Domenica scorsa, a Reggio Calabria, si è sfogato a caldo coach Fabrizio Frates. Il giorno dopo, il gm Giancarlo Sarti ha dato appuntamento a questa domenica per il riscatto contro Roma al Carnera. Ieri, alla ripresa degli allenamenti capitan Davide Cantarello ha riassunto gli umori della squadra. Snaidero che resta in attesa del rendez vous di oggi, alle 10, con lo staff tecnico - manageriale al rientro di Frates, Mian e Zacchetti dal primo dei tre preraduni azzurri in vista delle qualificazioni europee.
Davide, contro la Viola 15 minuti e poi?
«Poi ci siamo sciolti come neve al sole, non abbiamo avuto più punti di riferimento. Nella ripresa non abbiamo reagito e ci dispiace. Con la Benetton ci eravamo riusciti, a Reggio Calabria no. Domani (oggi per chi legge, ndr) è convocata una riunione per chiarirci. Non dobbiamo cercare alibi, sarebbe la cosa peggiore. La squadra è stata fatta tardi e qualcuno non è in forma, ma non siamo gli unici messi così».
I motivi del crollo a Reggio Calabria?
«Non è una frase fatta, ma è una realtà che non siamo ancora una squadra. Non abbiamo punti di riferimento, ripeto, non siamo riusciti a trovarli. Siamo tutti amareggiati».
Lo sfogo di Frates?
«Ha avuto tutte le ragioni. Alla stampa ha detto le stesse cose che aveva anticipato a noi negli spogliatoi».
La squadra come ha preso la reprimenda del coach?
«Sapevamo, eravamo consapevoli di avere fatto una pessima figura. Non ci sono state reazioni. Aspettiamo la riunione per parlarci di nuovo».
Il tecnico dice che la squadra non ha un’identità morale, che non c’è spirito di gruppo: ci sono problemi?
«Personali no, non ci sono motivi. Gli allenamenti filano via lisci e tranquilli. Tra noi giocatori non ci sono grane».
Ce ne sono nel rapporto con l’allenatore?
«Non credo. Tutti hanno il loro carattere e Fabrizio non è diverso dagli altri».
Sarti vi aspetta alla risposta del campo domenica contro la Virtus Roma.
«Sarà una partita molto difficile. Non possiamo più sbagliare, altrimenti la classifica si farà critica e le sconfitte un peso sempre più pesante da scrollarsi di dosso. Ci attende una settimana di lavoro».
Il presidente si è fatto sentire dopo Reggio Calabria?
«No, forse lo farà domani (sempre oggi per chi legge, ndr) nella riunione».
Ti aspettavi un inizio così?
«Me lo aspettavo difficile, ma non così. Non tanto per le sconfitte quanto per com’è arrivata l’ultima senza reagire nella ripresa».
Davide, contro la Viola 15 minuti e poi?
«Poi ci siamo sciolti come neve al sole, non abbiamo avuto più punti di riferimento. Nella ripresa non abbiamo reagito e ci dispiace. Con la Benetton ci eravamo riusciti, a Reggio Calabria no. Domani (oggi per chi legge, ndr) è convocata una riunione per chiarirci. Non dobbiamo cercare alibi, sarebbe la cosa peggiore. La squadra è stata fatta tardi e qualcuno non è in forma, ma non siamo gli unici messi così».
I motivi del crollo a Reggio Calabria?
«Non è una frase fatta, ma è una realtà che non siamo ancora una squadra. Non abbiamo punti di riferimento, ripeto, non siamo riusciti a trovarli. Siamo tutti amareggiati».
Lo sfogo di Frates?
«Ha avuto tutte le ragioni. Alla stampa ha detto le stesse cose che aveva anticipato a noi negli spogliatoi».
La squadra come ha preso la reprimenda del coach?
«Sapevamo, eravamo consapevoli di avere fatto una pessima figura. Non ci sono state reazioni. Aspettiamo la riunione per parlarci di nuovo».
Il tecnico dice che la squadra non ha un’identità morale, che non c’è spirito di gruppo: ci sono problemi?
«Personali no, non ci sono motivi. Gli allenamenti filano via lisci e tranquilli. Tra noi giocatori non ci sono grane».
Ce ne sono nel rapporto con l’allenatore?
«Non credo. Tutti hanno il loro carattere e Fabrizio non è diverso dagli altri».
Sarti vi aspetta alla risposta del campo domenica contro la Virtus Roma.
«Sarà una partita molto difficile. Non possiamo più sbagliare, altrimenti la classifica si farà critica e le sconfitte un peso sempre più pesante da scrollarsi di dosso. Ci attende una settimana di lavoro».
Il presidente si è fatto sentire dopo Reggio Calabria?
«No, forse lo farà domani (sempre oggi per chi legge, ndr) nella riunione».
Ti aspettavi un inizio così?
«Me lo aspettavo difficile, ma non così. Non tanto per le sconfitte quanto per com’è arrivata l’ultima senza reagire nella ripresa».