ROSETO. «Continuo ancora a dire che dobbiamo rimanere con i piedi per terra». Non si lascia andare a facili entusiasmi Enzo Amadio, presidente del Roseto basket, nonostante la sofferta vittoria contro l'Avellino.
L'impressionante sequenza di vittorie (tre consecutive, tra cui una con la Fortitudo e l'altra con Roma, entrambe a domicilio) ha surriscaldato l'ambiente rosetano, ma non sembra dare alla testa più di tanto al presidente che ostenta una calma glaciale. «Ho vissuto una settimana di tensione», ammette Amadio, «per questo ho parlato spesso con Melillo, pregandolo di non sottovalutare la gara con l'Avellino. Ma sia il coach che la squadra hanno confermato la grande fiducia che ho in loro».
L'invito a restare con i piedi per terra forse nasconde qualche sorpresa da parte del presidente. «Solo più avanti dirò se potremo davvero sognare», si lascia sfuggire Amadio, «per il momento aspettiamo Monroe».
Un invito a non montarsi la testa giunge anche da Zare Markovski, coach di Avellino, il quale esce a testa alta dal Palasalara.
«Roseto adesso non deve perdere la concentrazione», afferma, «solo così potrà continuare a far bene, come sta facendo finora, e forse alla fine del campionato potrebbe rappresentare una piacevole sorpresa per tutti».
«Ho cercato di tenere la squadra in tensione per l'intera settimana», è l'analisi di Phil Melillo, «perché quando vieni da due vittorie come Bologna e Roma, e hai una partita in casa sulla carta abbordabile, c'è il rischio di abbassare la guardia favorendo il colpo da knock-down dell'avversario. Per fortuna non è stato così: i ragazzi hanno dato grande prova di maturità e spirito di sacrificio. E' un grande gruppo, non ci sono invidie né gelosie. Adesso andiamo a Bologna per tentare di sbancare, anche se sappiamo che non sarà affatto facile; ma non lo era neppure contro la Fortitudo né a Roma, e neppure oggi (ieri per chi legge, ndr). Ormai la squadra ha iniziato a giocare una buona pallacanestro; abbiamo diverse soluzioni tattiche da utilizzare, speriamo che tutto vada per il verso giusto».
Federico Centola
L'impressionante sequenza di vittorie (tre consecutive, tra cui una con la Fortitudo e l'altra con Roma, entrambe a domicilio) ha surriscaldato l'ambiente rosetano, ma non sembra dare alla testa più di tanto al presidente che ostenta una calma glaciale. «Ho vissuto una settimana di tensione», ammette Amadio, «per questo ho parlato spesso con Melillo, pregandolo di non sottovalutare la gara con l'Avellino. Ma sia il coach che la squadra hanno confermato la grande fiducia che ho in loro».
L'invito a restare con i piedi per terra forse nasconde qualche sorpresa da parte del presidente. «Solo più avanti dirò se potremo davvero sognare», si lascia sfuggire Amadio, «per il momento aspettiamo Monroe».
Un invito a non montarsi la testa giunge anche da Zare Markovski, coach di Avellino, il quale esce a testa alta dal Palasalara.
«Roseto adesso non deve perdere la concentrazione», afferma, «solo così potrà continuare a far bene, come sta facendo finora, e forse alla fine del campionato potrebbe rappresentare una piacevole sorpresa per tutti».
«Ho cercato di tenere la squadra in tensione per l'intera settimana», è l'analisi di Phil Melillo, «perché quando vieni da due vittorie come Bologna e Roma, e hai una partita in casa sulla carta abbordabile, c'è il rischio di abbassare la guardia favorendo il colpo da knock-down dell'avversario. Per fortuna non è stato così: i ragazzi hanno dato grande prova di maturità e spirito di sacrificio. E' un grande gruppo, non ci sono invidie né gelosie. Adesso andiamo a Bologna per tentare di sbancare, anche se sappiamo che non sarà affatto facile; ma non lo era neppure contro la Fortitudo né a Roma, e neppure oggi (ieri per chi legge, ndr). Ormai la squadra ha iniziato a giocare una buona pallacanestro; abbiamo diverse soluzioni tattiche da utilizzare, speriamo che tutto vada per il verso giusto».
Federico Centola