FABRIANO — Venti, anche venticinque rappresentanti della piccola, media e grande imprenditoria cittadina e un solo progetto: allargare al massimo la base societaria e fare fronte comune per creare un futuro al basket fabrianese. Le prime due ore di conversazione nella sala dell'hotel Janus magari non saranno servite per parlare di cifre o cariche sociali, ma un buon indizio di fondo sembrano averlo fornito.
Anche Merloni. Tanti gli amici dello sport già arcinoti da Ninno a Zamparini e Ranaldi della Zara all'ex presidente Biondi, fino al nome a «effetto» di Maria Paola Merloni, figlia di Vittorio ex presidente della Confindustria. «Sì, c'era anche lei a conferma di come la famiglia Merloni sia sempre vicina alla pallacanestro» sottolinea al termine della riunione il presidente Giuseppe Alberti. «Certo, per tutti si è trattato solo di un primo contatto informale senza scendere nel dettaglio, ma già il fatto di aver radunato così tante forze economiche mi rende fiducioso. Presto, forse già in settimana, programmeremo un'altra riunione collettiva sperando di coinvolgere anche altri potenziali sostenitori e illustrare la materia» aggiunge Alberti. «Più avanti passerò ai colloqui privati per sapere da ognuno di loro se e in che misura intende davvero contribuire».
«Faccio il possibile». In prima linea, anche nell'assise allo Janus, il sindaco Sorci assieme all'assessore allo sport Paladini. «Sto cercando di espletare il mio ruolo di tutore della coesione cittadina» riferisce con la consueta prudenza il primo cittadino. «Non si tratta di un'operazione semplice, ma mi sento in dovere di invitare a questi incontri il più elevato numero di imprenditori, proprio perché il basket da noi ha una valenza non solo sportiva, ma anche sociale. In più sono spinto anche dall'amicizia che mi lega con Roberto Carmenati e dalla convinzione che un serio professionista come lui riuscirà a dimostrare anche nella sua città l'indubbio valore tecnico». Per il resto solo supposizioni, tra cui quella di affidarsi (finalmente... ) a un manager plenipotenziario per aggirare l'ostacolo di un Cda spesso lento nelle decisioni e poco organico tra le sue stesse espressioni interne.
Alessandro Di Marco
Anche Merloni. Tanti gli amici dello sport già arcinoti da Ninno a Zamparini e Ranaldi della Zara all'ex presidente Biondi, fino al nome a «effetto» di Maria Paola Merloni, figlia di Vittorio ex presidente della Confindustria. «Sì, c'era anche lei a conferma di come la famiglia Merloni sia sempre vicina alla pallacanestro» sottolinea al termine della riunione il presidente Giuseppe Alberti. «Certo, per tutti si è trattato solo di un primo contatto informale senza scendere nel dettaglio, ma già il fatto di aver radunato così tante forze economiche mi rende fiducioso. Presto, forse già in settimana, programmeremo un'altra riunione collettiva sperando di coinvolgere anche altri potenziali sostenitori e illustrare la materia» aggiunge Alberti. «Più avanti passerò ai colloqui privati per sapere da ognuno di loro se e in che misura intende davvero contribuire».
«Faccio il possibile». In prima linea, anche nell'assise allo Janus, il sindaco Sorci assieme all'assessore allo sport Paladini. «Sto cercando di espletare il mio ruolo di tutore della coesione cittadina» riferisce con la consueta prudenza il primo cittadino. «Non si tratta di un'operazione semplice, ma mi sento in dovere di invitare a questi incontri il più elevato numero di imprenditori, proprio perché il basket da noi ha una valenza non solo sportiva, ma anche sociale. In più sono spinto anche dall'amicizia che mi lega con Roberto Carmenati e dalla convinzione che un serio professionista come lui riuscirà a dimostrare anche nella sua città l'indubbio valore tecnico». Per il resto solo supposizioni, tra cui quella di affidarsi (finalmente... ) a un manager plenipotenziario per aggirare l'ostacolo di un Cda spesso lento nelle decisioni e poco organico tra le sue stesse espressioni interne.
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino