CANTU' – Cambiano i nomi, almeno quelli della Montepaschi, ma non cambia il risultato. Il PalaOrgegon di Cantù è divenuto ormai un tabù per la Montepaschi che ha ceduto il passo nelle ultime quattro visite.
«La mia squadra in questo campo proprio non riesce a giocare bene – esordisce coach Ataman in conferenza stampa -. Dopo quelle dell'anno scorso anche quest'anno è una bruttissima partita a tutti i livelli.
Non siamo riusciti a giocare né all'esterno né sui pick and roll. C'è la bravura di Cantù ma anche percentuali negative della squadra. E' ovvio che sulla carta siamo più forti di Cantù e sono arrabbiato perché dovevamo vincere questa partita anche se si era messa male. L'ho detto alla squadra anche prima dell'inizio della gara che sarebbe stata dura. I due punti persi fanno dispiacere ma noi dobbiamo guardare avanti. Abbiamo visto per la prima volta che nei momenti difficili, quando le individualità non funzionano più, non riusciamo a collegarci per il gioco di squadra».
A proposito di individualità: a Cantù ha funzionato soltanto quella di Zukauskas.
«Si è salvato solo lui – conferma il coach - sia per la difesa su Hines che per i 19 punti realizzati. Gli altri hanno giocato tutti al di sotto delle proprie possibilità».
Soprattutto i lunghi: da Turkcan a Chiacig. E Jonzen ha fatto il bello ed il cattivo tempo.
«Jonzen ha iniziato ad uscire fuori e ha trovato tanti punti con il tiro da 4 5 metri, perciò abbiamo provato con varie alternative (Turkcan da 5, Zukauskas da 4) ma il problema non è stato risolto.
Anche perché poi, in attacco, non riuscivamo a fare canestro».
Federico Cappelli
«La mia squadra in questo campo proprio non riesce a giocare bene – esordisce coach Ataman in conferenza stampa -. Dopo quelle dell'anno scorso anche quest'anno è una bruttissima partita a tutti i livelli.
Non siamo riusciti a giocare né all'esterno né sui pick and roll. C'è la bravura di Cantù ma anche percentuali negative della squadra. E' ovvio che sulla carta siamo più forti di Cantù e sono arrabbiato perché dovevamo vincere questa partita anche se si era messa male. L'ho detto alla squadra anche prima dell'inizio della gara che sarebbe stata dura. I due punti persi fanno dispiacere ma noi dobbiamo guardare avanti. Abbiamo visto per la prima volta che nei momenti difficili, quando le individualità non funzionano più, non riusciamo a collegarci per il gioco di squadra».
A proposito di individualità: a Cantù ha funzionato soltanto quella di Zukauskas.
«Si è salvato solo lui – conferma il coach - sia per la difesa su Hines che per i 19 punti realizzati. Gli altri hanno giocato tutti al di sotto delle proprie possibilità».
Soprattutto i lunghi: da Turkcan a Chiacig. E Jonzen ha fatto il bello ed il cattivo tempo.
«Jonzen ha iniziato ad uscire fuori e ha trovato tanti punti con il tiro da 4 5 metri, perciò abbiamo provato con varie alternative (Turkcan da 5, Zukauskas da 4) ma il problema non è stato risolto.
Anche perché poi, in attacco, non riuscivamo a fare canestro».
Federico Cappelli