Non ce l'ha fatta, Larry Middleton, a partecipare almeno alla seduta di allenamento del venerdì. Il volo da Londra, che avrebbe dovuto riportare l'ex cestista pesarese in Italia entro la mattinata di ieri, è stato cancellato in via precauzionale in seguito, pare, a sospetti di azioni terroristiche.
Fatto sta che Middleton è riuscito a sbarcare all'aeroporto di Napoli solo nella serata di ieri. Coach Markovski, però, non si sente per nulla preoccupato, «perché Larry è un giocatore di grande esperienza, che sa come gestire se stesso anche quando non ha potuto allenarsi». Middleton sarà regolarmente in campo, quindi, mentre c'è ancora tanto da attendere per David Vanterpool, presente in sala stampa, per la consueta conferenza del venerdì pomeriggio, con una vistosa ingessatura alla mano sinistra. «Ogni giorno che passa - assicura David - mi sento sempre meglio. Ma dovrò avere pazienza e seguire scrupolosamente le indicazioni del medico. Fosse per me tornerei ad allenarmi anche oggi per poter giocare la partita con Roseto, ma so che non è possibile. Devo pazientare con la speranza di poter essere in campo contro Napoli». Vanterpool non potrà giocare, ma in panchina ci sarà sicuramente come decimo uomo, perché, secondo Markovski, la sua presenza sarà comunque importante dal punto di vista psicologico. E David è prontissimo ad incitare per tutti e 40 i minuti di gioco i propri compagni.
La gara con Roseto sarà difficilissima e qualsiasi tipo di aiuto potrebbe rivelarsi importante. «Spero che i miei compagni - prosegue lo stesso Vanterpool - riescano a giocare insieme da vera squadra. Tutti i grandi team hanno buoni giocatori che, giocando bene insieme, riescono sempre a punire gli errori degli avversari. Così dovremo fare noi! Io domenica non giocherò, così un altro mio compagno potrà avere un posto sotto i riflettori e, col supporto della squadra, potrà cogliere al meglio le opportunità che gli capiteranno». E Vanterpool sa anche in che modo, a Roseto, si potrà tentare di vincere la partita.
«L'Euro ha due o tre giocatori molto pesanti - spiega -, che difficilmente riusciranno a tenere il nostro ritmo di gioco se noi cominciamo a correre su e giù per il campo». Tanto più che, domenica, uno dei giganti più temibili di Roseto salterà sicuramente l'impegno. Stiamo parlando di Fajardo che, infortunatosi ad un braccio giovedì, non potrà far altro che seguire il match dalla tribuna. E poi si può sperare in un rilassamento degli uomini di coach Melillo dopo il doppio successo esterno ai danni di Fortitudo e Roma. Ma Vanterpool, in quest'ultima opportunità, non crede poi tanto. «A Roseto c'è certamente entusiasmo - commenta il cestista statunitense -, ma il passato, alla fine, non significa proprio niente. Secondo me non importa cosa hanno fatto la settimana scorsa. Ogni partita ha una storia a sé. La mentalità, per chi fa sport, deve essere sempre vincente, contro ogni avversario. Per me, almeno, è così! Non credo che per i giocatori di Roseto sia diverso».
Raffaele Giusto
Fatto sta che Middleton è riuscito a sbarcare all'aeroporto di Napoli solo nella serata di ieri. Coach Markovski, però, non si sente per nulla preoccupato, «perché Larry è un giocatore di grande esperienza, che sa come gestire se stesso anche quando non ha potuto allenarsi». Middleton sarà regolarmente in campo, quindi, mentre c'è ancora tanto da attendere per David Vanterpool, presente in sala stampa, per la consueta conferenza del venerdì pomeriggio, con una vistosa ingessatura alla mano sinistra. «Ogni giorno che passa - assicura David - mi sento sempre meglio. Ma dovrò avere pazienza e seguire scrupolosamente le indicazioni del medico. Fosse per me tornerei ad allenarmi anche oggi per poter giocare la partita con Roseto, ma so che non è possibile. Devo pazientare con la speranza di poter essere in campo contro Napoli». Vanterpool non potrà giocare, ma in panchina ci sarà sicuramente come decimo uomo, perché, secondo Markovski, la sua presenza sarà comunque importante dal punto di vista psicologico. E David è prontissimo ad incitare per tutti e 40 i minuti di gioco i propri compagni.
La gara con Roseto sarà difficilissima e qualsiasi tipo di aiuto potrebbe rivelarsi importante. «Spero che i miei compagni - prosegue lo stesso Vanterpool - riescano a giocare insieme da vera squadra. Tutti i grandi team hanno buoni giocatori che, giocando bene insieme, riescono sempre a punire gli errori degli avversari. Così dovremo fare noi! Io domenica non giocherò, così un altro mio compagno potrà avere un posto sotto i riflettori e, col supporto della squadra, potrà cogliere al meglio le opportunità che gli capiteranno». E Vanterpool sa anche in che modo, a Roseto, si potrà tentare di vincere la partita.
«L'Euro ha due o tre giocatori molto pesanti - spiega -, che difficilmente riusciranno a tenere il nostro ritmo di gioco se noi cominciamo a correre su e giù per il campo». Tanto più che, domenica, uno dei giganti più temibili di Roseto salterà sicuramente l'impegno. Stiamo parlando di Fajardo che, infortunatosi ad un braccio giovedì, non potrà far altro che seguire il match dalla tribuna. E poi si può sperare in un rilassamento degli uomini di coach Melillo dopo il doppio successo esterno ai danni di Fortitudo e Roma. Ma Vanterpool, in quest'ultima opportunità, non crede poi tanto. «A Roseto c'è certamente entusiasmo - commenta il cestista statunitense -, ma il passato, alla fine, non significa proprio niente. Secondo me non importa cosa hanno fatto la settimana scorsa. Ogni partita ha una storia a sé. La mentalità, per chi fa sport, deve essere sempre vincente, contro ogni avversario. Per me, almeno, è così! Non credo che per i giocatori di Roseto sia diverso».
Raffaele Giusto