EURO ROSETO-AIR AVELLINO 89-79
EURO ROSETO: Pieri (0/1, 0/1), Callahan 10 (5/7), Ruggiero n.e., Rannikko 9 (1/1, 1/7), Milic 27 (10/12, 1/2), Sartori (0/1, 0/2), Radosevic 3 (0/1, 1/2), Moltedo 25 (2/3, 4/9), Davis 15 (5/9, 0/1), Scapin n.e. Coach: Melillo Air.
AVELLINO: Bracey 20 (0/1, 4/12), Giovacchini 14 (2/3, 2/3), Corrales 4 (1/1, 0/5), Gecevski 5 (1/1, 1/2), La Torre n.e., Middleton 12 (1/2, 2/7), Jelic 16 (7/11, 0/1), Grgurevic 2 (1/3, 0/1), Kuehl 6 (3/4), Vanterpool n.e.
Coach: Markovski.
ARBITRI: D'Este di Bassano (Vi), Ramilli di Forlì e Seghetti di Livorno.
NOTE: parziali 12-17; 41-42; 61-59; 89-79. Tiri da due: Euro 23/35; Air 16/26. Tiri da tre: Euro 7/24; Air 9/31. Tiri Liberi: Euro 22/29; Air 20/27. Rimbalzi: Euro 40 (15 offensivi); Air 30 (12 offensivi). Recuperate: Euro 14; Air 11. Spettatori 1.800 per 29.000 Euro di incasso.
ROSETO. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulla consistenza dell'Euro Roseto, la vittoria per 89-79 ottenuta contro l'Air Avellino, la terza consecutiva, ha confermato una cosa, cioè che questa squadra non è una, bensì molte, una prolissità di se stessa. In altre parole ha le stimmate della grande squadra perché, come le grandi, sa correggere la rotta in corsa, trovando tra le sue poliedricità quella giusta per annientare l'avversario di turno. E' capitato dopo Milano con il successo di Bologna, si è ripetuto a Roma e si è riconfermato contro un Avellino mai domo cui va, comunque, l'onore delle armi.
In avvio un po' il timore di un altro "flop" casalingo e molto per un impatto psicologico reso difficile dal valore dell'avversario, non al livello delle precedenti (e illustri) vittime, l'Euro faticava a trovare quei meccanismi offensivi che avevano funzionato a meraviglia in altre circostanze. Così, non soltanto non riusciva a innescare "Terminator" Milic né "Big Ben" Davis ma subiva Avellino proprio sotto canestro dove, peraltro, l'assenza di Fajardo si avvertiva.
Il copione del primo quarto sembrava ricalcare in pieno i timori della vigilia di coach Melillo: 12-17. Trascinata da Middleton (10 punti nel secondo quarto ma anche 2 dopo l'intervallo) e Jelic, l'Air volava a +10 (14-24) al 13', complice anche una zona 2-3 che seguiva i tagli proposta da Markovski. Falliti i tentativi di rompere il ghiaccio fatti con Pieri in avvio e con Radosevic poi, Melillo trovava in Moltedo l'uomo giusto per scardinare le certezze degli irpini e, soprattutto, per coinvolgere nel gioco offensivo Milic.
La musica cambiava radicalmente e all'intervallo la lepre irpina era nel mirino dell'Euro: 41-42 grazie ad un triplone da 8 metri di Rannikko. Nell'intervallo il patron Amadio premiava con una targa il piccolo Mario Feliciani di otto anni cui si deve il copyright della nuova mascotte, un simpatico pellicano di nome Gabriele.
L'altalena del terzo quarto (sorpassi e controsorpassi per il 61-59 del 30') serviva solo a scaldare il PalaSalara come nei tempi migliori. Trascinata dagli scatenati Milic (27 punti) e Moltedo (25), l'Euro rintuzzava l'ultimo tentativo dell'Air firmato Giovacchini e volava sul +10 (79-69) a 3' dalla fine e poi al massimo vantaggio (89-77) dell'ultimo minuto, quando ormai tutta la gente era in piedi a salutare l'ingresso nell'alta società dell'Euro Roseto.
Giorgio Pomponi
EURO ROSETO: Pieri (0/1, 0/1), Callahan 10 (5/7), Ruggiero n.e., Rannikko 9 (1/1, 1/7), Milic 27 (10/12, 1/2), Sartori (0/1, 0/2), Radosevic 3 (0/1, 1/2), Moltedo 25 (2/3, 4/9), Davis 15 (5/9, 0/1), Scapin n.e. Coach: Melillo Air.
AVELLINO: Bracey 20 (0/1, 4/12), Giovacchini 14 (2/3, 2/3), Corrales 4 (1/1, 0/5), Gecevski 5 (1/1, 1/2), La Torre n.e., Middleton 12 (1/2, 2/7), Jelic 16 (7/11, 0/1), Grgurevic 2 (1/3, 0/1), Kuehl 6 (3/4), Vanterpool n.e.
Coach: Markovski.
ARBITRI: D'Este di Bassano (Vi), Ramilli di Forlì e Seghetti di Livorno.
NOTE: parziali 12-17; 41-42; 61-59; 89-79. Tiri da due: Euro 23/35; Air 16/26. Tiri da tre: Euro 7/24; Air 9/31. Tiri Liberi: Euro 22/29; Air 20/27. Rimbalzi: Euro 40 (15 offensivi); Air 30 (12 offensivi). Recuperate: Euro 14; Air 11. Spettatori 1.800 per 29.000 Euro di incasso.
ROSETO. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulla consistenza dell'Euro Roseto, la vittoria per 89-79 ottenuta contro l'Air Avellino, la terza consecutiva, ha confermato una cosa, cioè che questa squadra non è una, bensì molte, una prolissità di se stessa. In altre parole ha le stimmate della grande squadra perché, come le grandi, sa correggere la rotta in corsa, trovando tra le sue poliedricità quella giusta per annientare l'avversario di turno. E' capitato dopo Milano con il successo di Bologna, si è ripetuto a Roma e si è riconfermato contro un Avellino mai domo cui va, comunque, l'onore delle armi.
In avvio un po' il timore di un altro "flop" casalingo e molto per un impatto psicologico reso difficile dal valore dell'avversario, non al livello delle precedenti (e illustri) vittime, l'Euro faticava a trovare quei meccanismi offensivi che avevano funzionato a meraviglia in altre circostanze. Così, non soltanto non riusciva a innescare "Terminator" Milic né "Big Ben" Davis ma subiva Avellino proprio sotto canestro dove, peraltro, l'assenza di Fajardo si avvertiva.
Il copione del primo quarto sembrava ricalcare in pieno i timori della vigilia di coach Melillo: 12-17. Trascinata da Middleton (10 punti nel secondo quarto ma anche 2 dopo l'intervallo) e Jelic, l'Air volava a +10 (14-24) al 13', complice anche una zona 2-3 che seguiva i tagli proposta da Markovski. Falliti i tentativi di rompere il ghiaccio fatti con Pieri in avvio e con Radosevic poi, Melillo trovava in Moltedo l'uomo giusto per scardinare le certezze degli irpini e, soprattutto, per coinvolgere nel gioco offensivo Milic.
La musica cambiava radicalmente e all'intervallo la lepre irpina era nel mirino dell'Euro: 41-42 grazie ad un triplone da 8 metri di Rannikko. Nell'intervallo il patron Amadio premiava con una targa il piccolo Mario Feliciani di otto anni cui si deve il copyright della nuova mascotte, un simpatico pellicano di nome Gabriele.
L'altalena del terzo quarto (sorpassi e controsorpassi per il 61-59 del 30') serviva solo a scaldare il PalaSalara come nei tempi migliori. Trascinata dagli scatenati Milic (27 punti) e Moltedo (25), l'Euro rintuzzava l'ultimo tentativo dell'Air firmato Giovacchini e volava sul +10 (79-69) a 3' dalla fine e poi al massimo vantaggio (89-77) dell'ultimo minuto, quando ormai tutta la gente era in piedi a salutare l'ingresso nell'alta società dell'Euro Roseto.
Giorgio Pomponi