PESARO — La sua forza è che non perde mai la serenità, anche quando le cose non vanno propriamente per il verso giusto e la convocazione in Nazionale per il prossimo raduno che si terrà proprio a Pesaro (7-8 ottobre) lo farà stare anche meglio. Pecile non ha ancora vestito pienamente i panni del direttore d'orchestra e spesso sul palchetto lo sostituiscono Gilbert, Malaventura e Beric come play nemmeno tanto occulto.
Il biondino racconta le sue difficoltà d'inizio stagione dov'è apparso un po'meno brillante del solito: «E' un ruolo nuovo per me, prima facevo il guastatore mentre adesso devo costruire e ci sono due bocche da fuoco come Beric e Richardson da innescare: bisogna imparare a bilanciare — dice Andrea — tra servire i compagni e le soluzioni che dovrei prendermi. Dipende anche da come vanno le partite, perciò è importante saper leggere le diverse situazioni: contro Siena ho tirato di più perché ho visto che c'era bisogno di questo, mentre con Cantù la gara ha preso un'altra piega e ho lavorato per la squadra. Non mi sento certo meno importante: la vittoria va sopra tutto il resto ed è quella che ti fa sentire bene».
Sensazioni su questa prima affermazione?
«E' bello che la prima vittoria sia arrivata in un giorno così, dove si sente che il successo è del gruppo, dove ognuno ha dato il proprio contributo. La qualità del gioco non è stata eccelsa ma dovete considerare che la tensione era alta dopo aver sprecato tutto nel finale di Roma. Dedichiamo la vittoria ai nostri tifosi che non ci fanno mai mancare il loro sostegno ma anche a noi stessi per la fiducia che ci regala».
Qual è il giocatore sul quale scommetti?
«Mc Ghee perchè ha margini di miglioramento incredibili. A parte che quei tiri lì in allenamento non li sbaglia mai, è un ragazzo sensibile che va incoraggiato e io prima delle partite cerco sempre di caricarlo, di spronarlo: sono il playmaker della squadra e la sento come una mia responsabilità».
e.f.
Il biondino racconta le sue difficoltà d'inizio stagione dov'è apparso un po'meno brillante del solito: «E' un ruolo nuovo per me, prima facevo il guastatore mentre adesso devo costruire e ci sono due bocche da fuoco come Beric e Richardson da innescare: bisogna imparare a bilanciare — dice Andrea — tra servire i compagni e le soluzioni che dovrei prendermi. Dipende anche da come vanno le partite, perciò è importante saper leggere le diverse situazioni: contro Siena ho tirato di più perché ho visto che c'era bisogno di questo, mentre con Cantù la gara ha preso un'altra piega e ho lavorato per la squadra. Non mi sento certo meno importante: la vittoria va sopra tutto il resto ed è quella che ti fa sentire bene».
Sensazioni su questa prima affermazione?
«E' bello che la prima vittoria sia arrivata in un giorno così, dove si sente che il successo è del gruppo, dove ognuno ha dato il proprio contributo. La qualità del gioco non è stata eccelsa ma dovete considerare che la tensione era alta dopo aver sprecato tutto nel finale di Roma. Dedichiamo la vittoria ai nostri tifosi che non ci fanno mai mancare il loro sostegno ma anche a noi stessi per la fiducia che ci regala».
Qual è il giocatore sul quale scommetti?
«Mc Ghee perchè ha margini di miglioramento incredibili. A parte che quei tiri lì in allenamento non li sbaglia mai, è un ragazzo sensibile che va incoraggiato e io prima delle partite cerco sempre di caricarlo, di spronarlo: sono il playmaker della squadra e la sento come una mia responsabilità».
e.f.
Fonte: Il Resto del Carlino