PESARO — Sotto due palate di terra. La partita contro la Benetton va seppellita. Non ha molto senso ricamarci sopra perchè la differenza tra le due formazioni è in questo momento abissale; e forse rimarrà tale anche per il resto del campionato. Pesaro a questo punto deve guardare non tanto a quello che è successo al Palaverde di Treviso, ma a quello che potrebbe accadere al palasport di Fabriano dove domenica si gioca una gara delicata. Una sconfitta potrebbe inchiodare Pesaro ai piani bassi della classifica anche se il calendario sta diventando un po' più umano per le forze della squadra di Crespi.
La prima ondata oceanica non ha schiacciato Pesaro in fondo alla classifica a zero punti. E' andata un po' meglio: sono stati colti due punti contro Cantù. Ma è anche vero che le contestazioni rivolte alla squadra da alcuni componenti dell'Inferno al termine della gara di Treviso, hanno dei margini di verità. I tifosi hanno chiesto carattere, cattiveria, reazione. Non di vincere. Ma almeno di non straperdere. E su questo fronte la Scavolini appare un passo indietro rispetto alle aspettative. Marco Crespi non è ancora riuscito a dare un volto alla squadra. Segno che le difficoltà sono superiori alle previsioni. La squadra non riesce ancora a trovare la giusta stampella dove appoggiarsi, soprattutto nei momenti di difficoltà. E sembra di scorgere tra le righe che già esiste un caso: quello di Gilbert, un giocatore che non ha spazio per giocare guardia e non ha mezzi per andare in cabina di regia. Poco importa se ha fatto acqua contro Edney. Cinque punti contro di lui in 5 minuti, 13 alla fine del primo quarto senza di lui. Edney fa parte di un'altra parrocchia, con o senza Gilbert. Ma dove la diga si è sfaldata è stata in due duelli: Langdon contro Richardson e Stojic contro Beric: cancellati dal campo. Ma la Benetton è un jet, la Scavolini è ancora alle teorie sul volo di Leonardo. Meglio pensare a Fabriano, altra squadra con le ali di... cera.
m.g.
La prima ondata oceanica non ha schiacciato Pesaro in fondo alla classifica a zero punti. E' andata un po' meglio: sono stati colti due punti contro Cantù. Ma è anche vero che le contestazioni rivolte alla squadra da alcuni componenti dell'Inferno al termine della gara di Treviso, hanno dei margini di verità. I tifosi hanno chiesto carattere, cattiveria, reazione. Non di vincere. Ma almeno di non straperdere. E su questo fronte la Scavolini appare un passo indietro rispetto alle aspettative. Marco Crespi non è ancora riuscito a dare un volto alla squadra. Segno che le difficoltà sono superiori alle previsioni. La squadra non riesce ancora a trovare la giusta stampella dove appoggiarsi, soprattutto nei momenti di difficoltà. E sembra di scorgere tra le righe che già esiste un caso: quello di Gilbert, un giocatore che non ha spazio per giocare guardia e non ha mezzi per andare in cabina di regia. Poco importa se ha fatto acqua contro Edney. Cinque punti contro di lui in 5 minuti, 13 alla fine del primo quarto senza di lui. Edney fa parte di un'altra parrocchia, con o senza Gilbert. Ma dove la diga si è sfaldata è stata in due duelli: Langdon contro Richardson e Stojic contro Beric: cancellati dal campo. Ma la Benetton è un jet, la Scavolini è ancora alle teorie sul volo di Leonardo. Meglio pensare a Fabriano, altra squadra con le ali di... cera.
m.g.
Fonte: Il Resto del Carlino
