VARESE - Ha giocato solo i quarti dispari, la Virtus: purtroppo per lei, quelli che non contano. Meglio che a Fabriano (era facile), la seconda trasferta bianconera s´è chiusa con 10´ finali modesti, forse anche inaspettati, vista la bella reazione nel terzo periodo. Ma dalla parità sull´ultima palla a due, la Metis ha piazzato un 12-0 in 3´20´´, condito con bombe di Meneghin e Scott, che ha tolto dubbi su chi fosse il padrone: 71-59 a 7´40´´. C´era ancora tempo, ma la situazione era ormai chiara: la Virtus (5/14 nel quarto) non ne aveva più, spenta, dopo un recupero evidentemente dispendioso.
E allora Gorenc (10/15) e sempre Scott (11/17, 2 triple, 13 rimbalzi) sono stati i matadores di una difesa che ha ceduto di schianto. L´autonomia per adesso è questa: in miglioramento, ma per arrivare a un livello competitivo ne passa ancora parecchio. La speranziella di farcela però c´era, ma a Varese non sono tremate le gambe: e la sua birra in più si è fatta sentire. La fatica bianconera del terzo quarto era stata brillante e aveva dato frutti. Sarà il caso di ripartire da lì.
Bell, nell´unico acuto, è riuscito a sgraffignare punti, Le Roi, oltre a tessere, con una tripla ha riavvicinato Varese (42-45 al 23´). Subìta la replica altrui, la Virtus è riuscita a reagire e a difendere. Due triple del redivivo Sekularac hanno riaperto la scia e Frosini, quasi allo scadere, ha impattato a 59 con due liberi. Il secchio era stato riempito: a svuotarlo ci sarebbe voluto poco. Più squadra la Metis, con un Meneghin diligente, non dilagante: in 23´, 3/3 da due, 1/4 da tre, 3 recuperi e 3 assist.
I primi passi, sotto gli occhi del presidente Madrigali, sono stati incoraggianti: come va capitando spesso. Rigaudeau ha dettato il ritmo, la Virtus ha sparato dritto (6/7 iniziale), staccando bene fino al 17-10, anche con tagli energici dentro l´area di Avleev. Ma qui Scott ha cominciato a far male coi suoi gancetti e anche Gorenc, a forza di caricare a testa bassa in uno contro uno, ha cominciato a sfondare. Senza il francese (che spesso ha affrontato Meneghin, partito dalla panchina), anche per pochi attimi, l´armonia è svanita subito. Quando poi si è inceppato Bell, con cinque padelle consecutive, è sparita la sicurezza davanti, mentre due perle (falli da novellino) di Sekularac hanno fatto chiudere la prima frazione con il muso dietro.
Il secondo quarto è stato una sofferenza, cinque canestri appena. A Varese è bastato trottare per andare avanti, scatenando un po´ tutti: il Menego addirittura in slalom e subito dopo Zanus ha siglato il 41-31 al 19´. Poca roba, per fortuna la sirena era vicina: però non abbastanza per evitare un siparietto pietoso. A 20´´ dall´intervallo Avleev alzando il braccio per proteggere la palla ha steso Vescovi, demolendogli il naso. Brutto colpo, anche se è parso involontario, ma Cecco a 38 anni si è confermato il solito lord sputando al russo seduto in panchina. I tre fischietti non hanno visto niente, e il gioco era fermo: beati loro. Vescovi poi nel secondo tempo è tornato abile: bravo, da Actor´s Studio. La Virtus invece qualche crepa l´ha fatta vedere, sotto soprattutto a rimbalzo (alla fine Andersen il migliore, con solo 5 palloni presi), nel tiro perimetrale e con le palle perse, magagna non inedita. Il carattere non sarebbe poi mancato: gambe e idee invece a singhiozzo. In classifica, due vinte e due perse. E mettere il naso fuori casa pare ancora molto pericoloso.
Francesco Forni
METIS-VIRTUS 90-75
Metis: McCormack, Gorenc 24, Vescovi 8, Osella 2, Scott 24, Meneghin 13, Zanus Fortes 6, La Rue 13. N.e. Allegretti e Knezevic.
Virtus: Rigaudeau 11, Bell 13, Avleev 10, Andersen 17, Frosini 7, Attruia 4, Sekularac 8, Belinelli, Brkic 5. N.e. Miralles.
Arbitri: Cazzaro, Corrias, Vianello.
Note: liberi: Va 12/16, Bo 22/28. Da due: Va 30/52, Bo 16/26. Da tre: Va 6/13, Bo 7/22. Rimbalzi: Va 33, Bo 25.
Parziali: 5´ 8-13, 10´ 23-21, 15´ 31-28, 20´ 43-33, 25´ 50-43, 30´ 59-59, 35´ 75-63, 40´ 90-75. Massimo vantaggio Virtus: +7 (17-10) al 6´. Massimo svantaggio: -16 (72-88) al 39´.
E allora Gorenc (10/15) e sempre Scott (11/17, 2 triple, 13 rimbalzi) sono stati i matadores di una difesa che ha ceduto di schianto. L´autonomia per adesso è questa: in miglioramento, ma per arrivare a un livello competitivo ne passa ancora parecchio. La speranziella di farcela però c´era, ma a Varese non sono tremate le gambe: e la sua birra in più si è fatta sentire. La fatica bianconera del terzo quarto era stata brillante e aveva dato frutti. Sarà il caso di ripartire da lì.
Bell, nell´unico acuto, è riuscito a sgraffignare punti, Le Roi, oltre a tessere, con una tripla ha riavvicinato Varese (42-45 al 23´). Subìta la replica altrui, la Virtus è riuscita a reagire e a difendere. Due triple del redivivo Sekularac hanno riaperto la scia e Frosini, quasi allo scadere, ha impattato a 59 con due liberi. Il secchio era stato riempito: a svuotarlo ci sarebbe voluto poco. Più squadra la Metis, con un Meneghin diligente, non dilagante: in 23´, 3/3 da due, 1/4 da tre, 3 recuperi e 3 assist.
I primi passi, sotto gli occhi del presidente Madrigali, sono stati incoraggianti: come va capitando spesso. Rigaudeau ha dettato il ritmo, la Virtus ha sparato dritto (6/7 iniziale), staccando bene fino al 17-10, anche con tagli energici dentro l´area di Avleev. Ma qui Scott ha cominciato a far male coi suoi gancetti e anche Gorenc, a forza di caricare a testa bassa in uno contro uno, ha cominciato a sfondare. Senza il francese (che spesso ha affrontato Meneghin, partito dalla panchina), anche per pochi attimi, l´armonia è svanita subito. Quando poi si è inceppato Bell, con cinque padelle consecutive, è sparita la sicurezza davanti, mentre due perle (falli da novellino) di Sekularac hanno fatto chiudere la prima frazione con il muso dietro.
Il secondo quarto è stato una sofferenza, cinque canestri appena. A Varese è bastato trottare per andare avanti, scatenando un po´ tutti: il Menego addirittura in slalom e subito dopo Zanus ha siglato il 41-31 al 19´. Poca roba, per fortuna la sirena era vicina: però non abbastanza per evitare un siparietto pietoso. A 20´´ dall´intervallo Avleev alzando il braccio per proteggere la palla ha steso Vescovi, demolendogli il naso. Brutto colpo, anche se è parso involontario, ma Cecco a 38 anni si è confermato il solito lord sputando al russo seduto in panchina. I tre fischietti non hanno visto niente, e il gioco era fermo: beati loro. Vescovi poi nel secondo tempo è tornato abile: bravo, da Actor´s Studio. La Virtus invece qualche crepa l´ha fatta vedere, sotto soprattutto a rimbalzo (alla fine Andersen il migliore, con solo 5 palloni presi), nel tiro perimetrale e con le palle perse, magagna non inedita. Il carattere non sarebbe poi mancato: gambe e idee invece a singhiozzo. In classifica, due vinte e due perse. E mettere il naso fuori casa pare ancora molto pericoloso.
Francesco Forni
METIS-VIRTUS 90-75
Metis: McCormack, Gorenc 24, Vescovi 8, Osella 2, Scott 24, Meneghin 13, Zanus Fortes 6, La Rue 13. N.e. Allegretti e Knezevic.
Virtus: Rigaudeau 11, Bell 13, Avleev 10, Andersen 17, Frosini 7, Attruia 4, Sekularac 8, Belinelli, Brkic 5. N.e. Miralles.
Arbitri: Cazzaro, Corrias, Vianello.
Note: liberi: Va 12/16, Bo 22/28. Da due: Va 30/52, Bo 16/26. Da tre: Va 6/13, Bo 7/22. Rimbalzi: Va 33, Bo 25.
Parziali: 5´ 8-13, 10´ 23-21, 15´ 31-28, 20´ 43-33, 25´ 50-43, 30´ 59-59, 35´ 75-63, 40´ 90-75. Massimo vantaggio Virtus: +7 (17-10) al 6´. Massimo svantaggio: -16 (72-88) al 39´.
Fonte: La Repubblica