LIVORNO. Alessandro Ramagli, coach di una Lauretana che dopo essersi vestita da rivelazione il campionato scorso, quest'anno sta nicchiando: 3 sconfitte in 3 giornate. In quali condizioni sbarcherete in via Allende?
«Col morale non altissimo, frutto di tre cadute fastidiose da digerire, soprattutto l'ultima, in casa contro Varese, una partita in cui la Metis è stata nettamente superiore a noi e ci ha battuto nel risultato ma anche nella qualità di pallacanestro espressa. Uno smacco che non mi è andato giù e dal quale pretendo una reazione. Abbiamo bisogno di una vittoria e a Livorno proveremo a fare il colpo. Sarebbe importante per ritrovare fiducia in noi stessi».
Banchi dovrà fare a meno di Mc Leod. Per voi sarà un vantaggio...
«In un certo senso sì, vista la capacità di far canestro che il play dell'Ohio ha mostrato nelle prime due uscite di Livorno. Io però conosco bene i giocatori della Mabo e credo che Mc Leod possa essere sostituito degnamente sia da Parente che da Giachetti. Entrambi abbondano in personalità, non dimenticate che Jacopo è stato la chiave della salvezza amaranto l'anno scorso insieme a Reggie Slater. Sono due giocatori che quando vengono responsabilizzati rispondono nel modo giusto».
La favorita dunque rimane la Mabo?
«Assolutamente sì. Livorno si porta dietro il credito di un precampionato di spessore. Li ho visti dal vivo e devo dire che giocano bene, hanno una identità precisa, nata dalla scelta di confermare l'impianto dell'anno scorso con un Santarossa sicuro di sè, molto più autoritario che in passato e aggiungervi due stranieri azzeccatissimi come Mc Leod e soprattutto Mutavdzic. Noi invece abbiamo ancora problemi di assemblaggio, siamo in fase di rodaggio dopo aver rivoluzionato la squadra per la drastica riduzione del budget».
Già, il precampionato di Livorno. Sembrava promettere qualche volo sopra le righe e invece ad Avellino è arrivata una batosta che ha riportato tutti sulla terra. Hai visto la partita al videotape?
«L'ho vista, ma non sarei così drastico. Anzi, a me sembra che anche in Campania la squadra di Banchi abbia giocato due tempi molto buoni. Il terzo quarto è stato strano: la Mabo ha sbagliato tre cose, l'Air ha cominciato a fare canestro da ogni posizione. A Livorno si direbbe che i giocatori di Markovski facevano i bimbi coi baffi. Da lì la partita ha preso una piega strana. Ricordo a tutti però lo spirito e l'orgoglio mostrati domenica a Siena. Per me Livorno è una squadra senza alti e bassi, solida e con un riferimento certo come Mutavdzic che sarà fondamentale».
Hai preparato soluzioni tattiche particolari per questa sfida?
«No. Noi dobbiamo soltanto consolidare le poche abitudini che abbiamo. Contro Treviso e Varese abbiamo avuto dei brutti approcci alla partita, migliorando l'atteggiamento col passare dei minuti. A Livorno dovremo scendere in campo con spirito garibaldino fin dalla prima palla a due. Non saranno gli aspetti tattici a decidere questa partita, ma la voglia di vincere. E ti assicuro che stavolta ci metteremo l'anima per portare via i due punti».
Tu potessi cancellare un nome dal roster della Mabo, chi depenneresti?
«Mutavdzic, per me è l'uomo chiave di Livorno. La sua assenza sarebbe stata molto più pesante di quella di Mc Leod. Lui è determinante in attacco perchè può realizzare ma anche far esaltare le caratteristiche degli altri, su tutti quelle di Elliott. E poi in difesa è una presenza, senza dimenticare che finora viaggia a quasi 10 rimbalzi di media».
E di Biella, chi sarà il giocatore deteriminante?
«Anzichè trovare un solista, vorrei che il gruppo remasse tutto nella stessa direzione. Se avremo la solidità di squadra mostrata nell'overture a Napoli, a Livorno potremo davvero giocarcela, altrimenti...».
Giulio Corsi
«Col morale non altissimo, frutto di tre cadute fastidiose da digerire, soprattutto l'ultima, in casa contro Varese, una partita in cui la Metis è stata nettamente superiore a noi e ci ha battuto nel risultato ma anche nella qualità di pallacanestro espressa. Uno smacco che non mi è andato giù e dal quale pretendo una reazione. Abbiamo bisogno di una vittoria e a Livorno proveremo a fare il colpo. Sarebbe importante per ritrovare fiducia in noi stessi».
Banchi dovrà fare a meno di Mc Leod. Per voi sarà un vantaggio...
«In un certo senso sì, vista la capacità di far canestro che il play dell'Ohio ha mostrato nelle prime due uscite di Livorno. Io però conosco bene i giocatori della Mabo e credo che Mc Leod possa essere sostituito degnamente sia da Parente che da Giachetti. Entrambi abbondano in personalità, non dimenticate che Jacopo è stato la chiave della salvezza amaranto l'anno scorso insieme a Reggie Slater. Sono due giocatori che quando vengono responsabilizzati rispondono nel modo giusto».
La favorita dunque rimane la Mabo?
«Assolutamente sì. Livorno si porta dietro il credito di un precampionato di spessore. Li ho visti dal vivo e devo dire che giocano bene, hanno una identità precisa, nata dalla scelta di confermare l'impianto dell'anno scorso con un Santarossa sicuro di sè, molto più autoritario che in passato e aggiungervi due stranieri azzeccatissimi come Mc Leod e soprattutto Mutavdzic. Noi invece abbiamo ancora problemi di assemblaggio, siamo in fase di rodaggio dopo aver rivoluzionato la squadra per la drastica riduzione del budget».
Già, il precampionato di Livorno. Sembrava promettere qualche volo sopra le righe e invece ad Avellino è arrivata una batosta che ha riportato tutti sulla terra. Hai visto la partita al videotape?
«L'ho vista, ma non sarei così drastico. Anzi, a me sembra che anche in Campania la squadra di Banchi abbia giocato due tempi molto buoni. Il terzo quarto è stato strano: la Mabo ha sbagliato tre cose, l'Air ha cominciato a fare canestro da ogni posizione. A Livorno si direbbe che i giocatori di Markovski facevano i bimbi coi baffi. Da lì la partita ha preso una piega strana. Ricordo a tutti però lo spirito e l'orgoglio mostrati domenica a Siena. Per me Livorno è una squadra senza alti e bassi, solida e con un riferimento certo come Mutavdzic che sarà fondamentale».
Hai preparato soluzioni tattiche particolari per questa sfida?
«No. Noi dobbiamo soltanto consolidare le poche abitudini che abbiamo. Contro Treviso e Varese abbiamo avuto dei brutti approcci alla partita, migliorando l'atteggiamento col passare dei minuti. A Livorno dovremo scendere in campo con spirito garibaldino fin dalla prima palla a due. Non saranno gli aspetti tattici a decidere questa partita, ma la voglia di vincere. E ti assicuro che stavolta ci metteremo l'anima per portare via i due punti».
Tu potessi cancellare un nome dal roster della Mabo, chi depenneresti?
«Mutavdzic, per me è l'uomo chiave di Livorno. La sua assenza sarebbe stata molto più pesante di quella di Mc Leod. Lui è determinante in attacco perchè può realizzare ma anche far esaltare le caratteristiche degli altri, su tutti quelle di Elliott. E poi in difesa è una presenza, senza dimenticare che finora viaggia a quasi 10 rimbalzi di media».
E di Biella, chi sarà il giocatore deteriminante?
«Anzichè trovare un solista, vorrei che il gruppo remasse tutto nella stessa direzione. Se avremo la solidità di squadra mostrata nell'overture a Napoli, a Livorno potremo davvero giocarcela, altrimenti...».
Giulio Corsi
