E' uno che trasmette allegria. Componente importante, ma non fondamentale, per un giocatore di basket. Ma dietro il sorriso di Hugo Sconochini – nuovo leader di Milano – ci sono altri aspetti. Lo scudetto e la Coppa del Re vinti con la maglia del Tau Vitoria, lo storico argento dell'Argentina (prima squadra a battere gli Stati Uniti dopo 58 vittorie consecutive degli Usa) ai mondiali, e l'Olimpia, capolista un po' a sorpresa. Torna nella Città dei Canestri, il Condor, ma questa Bologna, lo si capisce dalle sue parole, non è più sua. Anche se qua ha ancoratanti amici.
Il ritorno. «Domenica non mi aspetto proprio nulla. Anche perché sono passati tanti anni e poi la Fortitudo a me non ha fatto assolutamente nulla. Mi fischieranno per il mio passato virtussino? Non lo so.
Possono fischiare, ma se lo faranno perché mi considerano bianconero sbaglieranno. Con quella società non ho più nulla da dividere».
La sfida tra condor e aquile. «Noi stiamo giocando bene e siamo in testa alla classifica. Ma la Skipper è superiore. E' un gruppo molto forte. Per vederlo volare ci vuole pazienza, perché sono tanti i nuovi arrivati».
Il mio amico Zoran. «Il mio giudizio sulla Fortitudo influenzato dall'amicizia con Savic? No. Ma sono sicuro della validità della Skipper perché so che Zoran è una persona molto intelligente. Che per quella società non può che aver fatto il massimo. Non mi ha chiamato? Non vuol dire nulla, l'amicizia resta, poi le strade possono dividersi.
Non sono finito nella Verona del mio amico Crippa o nel Partizan di Danilovic. Ma l'amicizia, lo ripeto, resta. Zoran è un grande».
La mia vendetta… «Sono risorto quando tutti mi davano per finito.
Fosse stato per me avrei voluto consumare una certa vendetta… Ma queste sono cose che tengo per me».
Grazie Spagna. «Al Tau sono stato bene, mi avrebbero voluto per altri due anni. Mi hanno dato la possibilità di rinascere, sarò per sempre grato al loro operato».
Scariolo e Ronaldo. «So che Scariolo ha parlato di me chiedendosi, stupito, perché lo stesso medico che ha preso Ronaldo, senza creare problemi, ha sollevato tanti quesiti sul mio ginocchio. Non so neanch'io cosa sia successo. Avevo già firmato per il Real. Ma dicevano che con quel ginocchio non sarei andato avanti. I fatti li hanno smentiti. In giro c'è molta falsità e ipocrisia: non si conoscerà mai la vera storia».
Milano e il pubblico. «Siamo in testa, ma il nostro obiettivo è un altro. Riportare la gente al palazzo: Tutto quello che verrà in più sarà guadagnato. Ho visto che, invece, a Casalecchio gli appassionati sono diminuiti. Se la gente non va più al PalaMalaguti un motivo ci sarà. Bisognerebbe interrogarsi sul motivo. E sui motivi per cui non c'è più tanta gente che ha dato molto a quella maglia. Mi chiedete se ce l'ho con Madrigali o con Messina? No, non ci casco. Queste cose le tengo per me».
Alessandro Gallo
Il ritorno. «Domenica non mi aspetto proprio nulla. Anche perché sono passati tanti anni e poi la Fortitudo a me non ha fatto assolutamente nulla. Mi fischieranno per il mio passato virtussino? Non lo so.
Possono fischiare, ma se lo faranno perché mi considerano bianconero sbaglieranno. Con quella società non ho più nulla da dividere».
La sfida tra condor e aquile. «Noi stiamo giocando bene e siamo in testa alla classifica. Ma la Skipper è superiore. E' un gruppo molto forte. Per vederlo volare ci vuole pazienza, perché sono tanti i nuovi arrivati».
Il mio amico Zoran. «Il mio giudizio sulla Fortitudo influenzato dall'amicizia con Savic? No. Ma sono sicuro della validità della Skipper perché so che Zoran è una persona molto intelligente. Che per quella società non può che aver fatto il massimo. Non mi ha chiamato? Non vuol dire nulla, l'amicizia resta, poi le strade possono dividersi.
Non sono finito nella Verona del mio amico Crippa o nel Partizan di Danilovic. Ma l'amicizia, lo ripeto, resta. Zoran è un grande».
La mia vendetta… «Sono risorto quando tutti mi davano per finito.
Fosse stato per me avrei voluto consumare una certa vendetta… Ma queste sono cose che tengo per me».
Grazie Spagna. «Al Tau sono stato bene, mi avrebbero voluto per altri due anni. Mi hanno dato la possibilità di rinascere, sarò per sempre grato al loro operato».
Scariolo e Ronaldo. «So che Scariolo ha parlato di me chiedendosi, stupito, perché lo stesso medico che ha preso Ronaldo, senza creare problemi, ha sollevato tanti quesiti sul mio ginocchio. Non so neanch'io cosa sia successo. Avevo già firmato per il Real. Ma dicevano che con quel ginocchio non sarei andato avanti. I fatti li hanno smentiti. In giro c'è molta falsità e ipocrisia: non si conoscerà mai la vera storia».
Milano e il pubblico. «Siamo in testa, ma il nostro obiettivo è un altro. Riportare la gente al palazzo: Tutto quello che verrà in più sarà guadagnato. Ho visto che, invece, a Casalecchio gli appassionati sono diminuiti. Se la gente non va più al PalaMalaguti un motivo ci sarà. Bisognerebbe interrogarsi sul motivo. E sui motivi per cui non c'è più tanta gente che ha dato molto a quella maglia. Mi chiedete se ce l'ho con Madrigali o con Messina? No, non ci casco. Queste cose le tengo per me».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino