FABRIANO «Quella zona match-up? Tutto calcolato e previsto».
Coach Pancotto, a fine gara, rivela che il cambio di difesa non è stato un colpo di genio, ma un atto premeditato. «L’avevamo già provata a Siena e poi l’abbiamo messa a punto nella partita amichevole contro Treviso, appunto per riproporla qui a Fabriano».
«E stavolta - prosegue il coach - è stata l’arma decisiva, certo assieme ai canestri di Roberson e a quelli di Maric».
Il colpo di coda inferto da Trieste alla gara è stato un capolavoro, ma il coach non si scompone più di tanto.
«Il nostro motto è che la partita non è mai finita. Allora, anziché strapparci i capelli, e io oltretutto non li ho nemmeno, abbiamo deciso di adottare qualche correttivo tecnico».
« Il loro atletismo, decisamente superiore - spiega ancora Pancotto - lo abbiamo però combattuto con grande ardore e grande cuore».
Non tutto però era stato calcolato. «Sapevo – continua ancora Pancotto – che sarebbe stata una partita equilibrata, giocata punto a punto. Non pensavo però di poter aggredire così la gara e poi non supponevo che Fabriano riuscisse a fare un break e a portarsi sette punti avanti».
«Nel momento della nostra massima esplosività – ha replicato il coach ospite Carminati –, Trieste ha fatto valere esperienza, organizzazione di gioco, cambi di difesa e uomini come Maric».
s. m.
Coach Pancotto, a fine gara, rivela che il cambio di difesa non è stato un colpo di genio, ma un atto premeditato. «L’avevamo già provata a Siena e poi l’abbiamo messa a punto nella partita amichevole contro Treviso, appunto per riproporla qui a Fabriano».
«E stavolta - prosegue il coach - è stata l’arma decisiva, certo assieme ai canestri di Roberson e a quelli di Maric».
Il colpo di coda inferto da Trieste alla gara è stato un capolavoro, ma il coach non si scompone più di tanto.
«Il nostro motto è che la partita non è mai finita. Allora, anziché strapparci i capelli, e io oltretutto non li ho nemmeno, abbiamo deciso di adottare qualche correttivo tecnico».
« Il loro atletismo, decisamente superiore - spiega ancora Pancotto - lo abbiamo però combattuto con grande ardore e grande cuore».
Non tutto però era stato calcolato. «Sapevo – continua ancora Pancotto – che sarebbe stata una partita equilibrata, giocata punto a punto. Non pensavo però di poter aggredire così la gara e poi non supponevo che Fabriano riuscisse a fare un break e a portarsi sette punti avanti».
«Nel momento della nostra massima esplosività – ha replicato il coach ospite Carminati –, Trieste ha fatto valere esperienza, organizzazione di gioco, cambi di difesa e uomini come Maric».
s. m.