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Spogliatoio Snaidero

Il presidente: «Questa squadra otterrà quanto prima il successo che le manca»

Poteva essere la vittoria della staffa. Invece l’impresa della Fillattice a Fabriano ha solo rimandato una conquista che la Snaidero ha dimostrato di meritare battendo la rivelazione Oregon Cantù. «Meglio di così – attacca il presidente Edi Snaidero – il nostro successo acquista ancora più valore. Tutti davano per scontato che avremmo perso contro i canturini, invece la Snaidero ha confezionato il risultato dell’anno. Abbiamo battuto anche Treviso e Siena, ma stavolta ci presentavamo all’appuntamento senza Alibegovic e con Mian sceso in campo solo grazie a un’enorme volontà e spirito di sacrificio. Ci manca un successo e questa squadra lo otterrà quanto prima».
Il tecnico Fabrizio Frates, pur rammaricandosi anche lui per i due punti colti da Imola, elogia la sua squadra: «C’è stata molta determinazione. Nessuno ha mollato di un centimetro. Quando siamo andati avanti ci hanno rimontato, ma non abbiamo abbassato la testa. La difesa è stata solida, robusta e attenta, mentre in attacco la distribuzione delle responsabilità è dimostrata dai cinque uomini in doppia cifra. Non era facile. Senza Teo, con Mian in campo acciaccato e con lo stesso Sartori alle prese con problemi intestinali non avevo molte alternative. Nella sofferenza, però, ci siamo ritrovati».
Mills, dopo la partenza in quintetto e i 15 minuti giocati, ha seguito la gara dalla panchina: scelta tecnica?
«È così. Ci siamo accorti che con Li Vecchi avevamo più equilibrio in difesa e più fluidità in attacco. Alternandoli avremmo perso qualcosa».
Altra ottima prova di Stern.
«Jeffrey dimostra di valere il campionato italiano. Dà un contributo concreto, sempre nel contesto del collettivo. Siamo molto contenti di lui».
Frates se ne va dicendo: «Pensate un po’, batto Cantù e faccio un favore a Siena».
Stefano Sacripanti, allenatore ospite, dà merito alla Snaidero: «È stata brava per tenacia, ordine e precisione. Noi siamo stati un po’ presuntuosi. Arrivavamo da sei vittorie di fila, forse la nostra posizione in classifica e tanti impegni di fila non ci hanno fatto bene dal punto di vista della resistenza psicologica. Abbiamo costruito tiri con poca pulizia, giocando un terzo quarto davvero deficitario. Non eravamo feroci e lucidi come altre volte. Speriamo solo che questo stop non ci costi il quarto posto».
Franco Fraccalaglio
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