SIENA — «Al 100%? Mah, in una stagione come questa è possibile esserlo per un mese al massimo. Sarebbe già molto mantenere uno stato di forma intorno all'80%, ma costante per tutto il corso del campionato e dell'Euroleague».
Dusan Vukcevic non ha dubbi. E del resto a lui si può credere, vista la sua vasta esperienza europea in squadre di primo livello, non ultima il Real Madrid dello scorso campionato.
A proposito di Real: le statistiche parlavano di 11 punti (o poco più) in venti minuti (o poco più). Ma a Siena il minutaggio è superiore ed il punteggio anche. Ma questa non è sempre un'equazione corretta.
«Io invece penso di si. Perché se il coach ti da fiducia e ti permette di restare dentro la gara, allora i risultati sono senza dubbio superiori. Al contrario, partire dalla panchina e dover subito cambiare le cose perché, magari, la squadra non girava al massimo, beh, questa è una cosa quasi impossibile. E poi si sa: ai giocatori piace sentirsi un po' leader ed in una squadra come la Montepaschi ci sono tutti i presupposti perché ognuno trovi i suoi cinque minuti da trascinatore».
Giocatore all-around
Quando Dusan è arrivato a Siena si è presentato come un giocatore all-around, capace, cioè di giocare in tutte le zone del campo, o almeno in quelle riservate agli esterni. Nessuno, però, poteva immaginarsi che questa sua attitudine sarebbe stata sfruttata così profondamente.
Adesso che ha giocato sia da play che da guardia, che da tre è arrivato il momento di tirare le somme: Dusan, dove giochi meglio? «Se dovessi proprio scegliere, sceglierei di giocare ala piccola (alla fine la verità è venuta fuori!, n.d.r.) ma nel basket moderno le posizioni 2 e 3 si intercambiano molte volte e diventa difficile capire chi gioca da guardia o da ala piccola. A me, comunque, vanno bene tutte e due le posizioni».
Vigilia di Eurolega
Una settimana dall'inizio dell'Euroleague: i tifosi fremono. E la squadra?
«Fremiamo più di loro, e questo non è un bene. Dobbiamo tranquillizzarci, anche perché non ci possiamo permettere errori in un girone come il nostro. Quindi, non possiamo arrivare troppo carichi all'esordio contro lo Zalgiris. Anche perché queste sono squadre per cui l'Euroleague conta molto più del campionato nazionale, e quindi si preparano in funzione della Coppa».
Parlando di campionato, vengono in mente le prime tre partite. Ma in Euroleague non sarà così facile vincere di 20 punti.
«Anzi – incalza Vukcevic – sarà impossibile. Non ci sono squadre deboli che partecipano a questa coppa. E soprattutto non ci sono squadre che non possono recuperare 10/15 punti in pochi minuti. Quindi, è necessaria una grande concentrazione, dal primo fino all'ultimo minuto».
Federico Cappelli
Dusan Vukcevic non ha dubbi. E del resto a lui si può credere, vista la sua vasta esperienza europea in squadre di primo livello, non ultima il Real Madrid dello scorso campionato.
A proposito di Real: le statistiche parlavano di 11 punti (o poco più) in venti minuti (o poco più). Ma a Siena il minutaggio è superiore ed il punteggio anche. Ma questa non è sempre un'equazione corretta.
«Io invece penso di si. Perché se il coach ti da fiducia e ti permette di restare dentro la gara, allora i risultati sono senza dubbio superiori. Al contrario, partire dalla panchina e dover subito cambiare le cose perché, magari, la squadra non girava al massimo, beh, questa è una cosa quasi impossibile. E poi si sa: ai giocatori piace sentirsi un po' leader ed in una squadra come la Montepaschi ci sono tutti i presupposti perché ognuno trovi i suoi cinque minuti da trascinatore».
Giocatore all-around
Quando Dusan è arrivato a Siena si è presentato come un giocatore all-around, capace, cioè di giocare in tutte le zone del campo, o almeno in quelle riservate agli esterni. Nessuno, però, poteva immaginarsi che questa sua attitudine sarebbe stata sfruttata così profondamente.
Adesso che ha giocato sia da play che da guardia, che da tre è arrivato il momento di tirare le somme: Dusan, dove giochi meglio? «Se dovessi proprio scegliere, sceglierei di giocare ala piccola (alla fine la verità è venuta fuori!, n.d.r.) ma nel basket moderno le posizioni 2 e 3 si intercambiano molte volte e diventa difficile capire chi gioca da guardia o da ala piccola. A me, comunque, vanno bene tutte e due le posizioni».
Vigilia di Eurolega
Una settimana dall'inizio dell'Euroleague: i tifosi fremono. E la squadra?
«Fremiamo più di loro, e questo non è un bene. Dobbiamo tranquillizzarci, anche perché non ci possiamo permettere errori in un girone come il nostro. Quindi, non possiamo arrivare troppo carichi all'esordio contro lo Zalgiris. Anche perché queste sono squadre per cui l'Euroleague conta molto più del campionato nazionale, e quindi si preparano in funzione della Coppa».
Parlando di campionato, vengono in mente le prime tre partite. Ma in Euroleague non sarà così facile vincere di 20 punti.
«Anzi – incalza Vukcevic – sarà impossibile. Non ci sono squadre deboli che partecipano a questa coppa. E soprattutto non ci sono squadre che non possono recuperare 10/15 punti in pochi minuti. Quindi, è necessaria una grande concentrazione, dal primo fino all'ultimo minuto».
Federico Cappelli