REGGIO CALABRIA – Quando a sei minuti dalla sirena conclusiva Tony Williams ha segnato il canestro che ha lanciato sul 61-56 la Viola, al Pentimele non c'era più nessuno disposto a scommettere uno svalutato copeco sulla vittoria irpina. Il palasport sembrava pronto a esplodere per celebrare le quinta vittoria in sei gare e la virtuale salvezza e coach Zorzi pareva aver risolto l'ingarbugliato rebus di una partita condotta sempre all'inseguimento di avversari che si erano presentati alla festa del Pentimele senza il bomber Geno Carlisle. Ma in questo clima di festa ritrovata, nessuno si era ricordato di avvisare Gregor Hafnar. Lo sloveno, infatti, non ha mai pensato, nemmeno per un momento di partecipare ai festeggiamenti reggini ma ha continuato il suo show e piazzando due “bombe” consecutive ha riportato in vantaggio il quintetto avellinese (61-62) che, da quel momento, non si è più voltato indietro. Anzi, ha continuato a spingere sull'acceleratore e Tyrone Grant (16 punti e 17 rimbalzi - 12 offensivi) ha piazzato gli ultimi chiodi sulla bara della Viola che è rimasta tramortita dal terrificante parziale di 18-1 che ha chiuso l'incontro. Avellino ha meritato la vittoria. L'ha meritata perché ha giocato con più cuore dei reggini e l'ha pure meritata perché ha fatto di necessità virtù aggrappandosi disperatamente a una “zonaccia” che ha messo la museruola all'attacco reggino. Un attacco reggino che ha vissuto troppo sull'estemporaneità dei suoi, che ha trovato in Tomidy un buco nero (4/18) e in Mazzarino un formidabile fromboliere che, però, è stato troppo trascurato da Montecchia che non l'ha servito quando si trovava tutto solo in un angolo del campo e aspettava solo di essere imbeccato per forare la retina avversaria. Contro la zona a fronte dispari, l'attacco della Viola è andato in tilt fermandosi a un osceno 36% dal campo (39% da due punti e 29% da tre). Delfino, dopo gli sfracelli varesini, non si è mai visto e si è fatto notare solo per gli errori da dietro l'arco e per aver concesso le due bombe consecutive ad Hafnar che hanno “spaccato” la partita. Oltre al favoloso destro, che avrebbe fatto invidia all'interista Clarence Seedorf (ricordate come ha spolverato l'incrocio dei pali della Juve?), con cui ha sfogato la propria rabbia e delusione spedendo il pallone nel parterre sotto la curva Sud. La gara è stata brutta, costellata da tantissimi errori e marchiata a fuoco da Tyrone Grant (7/8 da due). La Viola ha fatto di tutto per farsi del male. Ha sbagliato molto anche dalla lunetta (8/14) e in difesa, come al solito, ha concesso troppo. Avellino, invece, ha terminato la sua avventura in riva allo Stretto tirando con il 64% da due punti e giocando una partita normale. Al resto ci ha pensato la Viola, cui evidentemente piace complicarsi sempre la vita e che ha lasciato sul parquet due punti preziosissimi che sono diventati ancora più pesanti con la contemporanea vittoria di Imola a Fabriano. Se qualcuno si era illuso che si poteva già pensare ai play-off, Avellino ha riportato tutti con i piedi per terra. Prima la salvezza e che arrivi il più in fretta possibile, perché, evidentemente, per rendere al meglio questa squadra ha bisogno di emozioni forti e non può giocare con sufficienza. Non ne ha la qualità. E basta una semplice zonetta per far morire i sogni di gloria.
Piero Gaeta
Viola-Avellino 64-78
VIOLA: Mazzarino 12 (1-1, 3-5), Montecchia 3 (1-1 da tre), Tucker 9 (4-6), Dasic (0-1), Eze (0-1), Eubanks 14 (3-7, 2-6), Delfino 4 (2-3, 0-6), Williams 12 5-13, 0-2), Blasi ne, Tomidy 10 (4-18). All. Zorzi
AVELLINO: Grant 16 (7-8, 0-2), Johnson 4 (2-4, 0-2), Ciorciari 2 (1-1), Hafnar 28 (7-12, 4-9), Stevenson 11 (3-7, 0-5), Nobile, Di Marcantonio ne, Prickett 4 (2-5), Mc Ghee 13 (6-7). All. Dalmonte
ARBITRI: Lamonica di Pescara e Ursi di Livorno
NOTE: parziali 16-19, 31-35, 52-53. Tiri liberi: Viola 8-14, Avellino 7-8. Tiri da 2 punti: Viola 19-49, Avellino 28-44. Tiri da 3 punti: Viola 6-21, Avellino 5-18. Rimbalzi: Viola 36 (Williams e Tomidy 10) e Avellino 42 (Grant 17). Recuperi: Viola 22 (Eubanks 3), Avellino 16 (Johnson 4). Assist: Viola 11 (Williams 3), Avellino 11 (Hafnar e Mc Ghee 3). Nessun uscito per cinque falli. Spettatori 2500 circa.
Piero Gaeta
Viola-Avellino 64-78
VIOLA: Mazzarino 12 (1-1, 3-5), Montecchia 3 (1-1 da tre), Tucker 9 (4-6), Dasic (0-1), Eze (0-1), Eubanks 14 (3-7, 2-6), Delfino 4 (2-3, 0-6), Williams 12 5-13, 0-2), Blasi ne, Tomidy 10 (4-18). All. Zorzi
AVELLINO: Grant 16 (7-8, 0-2), Johnson 4 (2-4, 0-2), Ciorciari 2 (1-1), Hafnar 28 (7-12, 4-9), Stevenson 11 (3-7, 0-5), Nobile, Di Marcantonio ne, Prickett 4 (2-5), Mc Ghee 13 (6-7). All. Dalmonte
ARBITRI: Lamonica di Pescara e Ursi di Livorno
NOTE: parziali 16-19, 31-35, 52-53. Tiri liberi: Viola 8-14, Avellino 7-8. Tiri da 2 punti: Viola 19-49, Avellino 28-44. Tiri da 3 punti: Viola 6-21, Avellino 5-18. Rimbalzi: Viola 36 (Williams e Tomidy 10) e Avellino 42 (Grant 17). Recuperi: Viola 22 (Eubanks 3), Avellino 16 (Johnson 4). Assist: Viola 11 (Williams 3), Avellino 11 (Hafnar e Mc Ghee 3). Nessun uscito per cinque falli. Spettatori 2500 circa.