FABRIANO — Otto vittorie (sulle 14 totali) dello scorso torneo arrivate in volata con Thompson e Monroe a passare alla cassa e riscuotere la cambiale salvezza e play-off con micidiale freddezza proprio nei frangenti cruciali. Due sconfitte in questa stagione nelle sole gare fin qui concluse allo sprint, con lo stop di ieri l'altro che ancora gonfia il fegato per un'occasionissima gettata incautamente alle ortiche. Per adesso ci si può anche passare sopra, accontentandosi dello spettacolo e del contagioso entusiasmo del nuovo compattissimo gruppo, ma quando impareranno i biancoblù a diventare grandi? «Quando — replica Carmenati — avremo appreso i concetti di base di memorizzazione degli schemi e coordinazione nei movimenti di squadra. No, non sono preoccupato, ma solo amareggiato per l'opportunità non sfruttata. Forse nelle prossime gare allo sprint potrebbe subentrare un po' di ansia e paura di perdere, ma ai ragazzi dirò che abbiamo le capacità anche per vincere di misura. Le penetrazioni di Porter, i giochi spalle a canestro di Clark e via di questo passo fino all'irrinunciabile crescita di Hulett possono fornirci garanzie anche nelle volate, se impareremo a selezionare a dovere giochi e tiri». Solo un dubbio, una volta rivisto il film della partita: ma nel finale, insieme allo strepitoso Nunez che addirittura rischiava di non giocare per un risentimento alla schiena, non si poteva trattenere anche Gattoni per una regìa più lucida ed «europea» contro la zona avversaria? «Ho rimesso Turner — ribatte il coach — perché ci serviva anche il controllo dei tabelloni per gestire la partita. E poi speravo, con Trieste in bonus, in qualche fallo subìto in più per andare in lunetta. Non è stato così, perché ancora non abbiamo ben chiare le idee su come capitalizzare certe situazioni di vantaggio. Ma, ne sono davvero convinto, presto miglioreremo».
a.d.m.
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Fonte: Il Resto del Carlino
