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Scavolini, Pecile pronto per l’esame di maturità

"Dal regista titolare ci si aspetta sempre tanto ma più dei punti conta vincere»

Piccoli uomini crescono. Più disciplinato in campo, più serio nelle interviste, più responsabilizzato. Andrea Pecile va per i 23 e ha davanti un futuro radioso. «Forse sono quello che - in squadra - ha più margini di miglioramento in assoluto - azzarda con cognizione di causa il biondino dalla chioma al vento - Dal regista titolare ci si aspetta sempre tanto, ma io voglio vincere le partite. Non importa se nel mio tabellino c’è scritto 3 o 15... L’anno scorso - quando dovevo fare il play di rottura - segnare qualche punto in più cambiava la situazione, quest’anno no. Fa sempre piacere mettere insieme un buon bottino, ma io mi concentro sulla crescita della squadra, attraverso i consigli che mi dà l’allenatore. Ne parliamo spesso».
Restiamo convinti che nelle ultime due uscite il suo impatto non sia stato “da Pecile", che Andrea possa dare più spinta, più grinta, che sappia prendersi più tiri e scardinare la difesa con continuità, ma il fatto che sia sereno e che si comporti da “ragazzo cresciuto" sono segnali di un equilibrio raggiunto. E’ sempre l’ultimo ad abbandonare il parquet, in allenamento, ma questa settimana ha stranamente evitato di lavorare anche nel giorno di riposo. «Dopo i pesi ero un po’ affaticato e ho preferito riposarmi...» - sputa fuori come se fosse un’eresia. «In settimana corriamo tanto, ma dobbiamo crescere tantissimo. Vincere con Cantù era fondamentale, peccato solo che - invece di quattro - in classifica abbiamo solo due punti». Finora la difesa è il fondamentale che funziona meglio... «Quella non può mancare, altrimenti le squadre con più talento ed esperienza ci massacrano».
Domenica si va a Treviso (collegamenti dal Palaverde durante “Diretta Basket", dalle 19 su Italia7Gold), che è già in forma... «Lo è da un anno e mezzo! Contro i Campioni d’Italia vogliamo tutti fare bene, gli stimoli non ci mancano».
Per “Sunshine", come ama essere chiamato da un po’ di tempo a questa parte, è arrivata anche la riconvocazione in Nazionale. Questa volta non dovrà allontanarsi da casa... «Già, nessun viaggio... Devo ancora appurare dove dormirò, se a casa mia o con il gruppo. Potrei portare in albergo i panni sporchi per farli lavare!». Nel suo ruolo c’è una sana e agguerrita concorrenza (Basile, Pozzecco, Bulleri, Scarone, Bonora... Ma anche Abbio e Meneghin)... «Charlie dovrà trovare i dodici più in forma, e trovo giusto fare questi mini-raduni per ritrovarsi e rinfrescare gli schemi».
Ogni giorno, puntualmente, arriva una telefonata da Istanbul... «Sento spessissimo Melvin e Joseph. Hanno appena vinto la SuperCoppa turca! (ma il livello del campionato non puù lontanamente competere con quello italiano -ndr) Ci scriviamo e ci scambiamo sensazioni. Con loro, prima di tutto, c’è una bellissima amicizia. Se chiedo consigli a Melvin? Chiacchieriamo molto, ma penso che - per tutti e due - sia bello parlare di altre cose...».
Ieri in allenamento piccoli guai per Christoffersen che si è fermato lamentando dolori alla schiena.

Camilla Cataldo
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