AVANTI con i faccia a faccia. Bologna nei pronostici non era in prima fila, è protagonista ma non padrona, ma non c´è più tutto l´Italbasket che la insegue. Per adesso è nel gruppo, pure con delle apprensioni, attenuate dalla doppietta di domenica scorsa. E così se la deve giocare. Oggi la Skipper (18.15) ospiterà una Milano capoclassifca (e da ieri col nuovo sponsor: Pippo), guidata dai veterani Coldebella e Sconochini, mentre la Virtus sarà a Varese per testare le ambizioni di Meneghin e della sua banda, storicamente sempre frizzante contro i bianconeri.
La Fortitudo dopo il sacco di Avellino torna al PalaDozza, dove c´è da lavare l´onta della prima stecca con Roseto, davanti a Patron Seragnoli. Il piatto è ricco: arriva Milano, che per adesso è padrona, come ai tempi antichi. Ma non troppo: la prima finale scudetto persa nel '96 è tutt´altro che preistoria. E ci saranno anche Claudio e Hugo, due mai amati dal popolo biancoblù, che comunque continuano a garantire buoni rendimenti. A loro si è aggiunto da poco anche Andrea Niccolai, altra manina che già una volta (finali scudetto '97) disse stop alla Fortitudo. Boniciolli solo stamani deciderà i dieci, ma pare molto probabile l´esordio assoluto per Van Den Spiegel, che non dovrebbe essere un oggetto estraneo, dal momento che l´ambiente lo frequenta da un pezzo: per Barton invece si tratterà della prima al PalaDozza. Entrambi accreditati di mani buone, dovranno anche fornire altro, data l´avversaria che non pare disposta a farsi impallinare. Dopo le sbandate e la buona prova di Avellino per Basile la strada è obbligata. «Ci tocca vincere. Ma siccome non siamo fenomeni per far bene dovremo darci tutti dentro, altrimenti prenderemo un´altra volta venti punti. Abbiamo bisogno di altre conferme, per trovare una certa sicurezza». Nella prime gare c´è stato una certa alternanza nei quintetti di partenza, anche a Basile è toccata la panca: risolti gli equilibri? «Le rotazioni non erano ancora complete e anche adesso la situazione è in evoluzione, ma è normale. Matteo ci ha spiegato che certe scelte erano mirate per dare proprio più profondità alla panchina. Nessun problema».
La Virtus è partita ieri all´imbrunire per Varese: per uno scontro diretto, entrambe hanno due vittorie e una sconfitta. David Andersen ci sarà, anche se magari non in condizioni ottimali, ma si è allenato e quindi è da considerare abile a arruolato. Gagneur starà ancora fuori dai dieci, che saranno quelli vincenti con Napoli, per un match tosto. Meneghin, sogno nell´estate 2000 e accarezzato anche qualche mese fa, non sarà l´unico spauracchio, anzi. La Metis, con il play Rusty La Rue rientrante, ha varie opzioni. Boris Gorenc è il bomber (22 di media), ma anche sotto canestro potrebbero arrivare delle magagne da Shawnelle Scott, pivot di 2.11 che oltre ai punti (15 a sera, ogni tanto tira anche da tre) pare poter andare sempre in doppia cifra anche con i rimbalzi. Da tenere d´occhio ce n´è più di uno: molto probabile che il pomeriggio non sarà di quelli tiepidi.
Francesco Forni
La Fortitudo dopo il sacco di Avellino torna al PalaDozza, dove c´è da lavare l´onta della prima stecca con Roseto, davanti a Patron Seragnoli. Il piatto è ricco: arriva Milano, che per adesso è padrona, come ai tempi antichi. Ma non troppo: la prima finale scudetto persa nel '96 è tutt´altro che preistoria. E ci saranno anche Claudio e Hugo, due mai amati dal popolo biancoblù, che comunque continuano a garantire buoni rendimenti. A loro si è aggiunto da poco anche Andrea Niccolai, altra manina che già una volta (finali scudetto '97) disse stop alla Fortitudo. Boniciolli solo stamani deciderà i dieci, ma pare molto probabile l´esordio assoluto per Van Den Spiegel, che non dovrebbe essere un oggetto estraneo, dal momento che l´ambiente lo frequenta da un pezzo: per Barton invece si tratterà della prima al PalaDozza. Entrambi accreditati di mani buone, dovranno anche fornire altro, data l´avversaria che non pare disposta a farsi impallinare. Dopo le sbandate e la buona prova di Avellino per Basile la strada è obbligata. «Ci tocca vincere. Ma siccome non siamo fenomeni per far bene dovremo darci tutti dentro, altrimenti prenderemo un´altra volta venti punti. Abbiamo bisogno di altre conferme, per trovare una certa sicurezza». Nella prime gare c´è stato una certa alternanza nei quintetti di partenza, anche a Basile è toccata la panca: risolti gli equilibri? «Le rotazioni non erano ancora complete e anche adesso la situazione è in evoluzione, ma è normale. Matteo ci ha spiegato che certe scelte erano mirate per dare proprio più profondità alla panchina. Nessun problema».
La Virtus è partita ieri all´imbrunire per Varese: per uno scontro diretto, entrambe hanno due vittorie e una sconfitta. David Andersen ci sarà, anche se magari non in condizioni ottimali, ma si è allenato e quindi è da considerare abile a arruolato. Gagneur starà ancora fuori dai dieci, che saranno quelli vincenti con Napoli, per un match tosto. Meneghin, sogno nell´estate 2000 e accarezzato anche qualche mese fa, non sarà l´unico spauracchio, anzi. La Metis, con il play Rusty La Rue rientrante, ha varie opzioni. Boris Gorenc è il bomber (22 di media), ma anche sotto canestro potrebbero arrivare delle magagne da Shawnelle Scott, pivot di 2.11 che oltre ai punti (15 a sera, ogni tanto tira anche da tre) pare poter andare sempre in doppia cifra anche con i rimbalzi. Da tenere d´occhio ce n´è più di uno: molto probabile che il pomeriggio non sarà di quelli tiepidi.
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica