ROSETO. L'Euro Roseto basket si prepara alla gara di domani con l'Air Avellino con l'obiettivo di evitare pericolosi cali di concentrazione: «Ho detto ai ragazzi che questa partita dobbiamo vincerla nella maniera più assoluta», conferma il coach dell'Euro, Phil Melillo, «per una serie di valide ragioni. Innanzitutto per dimostrare che sappiamo essere concentrati e "cattivi" contro avversari alla nostra portata, quindi per proseguire nei miglioramenti evidenziati nella doppia trasferta di Bologna e Roma e, infine, per regalare la prima vittoria interna stagionale ai nostri tifosi che, sono convinto, saranno in tanti domani al palazzetto».
Purtroppo, il diavolo ci ha messo ancora una volta la coda privando l'Euro dell'apporto di Diego Fajardo che, salvo un miracoloso (ma pericoloso) recupero, dovrà guardare la partita dalla tribuna: «Non credo che Fajardo riuscirà nemmeno a stare nei dieci», dice ancora Melillo, «e con la sua assenza abbiamo pareggiato quella di Avellino che non potrà contare su Vanterpool. Ripeto, considero quella contro Avellino la gara più difficile di questo avvio di stagione, sia per la forza dell'avversario e sia per il pericolo di un calo di concentrazione».
Dello stesso avviso il presidente Enzo Amadio che, quando è impossibilitato a fare la sua visita giornaliera al palazzetto, chiede aggiornamenti telefonici ai suoi diretti collaboratori: «Avevo ragione quando dicevo di conservare la calma e l'umiltà, visto quello che è capitato a Fajardo. La riuscita di tutte le cose è spesso dovuta a fattori imprevedibili. Ho tuttavia fiducia nella squadra e nella sua capacità di reagire anche alle sfortune».
Giorgio Pomponi
Purtroppo, il diavolo ci ha messo ancora una volta la coda privando l'Euro dell'apporto di Diego Fajardo che, salvo un miracoloso (ma pericoloso) recupero, dovrà guardare la partita dalla tribuna: «Non credo che Fajardo riuscirà nemmeno a stare nei dieci», dice ancora Melillo, «e con la sua assenza abbiamo pareggiato quella di Avellino che non potrà contare su Vanterpool. Ripeto, considero quella contro Avellino la gara più difficile di questo avvio di stagione, sia per la forza dell'avversario e sia per il pericolo di un calo di concentrazione».
Dello stesso avviso il presidente Enzo Amadio che, quando è impossibilitato a fare la sua visita giornaliera al palazzetto, chiede aggiornamenti telefonici ai suoi diretti collaboratori: «Avevo ragione quando dicevo di conservare la calma e l'umiltà, visto quello che è capitato a Fajardo. La riuscita di tutte le cose è spesso dovuta a fattori imprevedibili. Ho tuttavia fiducia nella squadra e nella sua capacità di reagire anche alle sfortune».
Giorgio Pomponi
