SIENA — «Gioco di squadra cercasi». E' questo l'annuncio appeso alla porta dello spogliatoio biancoverde. La partita di Cantù ha evidenziato un problema piuttosto delicato: la mancanza di collegamenti tra un'individualità ed un'altra. Finchè è funzionato il tiro da tre punti, la Montepaschi è riuscita in qualche modo a mantenersi a galla, nel gioco quanto nel risultato. Poi il black out, coinciso con il «solito terzo quarto» (così come lo ha chiamato Zukauskas, memore anche dei cali di corrente dello scorso anno), ha spianato la strada a Cantù.
L'emblema di questa intesa che ancora non vuole arrivare sono stati due contropiede falliti in modo piuttosto banale con una superiorità numerica schiacciante, sfruttata nel peggiore dei modi.
«Dobbiamo avere pazienza e lavorare per creare una maggiore amalgama», ha detto Ford fuori dagli spogliatoi del PalaOregon. Il problema è che se in campionato qualche punto lo si può anche perdere, tanto la stagione è lunga, in Euroleague questa «opportunità» proprio non esiste.
Quindi, come dice un vecchio proverbio, anche la pazienza ha un limite. E gli estremi di questo limite sono individuti da una data, da un nome e da un luogo: giovedì 10 ottobre, Zalgiris Kaunas, Palasport di viale Sclavo.
L'Euroleague non è il campionato italiano: ogni errore può costare carissimo. E la Montepaschi, visto che, tra le altre cose, si propone come una delle squadre che hanno le carte in regole per raggiungere l'ambitissimo traguardo delle Final Four di Barcellona, certo non si può permettere di perdere la prima partita in casa con i lituani. E poi, sinceramente, un pronto riscatto non farebbe male dopo la deludente prestazione disputata contro i marines di Cantù.
Federico Cappelli
L'emblema di questa intesa che ancora non vuole arrivare sono stati due contropiede falliti in modo piuttosto banale con una superiorità numerica schiacciante, sfruttata nel peggiore dei modi.
«Dobbiamo avere pazienza e lavorare per creare una maggiore amalgama», ha detto Ford fuori dagli spogliatoi del PalaOregon. Il problema è che se in campionato qualche punto lo si può anche perdere, tanto la stagione è lunga, in Euroleague questa «opportunità» proprio non esiste.
Quindi, come dice un vecchio proverbio, anche la pazienza ha un limite. E gli estremi di questo limite sono individuti da una data, da un nome e da un luogo: giovedì 10 ottobre, Zalgiris Kaunas, Palasport di viale Sclavo.
L'Euroleague non è il campionato italiano: ogni errore può costare carissimo. E la Montepaschi, visto che, tra le altre cose, si propone come una delle squadre che hanno le carte in regole per raggiungere l'ambitissimo traguardo delle Final Four di Barcellona, certo non si può permettere di perdere la prima partita in casa con i lituani. E poi, sinceramente, un pronto riscatto non farebbe male dopo la deludente prestazione disputata contro i marines di Cantù.
Federico Cappelli