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Pancotto fa il punto

Il coach della Pall. Trieste: «Questa è una squadra che non molla»

TRIESTE - Cesare Pancotto morde il freno. Tre vittorie in questo sorprendente inizio di stagione, un secondo posto in classifica che sta facendo sognare i tifosi della palla a spicchi non cambiano l’atteggiamento del tecnico triestino. Troppo esperto, il coach, per lasciarsi andare a voli pindarici. E, soprattutto, consapevole di come la squadra, in barba ai buoni risultati ottenuti sul campo, abbia ancora tanto bisogno di lavorare per completare la sua crescita. «Mi piacerebbe – racconta – che la città non cambiasse le aspettative in base a questo momento felice. Non voglio che si parli di nuove prospettive, voglio che si metta in evidenza il fatto che questi ragazzi stanno lavorando sodo per risolvere i problemi. Le vittorie ottenute in queste prime giornate devono essere il trampolino di lancio per completare un processo di crescita ancora non concluso». La vittoria di Fabriano resta comunque un momento importante di questo campionato. Se il basket è uno sport che vive d’inerzia, i due punti conquistati nelle Marche possono segnare in maniera positiva la stagione. «Nella vittoria di domenica – continua Pancotto – riscontro due aspetti fondamentali. Innanzitutto siamo riusciti a rispettare il piano tattico preparato durante la settimana, tenendo fermi gli aspetti strategici della gara anche nei momenti di difficoltà. Poi devo dire che anche in questa partita, così come già contro la Metis Varese, siamo riusciti a esprimere il nostro miglior basket nel momento di maggior tensione. Segno del carattere di una squadra che è abituata a non mollare mai».
Carattere e grinta sono aspetti fondamentali di questa squadra che, dopo aver comandato per tre quarti di gara, a Fabriano ha rischiato di rovinare tutto all’inizio dell’ultimo parziale. E invece, là dove lo scorso anno sarebbe sprofondata, la formazione triestina ha trovato la forza per riemergere.
«Diventa fondamentale la fiducia con la quale scendi in campo – conclude Pancotto –. Perché in settimana abbiamo scelto di affrontare la Benetton a Treviso? Perché volevamo misurare il carattere della squadra in una gara che potesse elevare il livello delle difficoltà. Crearsi un’identità fuori casa, abituarsi a giocare e vincere lontano da Trieste ha un valore che, in questo momento, va oltre il significato dei due punti.
«La vittoria di Fabriano, dunque, non è casuale ma diventa il frutto del lavoro svolto durante la settimana. Adesso sarà importante l’approccio della squadra in vista della sfida di domenica contro la Mabo. Prima di preoccuparci di Livorno dobbiamo pensare a noi stessi: continuare a progredire deve essere il nostro primo obiettivo».
Lorenzo Gatto
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