BOLOGNA - «Delfino ha aperto la partita, Basile l’ha condotta, Pozzecco l’ha chiusa». Sembra farla facile Matteo Boniciolli, in realtà il coach biancoblù sa bene che questo successo sgorga dal carattere che la sua Skipper ha saputo imporre ad un’Olimpia, a suo agio nel ruolo di prima della classe. Milano offre finalmente a Basket city una prestazione degna del suo blasone, rompendo un’antipatica tradizione che l’ha sempre vista, negli ultimi anni, soccombere più o meno dopo tre giri di lancetta. La Fortitudo si aggrappa, nel finale, alle fiammate del suo folletto Pozzecco (20 punti e 4 assist) e alla sostanza sotto canestro di Kovacic (15 punti e 7 rimbalzi) per rintuzzare il veemente ritorno di Milano. A Caja rimane solo la piccola amarezza di non aver completato la torta con la ciliegina: «Lo spirito degli ultimi due quarti è quello giusto. Possiamo solo recriminare per non essere riusciti a giocare tutte le carte fino in fondo. I 19 rimbalzi in più presi dalla Skipper rappresentano una delle chiavi della partita». Che comincia in un clima abbastanza elettrico, perché in effetti di carne al fuoco ce n’è parecchia. Sono le sfide individuali ad accendere il pubblico: a cominciare dal derby argentino tra Delfino e Sconochini, che il più giovane pare voler regolare fin dalle prime battute. Hugo però risponde da par suo (16 punti, 5 rimbalzi e 5 assist) soprattutto nel terzo quarto quando riesce a rivitalizzare Milano, sprofondata nelle secche del -15 (38-23). Pozzecco si inchina all’estro del Condor: «Buon per Milano, Sconochini è ancora un giocatore di primissima fascia». Il fossato la Fortitudo lo crea mettendosi nelle mani del sesto uomo più famoso e atteso del campionato. Pozzecco si accende nel secondo quarto realizzando 10 punti in due minuti e mezzo. «Ho un’altra testa - ammette il Poz -. Prima non riuscivo proprio ad accettare la panchina. Non riuscivo a giocare. Ora, grazie anche a Boniciolli, ho il giusto approccio per dare un contributo importante». La sfida con Coldebella regala spettacolo, lordato però dai soliti cori beceri che Claudio deve sorbirsi puntualmente ogni volta che transita per il Paladozza: «Ciò che mi dà più fastidio, non sono i cori, ma il nostro finale poco intelligente. Siamo stati poco furbi a rimbalzo».
Quando a Milano riesce il sorpasso con una bomba di Simpkins (62-61) in casa Fortitudo ricompaiono gli spettri di questo inizio di stagione. La zona di Caja diventa all’improvviso minacciosa e Pozzecco e compagni tentano troppo spesso il tiro dalla lunga distanza. Sotto canestro però Milano paga dazio a causa della brutta giornata di Kidd e dunque la Skipper trova la corsia giusta per ricomporsi, grazie soprattutto alla solidità di Kovacic. Pozzecco indovina la conclusione ideale con annesso show sotto la curva e Milano deve definitivamente alzare bandiera bianca. La sconfitta dell’Olimpia e il tonfo di Siena a Cantù lanciano la superfavorita Benetton, mentre continuano a fare notizia le batoste esterne della Virus, a picco anche a Varese.
Boniciolli fotografa questo avvio di stagione: «È un campionato equilibrato come non mai. Solo la Benetton tiene fede al pronostico, confermando di essere al momento una o due spanne sopra le altre».
Vincenzo Di Schiavi
Quando a Milano riesce il sorpasso con una bomba di Simpkins (62-61) in casa Fortitudo ricompaiono gli spettri di questo inizio di stagione. La zona di Caja diventa all’improvviso minacciosa e Pozzecco e compagni tentano troppo spesso il tiro dalla lunga distanza. Sotto canestro però Milano paga dazio a causa della brutta giornata di Kidd e dunque la Skipper trova la corsia giusta per ricomporsi, grazie soprattutto alla solidità di Kovacic. Pozzecco indovina la conclusione ideale con annesso show sotto la curva e Milano deve definitivamente alzare bandiera bianca. La sconfitta dell’Olimpia e il tonfo di Siena a Cantù lanciano la superfavorita Benetton, mentre continuano a fare notizia le batoste esterne della Virus, a picco anche a Varese.
Boniciolli fotografa questo avvio di stagione: «È un campionato equilibrato come non mai. Solo la Benetton tiene fede al pronostico, confermando di essere al momento una o due spanne sopra le altre».
Vincenzo Di Schiavi