ROSETO. A guardarlo schiacciare in testa a Daniel Santiago, alto quasi 20 centimetri più di lui, c'è da averne paura.
Invece parlandoci ci si accorge che Marko Milic fuori dal campo non solo è una persona estremamente disponibile, ma anche capace di mille dolcezze nei confronti della figlioletta Tara, nata quattro mesi orsono dall'unione con la dolce Vesna (nome che nella lingua slovena significa primavera).
La riprova di quanto Milic, poi, sia un campione vero a livello di disponibilità e professionalità trova conferma nell'atteggiamento che il 25enne sloveno tiene negli allenamenti, dove riesce a mantenere alta la concentrazione dispensando sorrisi, consigli, ma anche complimenti ai compagni, soprattutto ai più giovani.
«Sono stato giovane anch'io e so quanto è importante avere dei punti di riferimento davanti», dice, «e poi questo è davvero un ottimo gruppo».
L'appuntamento per fare due chiacchiere con Milic è sull'arenile di fronte alla sua dimora provvisoria, l'hotel Bellavista, approfittando della splendida giornata di sole, subito dopo aver finito di pranzare con la famiglia e con l'amico e compagno di squadra Radosevic: «E' molto bello questo panorama, ti infonde tranquillità», prosegue. «Sono davvero contento di aver scelto Roseto per proseguire la mia avventura in Italia, perché ho capito fin da subito che questo è un posto che fa eccezione in un panorama in cui il calcio la fa da padrone assoluto, quasi da tiranno. Qui si respira basket, la gente ci segue anche in trasferta, ci fa sentire il suo incitamento, e questo è molto bello».
Ora tutti sognano ad occhi aperti dopo il doppio colpo a Bologna e Roma: «Noi non possiamo che essere contenti di questa cosa», aggiunge, «ma il nostro obiettivo è metterci alle spalle le vittorie ottenute e pensare alla prossima partita, che è quella da vincere. Viviamo alla giornata, e non è un modo di dire, consapevoli che quando anche Radosevic sarà al meglio e Monroe rientrerà dall'infortunio saremo ancora più forti. Difficile dire dove potremo arrivare; di certo vogliamo rimanere umili e con i piedi per terra, ma senza porci dei limiti».
L'affiatamento con il resto della squadra sembra già ottimo nonostante siano passati pochi giorni dall'arrivo dei nuovi. «E' vero, sembra quasi che siamo insieme dal primo giorno di preparazione. Tutto è molto più facile quando hai compagni come questi».
Come si trova con la filosofia di gioco ci coach Melillo? «Benissimo», conclude Marko Milic. «Il coach dà molta importanza alla difesa come punto di partenza per costruire buoni attacchi, e tutta la squadra ha recepito questo messaggio. Mi sembra che i risultati si stiano vedendo, e non siamo ancora al completo. Dobbiamo insistere sulla strada tracciata. Più che a quello che è stato bisogna pensare a quello che sarà».
Giorgio Pomponi
Invece parlandoci ci si accorge che Marko Milic fuori dal campo non solo è una persona estremamente disponibile, ma anche capace di mille dolcezze nei confronti della figlioletta Tara, nata quattro mesi orsono dall'unione con la dolce Vesna (nome che nella lingua slovena significa primavera).
La riprova di quanto Milic, poi, sia un campione vero a livello di disponibilità e professionalità trova conferma nell'atteggiamento che il 25enne sloveno tiene negli allenamenti, dove riesce a mantenere alta la concentrazione dispensando sorrisi, consigli, ma anche complimenti ai compagni, soprattutto ai più giovani.
«Sono stato giovane anch'io e so quanto è importante avere dei punti di riferimento davanti», dice, «e poi questo è davvero un ottimo gruppo».
L'appuntamento per fare due chiacchiere con Milic è sull'arenile di fronte alla sua dimora provvisoria, l'hotel Bellavista, approfittando della splendida giornata di sole, subito dopo aver finito di pranzare con la famiglia e con l'amico e compagno di squadra Radosevic: «E' molto bello questo panorama, ti infonde tranquillità», prosegue. «Sono davvero contento di aver scelto Roseto per proseguire la mia avventura in Italia, perché ho capito fin da subito che questo è un posto che fa eccezione in un panorama in cui il calcio la fa da padrone assoluto, quasi da tiranno. Qui si respira basket, la gente ci segue anche in trasferta, ci fa sentire il suo incitamento, e questo è molto bello».
Ora tutti sognano ad occhi aperti dopo il doppio colpo a Bologna e Roma: «Noi non possiamo che essere contenti di questa cosa», aggiunge, «ma il nostro obiettivo è metterci alle spalle le vittorie ottenute e pensare alla prossima partita, che è quella da vincere. Viviamo alla giornata, e non è un modo di dire, consapevoli che quando anche Radosevic sarà al meglio e Monroe rientrerà dall'infortunio saremo ancora più forti. Difficile dire dove potremo arrivare; di certo vogliamo rimanere umili e con i piedi per terra, ma senza porci dei limiti».
L'affiatamento con il resto della squadra sembra già ottimo nonostante siano passati pochi giorni dall'arrivo dei nuovi. «E' vero, sembra quasi che siamo insieme dal primo giorno di preparazione. Tutto è molto più facile quando hai compagni come questi».
Come si trova con la filosofia di gioco ci coach Melillo? «Benissimo», conclude Marko Milic. «Il coach dà molta importanza alla difesa come punto di partenza per costruire buoni attacchi, e tutta la squadra ha recepito questo messaggio. Mi sembra che i risultati si stiano vedendo, e non siamo ancora al completo. Dobbiamo insistere sulla strada tracciata. Più che a quello che è stato bisogna pensare a quello che sarà».
Giorgio Pomponi