Stringe i tempi, la Skipper, che vuol tirare le prime somme di questa stagione. Bilancio che non riguarda la squadra, ovviamente, ma la campagna abbonamenti (l'ultimo dato ufficiale, comunicato dalla società biancoblù, è 3.347). Ci si potrà tesserare, per questa stagione, fino a venerdì, senza passare attraverso le filiali Carisbo, ma raggiungendo direttamente la sede dell'Aquila, in via Nannetti 1.
Pozzecco la grande novità della stagione, è pronto anche ad accettare un ruolo insolito per uno “ingombrante” come lui, quello di sesto uomo.
“Me l'avessero proposto un paio di anni fa – dice il Poz – mi sarei arrabbiato. Ma sono venuto qua per portare avanti un certo discorso. E se può servire alla squadra sono pronto a rifarlo, perché quel che mi interessa è che la Fortitudo, alla fine, vinca. Boniciolli mi ha voluto parlare, prima della gara con Avellino, forse era preoccupato. Ma in realtà ho compreso tutto”.
Come il fatto che, per giocare qua, anche il Poz debba sgobbare duro in difesa. “A Varese – commenta – mi chiedevano di dare libero sfogo alla fantasia in attacco. Per cui in difesa potevo tirare il fiato. Qua le esigenze sono diverse”.
Al PalaDozza, intanto, ci si allena con grande intensità pensando soprattutto al trittico di impegni che, da domenica, metterà la Fortitudo di fronte a tre ostacoli durissimi. Si comincerà proprio dal PalaDozza e dal confronto con una delle capolista del campionato, l'Olimpia Milano degli ex bianconeri Coldebella e Sconochini. Una Milano che non appariva così competitiva e quotata dai sei anni da quando, appunto, quella stessa squadra, ma con un nucleo completamente diverso – in panchina c'era Tanjevic, in campo, invece, Bodiroga, Blackman, Gentile, Fucka, De Pol, Portaluppi – espugnò l'impianto di Casalecchio per poi vincere, in casa, il venticinquesimo scudetto della sua storia.
Il tour de force biancoblù proseguirà poi giovedì, in Eurolega, contro il grande ex, Gregor Fucka e, più in generale, contro il club (c'è anche Bodiroga) considerato da tutti come il favorito per il successo finale, e non solo perché in Catalogna si disputerà la final four 2003.
Ma anche perché, al posto di Aito, in panchina, è stato chiamato un certo Pesic che con la Jugoslavia ha messo in fila un titolo europeo e uno iridato (battendo gli Stati Uniti a domicilio). Chiusura sabato 12, davanti alle telecamere di Rai Tre, per la sfida con la Virtus Roma (divenuto un piccolo covo di ex bianconeri con le tre B: Brunamonti, Bonora e Bucchi) di Carlton Myers che, come la Fortitudo, ha ceduto in casa al cospetto dell'arrembante e sorprendente Euro Roseto.
Tre gare che serviranno per testare il valore (non assoluto, certo, perché siamo ancora all'inizio della stagione) di una squadra che sta cominciando a conoscersi. Intanto è rientrato in città Radoman Scekic, il preparatore atletico, una delle tante “vittime” delle nuove norme sui permessi di soggiorno. E presto dovrebbe rientrare nel gruppo Emilio Kovacic, costretto a guardare i compagni, ad Avellino, per un risentimento muscolare al quadricipite femorale che ne ha sconsigliato l'utilizzo in Irpinia.
Alessandro Gallo
Pozzecco la grande novità della stagione, è pronto anche ad accettare un ruolo insolito per uno “ingombrante” come lui, quello di sesto uomo.
“Me l'avessero proposto un paio di anni fa – dice il Poz – mi sarei arrabbiato. Ma sono venuto qua per portare avanti un certo discorso. E se può servire alla squadra sono pronto a rifarlo, perché quel che mi interessa è che la Fortitudo, alla fine, vinca. Boniciolli mi ha voluto parlare, prima della gara con Avellino, forse era preoccupato. Ma in realtà ho compreso tutto”.
Come il fatto che, per giocare qua, anche il Poz debba sgobbare duro in difesa. “A Varese – commenta – mi chiedevano di dare libero sfogo alla fantasia in attacco. Per cui in difesa potevo tirare il fiato. Qua le esigenze sono diverse”.
Al PalaDozza, intanto, ci si allena con grande intensità pensando soprattutto al trittico di impegni che, da domenica, metterà la Fortitudo di fronte a tre ostacoli durissimi. Si comincerà proprio dal PalaDozza e dal confronto con una delle capolista del campionato, l'Olimpia Milano degli ex bianconeri Coldebella e Sconochini. Una Milano che non appariva così competitiva e quotata dai sei anni da quando, appunto, quella stessa squadra, ma con un nucleo completamente diverso – in panchina c'era Tanjevic, in campo, invece, Bodiroga, Blackman, Gentile, Fucka, De Pol, Portaluppi – espugnò l'impianto di Casalecchio per poi vincere, in casa, il venticinquesimo scudetto della sua storia.
Il tour de force biancoblù proseguirà poi giovedì, in Eurolega, contro il grande ex, Gregor Fucka e, più in generale, contro il club (c'è anche Bodiroga) considerato da tutti come il favorito per il successo finale, e non solo perché in Catalogna si disputerà la final four 2003.
Ma anche perché, al posto di Aito, in panchina, è stato chiamato un certo Pesic che con la Jugoslavia ha messo in fila un titolo europeo e uno iridato (battendo gli Stati Uniti a domicilio). Chiusura sabato 12, davanti alle telecamere di Rai Tre, per la sfida con la Virtus Roma (divenuto un piccolo covo di ex bianconeri con le tre B: Brunamonti, Bonora e Bucchi) di Carlton Myers che, come la Fortitudo, ha ceduto in casa al cospetto dell'arrembante e sorprendente Euro Roseto.
Tre gare che serviranno per testare il valore (non assoluto, certo, perché siamo ancora all'inizio della stagione) di una squadra che sta cominciando a conoscersi. Intanto è rientrato in città Radoman Scekic, il preparatore atletico, una delle tante “vittime” delle nuove norme sui permessi di soggiorno. E presto dovrebbe rientrare nel gruppo Emilio Kovacic, costretto a guardare i compagni, ad Avellino, per un risentimento muscolare al quadricipite femorale che ne ha sconsigliato l'utilizzo in Irpinia.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino