La miglior difesa è l'attacco. Un modo di dire dietro il quale ci rifugiamo un po' tutti, dirigenti, allenatori, giocatori e giornalisti.
Un modo di dire che nasconde una piccola-grande verità.
Ma la miglior difesa, a volte, può essere quella che una squadra riesce a produrre nell'arco dei quaranta minuti, rendendo pressoché invulnerabile la propria area.
E proprio questo fondamentale diventa un termine di paragone per capire il momento della Virtus, che galleggia a metà classifica, vincendo in casa e subendo in trasferta.
I quattro punti della Virtus – solo la Benetton, ora, ha una marcia in più, le altre, più o meno si equivalgono – non stupiscono più di tanto perché Bologna ha mille attenuanti per un'incredibile catena di infortuni che ha ridotto sensibilmente le rotazioni di Tanjevic.
Ma c'è un aspetto – pensando a come la Virtus ha costruito le sue vittorie e il Grande Slam – che lascia per certi versi sbigottiti. Ed è proprio la speciale classifica dei punti subiti che vede, al secondo posto, la Virtus. Peggio dei bianconeri (al passivo 85,2 punti a gara) solo Avellino (con l'Air che sfiora quota novanta, con 89,5 punti a gara).
E a ridosso di Sekularac e compagni, a testimonianza di questo malessere della Città dei Canestri, la Skipper, con 84,5.
Un concetto, quello difensivo, sul quale, prima di Varese, disquisiva Rigaudeau. «In difesa – le parole del capitano – servono cinque giocatori animati dalla stessa idea. Pronti a combattere e a farlo al centoventi per cento delle proprie capacità».
Quella difesa che per ora è mancata ai bianconeri – e solo cinque club, Udine, Roma, Cantù, Pesaro, Biella, in attacco, segnano meno dei bianconeri -, ma che servirà domani sera, nel galà d'Eurolega, quando a Casalecchio arriveranno i francesi del Villeurbanne, che qualche mese fa hanno vinto lo scudetto, con Tanjevic in panchina. Gara importante quella con i francesi, perché anche la Virtus, così come la Fortitudo, non ha poi un calendario così morbido.
Domenica, per esempio, sempre a Casalecchio, arriverà uno dei club più in salute di questo scorcio iniziale della stagione. Quell'Euro Roseto che, dopo aver toppato la gara d'esordio con l'Olimpia Milano, ha infilato tre vittorie consecutive, portandosi al secondo posto, in classifica, con Milano, Virtus Roma, Viola e Trieste.
Un altro test importante, quello di domani, per capire se il progetto di spostare Sekularac in regia (alla Bodiroga, tanto per citare un precedente vincente di Boscia) possa essere portato avanti, senza penalizzare Mladen e senza costringere il gruppo a difficili rincorse.
E se Mladen non riuscisse a calarsi nella parte – lo stesso Bell, per esempio, rende meglio quando può giostrare da guardia – forse sarebbe meglio guardarsi intorno.
Perché il progetto iniziale, il comando affidato alle mani magiche di Becirovic, è saltato per i problemi alle ginocchia di Sani. Perché Attruia è stato preso per fare il cambio.
E perché non si può rischiare che Rigaudeau – il più preciso nel tiro dalla lunga distanza negli ultimi anni – possa pagare dazio quando, in primavera, si decideranno le sorti della stagione.
Alessandro Gallo
Un modo di dire che nasconde una piccola-grande verità.
Ma la miglior difesa, a volte, può essere quella che una squadra riesce a produrre nell'arco dei quaranta minuti, rendendo pressoché invulnerabile la propria area.
E proprio questo fondamentale diventa un termine di paragone per capire il momento della Virtus, che galleggia a metà classifica, vincendo in casa e subendo in trasferta.
I quattro punti della Virtus – solo la Benetton, ora, ha una marcia in più, le altre, più o meno si equivalgono – non stupiscono più di tanto perché Bologna ha mille attenuanti per un'incredibile catena di infortuni che ha ridotto sensibilmente le rotazioni di Tanjevic.
Ma c'è un aspetto – pensando a come la Virtus ha costruito le sue vittorie e il Grande Slam – che lascia per certi versi sbigottiti. Ed è proprio la speciale classifica dei punti subiti che vede, al secondo posto, la Virtus. Peggio dei bianconeri (al passivo 85,2 punti a gara) solo Avellino (con l'Air che sfiora quota novanta, con 89,5 punti a gara).
E a ridosso di Sekularac e compagni, a testimonianza di questo malessere della Città dei Canestri, la Skipper, con 84,5.
Un concetto, quello difensivo, sul quale, prima di Varese, disquisiva Rigaudeau. «In difesa – le parole del capitano – servono cinque giocatori animati dalla stessa idea. Pronti a combattere e a farlo al centoventi per cento delle proprie capacità».
Quella difesa che per ora è mancata ai bianconeri – e solo cinque club, Udine, Roma, Cantù, Pesaro, Biella, in attacco, segnano meno dei bianconeri -, ma che servirà domani sera, nel galà d'Eurolega, quando a Casalecchio arriveranno i francesi del Villeurbanne, che qualche mese fa hanno vinto lo scudetto, con Tanjevic in panchina. Gara importante quella con i francesi, perché anche la Virtus, così come la Fortitudo, non ha poi un calendario così morbido.
Domenica, per esempio, sempre a Casalecchio, arriverà uno dei club più in salute di questo scorcio iniziale della stagione. Quell'Euro Roseto che, dopo aver toppato la gara d'esordio con l'Olimpia Milano, ha infilato tre vittorie consecutive, portandosi al secondo posto, in classifica, con Milano, Virtus Roma, Viola e Trieste.
Un altro test importante, quello di domani, per capire se il progetto di spostare Sekularac in regia (alla Bodiroga, tanto per citare un precedente vincente di Boscia) possa essere portato avanti, senza penalizzare Mladen e senza costringere il gruppo a difficili rincorse.
E se Mladen non riuscisse a calarsi nella parte – lo stesso Bell, per esempio, rende meglio quando può giostrare da guardia – forse sarebbe meglio guardarsi intorno.
Perché il progetto iniziale, il comando affidato alle mani magiche di Becirovic, è saltato per i problemi alle ginocchia di Sani. Perché Attruia è stato preso per fare il cambio.
E perché non si può rischiare che Rigaudeau – il più preciso nel tiro dalla lunga distanza negli ultimi anni – possa pagare dazio quando, in primavera, si decideranno le sorti della stagione.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino