Trajan Shaka Langdon ieri ha giocato con un vistoso cerotto sulla testa a proteggergli il bernoccolo rimediato contro la Lauretana. Lui non ha fatto una piega ed ha portato a casa il suo consueto bottino di 16 punti, giocando un po' a sprazzi ma tutto sommato in maniera sufficiente.
La Benetton naturalmente ha bisogno dei suoi canestri, delle sue iniziative ed insomma della sua leadership: finora Treviso non ha avuto eccessivi problemi a veleggiare a punteggio pieno, ma presto arriveranno le partite un po' più dure, a cominciare da domenica con la Scavolini. «Personalmente sono soddisfatto di come sono andate le cose finora - dice Langdon - abbiamo vinto la Supercoppa e siamo a punteggio pieno in campionato. Adesso dobbiamo solo continuare a lavorare tutti assieme per poter giocare maggiormente di squadra ed esprimere la nostra reale forza. Anch'io credo di poter giocare meglio».
Meglio, in che percentuale, Trajan?
«Non so quantificarlo esattamente, dico semplicemente giocare meglio: per farlo dovrò pensare solo ad allenarmi il meglio possibile».
Si ha l'impressione che, con le doti balistiche che ti ritrovi, dovresti tirare più spesso: sei d'accordo?
«Provarci più spesso? Può darsi. Sì, so di essere un buon tiratore, me lo dice anche Messina che la squadra ha bisogno dei miei canestri. Io, in verità, non sono giocatore abituato a fare molti tiri ma so anche che sono in grado di prendermeli».
Dove credi che la Benetton debba migliorare?
«"Penso dappertutto, non c'è solo una cosa che si può fare meglio: in questo momento dico a rimbalzo difensivo, così potremmo andare più facilmente in contropiede».
Che cosa ti ha sorpreso più favorevolmente?
«Direi il movimento di palla che facciamo, ciò dimostra che sappiamo giocare di squadra. E poi il basket a campo aperto, pochi passaggi e via in contropiede».
Tu abiti vicino al duomo: adesso che hai conosciuto la città, qual è il tuo giudizio su Treviso?
«Mi ha colpito soprattutto il fatto che si può visitare a piedi o in auto in poco tempo, è una città piccola e molto graziosa».
Silvano Focarelli
La Benetton naturalmente ha bisogno dei suoi canestri, delle sue iniziative ed insomma della sua leadership: finora Treviso non ha avuto eccessivi problemi a veleggiare a punteggio pieno, ma presto arriveranno le partite un po' più dure, a cominciare da domenica con la Scavolini. «Personalmente sono soddisfatto di come sono andate le cose finora - dice Langdon - abbiamo vinto la Supercoppa e siamo a punteggio pieno in campionato. Adesso dobbiamo solo continuare a lavorare tutti assieme per poter giocare maggiormente di squadra ed esprimere la nostra reale forza. Anch'io credo di poter giocare meglio».
Meglio, in che percentuale, Trajan?
«Non so quantificarlo esattamente, dico semplicemente giocare meglio: per farlo dovrò pensare solo ad allenarmi il meglio possibile».
Si ha l'impressione che, con le doti balistiche che ti ritrovi, dovresti tirare più spesso: sei d'accordo?
«Provarci più spesso? Può darsi. Sì, so di essere un buon tiratore, me lo dice anche Messina che la squadra ha bisogno dei miei canestri. Io, in verità, non sono giocatore abituato a fare molti tiri ma so anche che sono in grado di prendermeli».
Dove credi che la Benetton debba migliorare?
«"Penso dappertutto, non c'è solo una cosa che si può fare meglio: in questo momento dico a rimbalzo difensivo, così potremmo andare più facilmente in contropiede».
Che cosa ti ha sorpreso più favorevolmente?
«Direi il movimento di palla che facciamo, ciò dimostra che sappiamo giocare di squadra. E poi il basket a campo aperto, pochi passaggi e via in contropiede».
Tu abiti vicino al duomo: adesso che hai conosciuto la città, qual è il tuo giudizio su Treviso?
«Mi ha colpito soprattutto il fatto che si può visitare a piedi o in auto in poco tempo, è una città piccola e molto graziosa».
Silvano Focarelli