News

Pancotto intrappola Fabriano

Fabriano-Metis 77-89

CARIFAC FABRIANO: Gattoni 2, Hulett 12, Porter 10, Clark 20, Turner 4; Nunez 29, Balliro, Romagnoli ne, De Angelis ne, Paleco ne. All. Carmenati
PALL. TRIESTE: Maric 10, Sy 6, Roberson 30, Kelecevic 12, Podestà 8; Erdmann 12, Casoli 7, Camata, Cavaliero 4, Pigato ne. All.
Pancotto
Arbitri: Zancanella, Reatto, Vianello.
Note: parziali 16-25, 37-39, 61-62. Spettatori 2195, incasso 30 mila euro.
FABRIANO – Non sa vincere questa Carifac che quando intravede lo striscione del traguardo comincia a voltarsi alle spalle come impaurita e si fa risucchiare dall'avversario in rimonta. Male era andato la settimana scorsa l'assalto al Palalido di Milano sfumato proprio sul più bello, ancora peggio ieri quando sembrava che calore del pubblico ed esaltazione atletica dei «saltatori» di Carmenati avessero ipotecato il successo. Invece il break firmato Clark e Nunez (73-66 al 34') si è come dissolto quando il coach ospite ha raccolto i frutti su un fronte della zona match up e sull'altro dell'esperienza del redivivo Maric (due bombe consecutive), del killer istinct di Erdmann e della rapida metabolizzazione del basket italiano di Roberson.
E dire che dopo un terzo di partita già si pensava a una pratica da sistemare in fretta per i friulani. Pancotto muove le pedine a raffica, ma senza intaccare ordine e disciplina dell'attacco, né intensità di una difesa dove Sy va in missione speciale su Hulett e solo i lunghi sembrano soffrire l'impatto fisico di Clark già a 10 punti e 9 rimbalzi a metà corsa. Un paio di «blocconi» di Casoli invitano i «triplisti» Erdmann e Kelecevic a mettere la firma perimetrale al primo allungo (16-27 all'11') che, però, non stende la Carifac.
E se Porter inizialmente si limita a «incarnare» l'anima di squadra travestendosi di nuovo da capo ultrà, a riassestare il tabellone ci pensa la variabile Nunez. Entra a inizio del secondo periodo racimolando in dieci minuti 12 punti con due triple e tre falli sùbiti, quelli che costringono Maric a fermare irregolarmente le percussioni tutta determinazione dell'iberico. E' proprio l'ex Real che rimette Fabriano sui binari della giocabilità (37 pari al 19'), colmando la lacuna strutturale di un gruppo atleticamente esplosivo, ma assai meno baciato dal talento balistico. Comunque lotta con ardore da solo encomio il «black group» partorito da travagli societari non ancora risolti e costruito con un budget (mai dimenticarselo…) dimezzato rispetto all'epoca recentissima dei Thompson e Monroe. Peccato che una volta giunto a un passo dal successo, si trasformi in squadra ostaggio dei suoi limiti di amalgama, ma forse anche delle carenze strutturali per l'assenza di un terminale «sicuro» quando la palla si fa rovente.
Alessandro Di Marco
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor