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Basile rispetta Milano

Il play della Skipper: «Sono temibili come gruppo»

Tutti pazzi per “Baso”. Non è il remake della pellicola che ha dato lustro a Cameron Diaz, ma il semplice riassunto delle puntate precedenti. Con i play di mezza Italia, da Pozzecco a Coldebella, che rendono omaggio al talento di Gianluca Basile, divenuto nel frattempo capitano della Skipper. Tutti pazzi per “Baso”, anche se lui dovrà pagare pegno al masseur Abele Ferrarini. Che ieri, alla fine dell'allenamento, ha insaccato il tiro della staffa. Con il risultato che Basile dovrà ospitare Abele, per un paio di settimane, in Sardegna.
Proprio Baso, oggi (palla a due alle 18,15), dovrà guidare la carica dei suoi. Perché l'Olimpia Milano, dopo tre giornate, è lassù, a punteggio pieno.
Io e Coldebella. «Vado a memoria, ma non ho mai giocato contro Claudio. Sono stato in nazionale, con lui, nel 1997. Messina mi convocò per quel raduno perché mancava Myers. E io dovetti fare il vice-Carlton. I complimenti di Coldebella e quelli di Pozzecco? Li pago bene…».
Pericolo Milano. «Li abbiamo studiati al videotape. Non c'è uno in particolare che incuta timore, ma è tutto il gruppo che merita rispetto. Hanno due lunghi che si cercano e poi Coldebella è bravo a organizzare il gioco. Quando Claudio va in panchina, invece, sono più estemporanei».
Ricordando Roseto. «C'è una cosa che mi preoccupa: hanno vinto a Roseto. Mi sembra che l'Euro, poi, si sia rifatto. Vincendo anche sul nostro campo».
Come Avellino. «Noi non abbiamo molte alternative, ma non è questione di pressione. Dobbiamo giocare insieme, come abbiamo fatto in Irpinia. Se invece dovessimo ripetere l'esperienza delle prime due giornate allora sarà meglio nascondersi, perché ne 'beccheremo' venti».
Barton come Karni. «Lubos è uno dei nuovi. Non vi aspettate che faccia sfracelli subito, perché è giovane ed è appena uscito dall'università. Ma è buono, con uno stile di gioco come Karnisovas. Anzi, quei due sono proprio uguali».
Ben arrivato Tomas. «Van den Spiegel è giovane e lungo. E con quei 215 centimetri, ma forse qualcosa in più, potrà farci comodo. Diamogli tempo».
Aspettando Gregor. «Giovedì giocheremo a Barcellona, rivedrò Fucka. Anzi, lo rivedrò il giorno prima in palestra. Alla fine dell'allenamento, forse, ci fermeremo come ai vecchi tempi, per un'interminabile seduta di tiro supplementare e volontaria».
Alessandro Gallo
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