Tanjevic: "A Varese e in futuro conto sulla forza morale del francese. E
TORNA David Andersen, ecco Van Den Spiegel. Basket City si rinvigorisce in vista dell´incrocio lombardo, Fortitudo con Milano e Virtus a Varese, che, fatto inusuale, vede Bologna inseguire con meno punti in classifica, 6 a 10. Statistiche fresche e «verdi» dopo solo tre giornate, che nel loro piccolo riportano indietro di almeno un decennio.
La Skipper ha tesserato ieri il ventiquattrenne ala-centro belga di 2.14: Van Den Spiegel era da oltre un anno nell´orbita biancoblù, dopo un grave infortunio nei primissimi allenamenti da fortitudino ha finito la passata stagione a Ostenda, rientrando poi nei ranghi in estate. Spesso impiegato in amichevole, però mai in roster, testato fino all´ufficialità di questo week-end. Sarà lui quindi il quarto lungo, assieme ai tre moschettieri, Galanda, Kovacic e Skelin, per Boniciolli, per il campionato e per l´Eurolega. Dotato di un buon tiro dalla media, ma di relativa esperienza ad alto livello, si aggregherà del gruppo già domani per il match con l´Olimpia. Dopo tanto penare ora è uno della Skipper: non ne vedeva l´ora. «Finalmente avrò la possibilità di giocare con la Fortitudo, e dopo un anno praticamente perso a causa dell´infortunio. Siamo giovani e possiamo far bene».
David Andersen ha mosso ieri mattina i primi passi all´Arcoveggio: un´oretta incoraggiante, andrà rivalutato. «Conto di averlo per Varese. Preferirei avere una squadra più a posto fisicamente, ma adesso dovremo recuperare col carattere», ha detto Boscia, che in questo momento ha davvero bisogno di una mano da tutti. E il gruppo, pur in evidente rodaggio, lo segue. Mercoledì sera si sono trovati tutti chez Rigaudeau, che ha offerto la cena e anche ieri alla palestra il morale era alto. Antoine pare diventato insostituibile, in campo e fuori. «Ha fatto una eccellente partita con Napoli, conto che ce ne fornisca parecchie altre da qui in fondo. Dovrà ripetersi, ha infuso una grande forza morale. In questa settimana abbiamo lavorato molto per prendere un buon passo, solo negli ultimi due giorni abbiamo cominciato ad allenarci dal punto di vista tattico per Varese». A meno di una settimana dall´inizio della stagione 'tosta´, con l´Eurolega, Tanjevic si trova all´esame Varese, storicamente un test e un campo ostico per la Virtus. Ma per Boscia ci sarà anche l´incontro con Meneghin che l´aveva pubblicamente lodato («lui è la pallacanestro») qualche giorno fa. Sarà certamente un momento d´emozione. «Ad Andrea voglio molto bene, l´amicizia tra un giocatore e un allenatore è un gran cosa. Rimarrà sempre uno degli elementi decisivi e fondamentali di quattro anni fantastici della mia vita, quelli della Nazionale. Ed è anche uno dei migliori che io abbia avuto con me in 30 anni di carriera». Più di così... Varese comunque fa paura. Nella sua tana ancora di più, per i precedenti a anche per il fresco trauma di Fabriano. «Non credo ormai che ci siano più 'gite´ nel campionato italiano. Sarà un grosso ostacolo per noi. E qui c´è anche il doppio filo che mi lega a Varese. E´ la squadra che ho sempre sperato di battere come allenatore. Quando allenavo il Bosna Sarajevo, a fine anni '70, la grande Ignis era la prima espressione del basket moderno. Noi li affrontammo alla loro decima finale di Coppa Campioni consecutiva e li battemmo in una partita bellissima. Per me Varese è stato un campo che ha significato molto». Le motivazioni quindi non mancano a Boscia, che oggi pomeriggio verificherà la condizione di Andersen (e quelle di Gagneur, vittima di un leggero acciacco), prima della partenza per Masnago, che verrà raggiunta in serata.
Francesco Forni
TORNA David Andersen, ecco Van Den Spiegel. Basket City si rinvigorisce in vista dell´incrocio lombardo, Fortitudo con Milano e Virtus a Varese, che, fatto inusuale, vede Bologna inseguire con meno punti in classifica, 6 a 10. Statistiche fresche e «verdi» dopo solo tre giornate, che nel loro piccolo riportano indietro di almeno un decennio.
La Skipper ha tesserato ieri il ventiquattrenne ala-centro belga di 2.14: Van Den Spiegel era da oltre un anno nell´orbita biancoblù, dopo un grave infortunio nei primissimi allenamenti da fortitudino ha finito la passata stagione a Ostenda, rientrando poi nei ranghi in estate. Spesso impiegato in amichevole, però mai in roster, testato fino all´ufficialità di questo week-end. Sarà lui quindi il quarto lungo, assieme ai tre moschettieri, Galanda, Kovacic e Skelin, per Boniciolli, per il campionato e per l´Eurolega. Dotato di un buon tiro dalla media, ma di relativa esperienza ad alto livello, si aggregherà del gruppo già domani per il match con l´Olimpia. Dopo tanto penare ora è uno della Skipper: non ne vedeva l´ora. «Finalmente avrò la possibilità di giocare con la Fortitudo, e dopo un anno praticamente perso a causa dell´infortunio. Siamo giovani e possiamo far bene».
David Andersen ha mosso ieri mattina i primi passi all´Arcoveggio: un´oretta incoraggiante, andrà rivalutato. «Conto di averlo per Varese. Preferirei avere una squadra più a posto fisicamente, ma adesso dovremo recuperare col carattere», ha detto Boscia, che in questo momento ha davvero bisogno di una mano da tutti. E il gruppo, pur in evidente rodaggio, lo segue. Mercoledì sera si sono trovati tutti chez Rigaudeau, che ha offerto la cena e anche ieri alla palestra il morale era alto. Antoine pare diventato insostituibile, in campo e fuori. «Ha fatto una eccellente partita con Napoli, conto che ce ne fornisca parecchie altre da qui in fondo. Dovrà ripetersi, ha infuso una grande forza morale. In questa settimana abbiamo lavorato molto per prendere un buon passo, solo negli ultimi due giorni abbiamo cominciato ad allenarci dal punto di vista tattico per Varese». A meno di una settimana dall´inizio della stagione 'tosta´, con l´Eurolega, Tanjevic si trova all´esame Varese, storicamente un test e un campo ostico per la Virtus. Ma per Boscia ci sarà anche l´incontro con Meneghin che l´aveva pubblicamente lodato («lui è la pallacanestro») qualche giorno fa. Sarà certamente un momento d´emozione. «Ad Andrea voglio molto bene, l´amicizia tra un giocatore e un allenatore è un gran cosa. Rimarrà sempre uno degli elementi decisivi e fondamentali di quattro anni fantastici della mia vita, quelli della Nazionale. Ed è anche uno dei migliori che io abbia avuto con me in 30 anni di carriera». Più di così... Varese comunque fa paura. Nella sua tana ancora di più, per i precedenti a anche per il fresco trauma di Fabriano. «Non credo ormai che ci siano più 'gite´ nel campionato italiano. Sarà un grosso ostacolo per noi. E qui c´è anche il doppio filo che mi lega a Varese. E´ la squadra che ho sempre sperato di battere come allenatore. Quando allenavo il Bosna Sarajevo, a fine anni '70, la grande Ignis era la prima espressione del basket moderno. Noi li affrontammo alla loro decima finale di Coppa Campioni consecutiva e li battemmo in una partita bellissima. Per me Varese è stato un campo che ha significato molto». Le motivazioni quindi non mancano a Boscia, che oggi pomeriggio verificherà la condizione di Andersen (e quelle di Gagneur, vittima di un leggero acciacco), prima della partenza per Masnago, che verrà raggiunta in serata.
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica