A Barcellona, passando per Perpignan, cittadina francese che si trova sui Pirenei. Il comandante del volo biancoblù non sbaglia piano di volo ma, molto più semplicemente, la Skipper è costretta a rivedere le sue strategie. Una tromba d'aria si abbatte su Barcellona e tutti i voli diretti in Catalogna vengono cancellati. Così Santi Puglisi, diesse della Fortitudo, in contatto telefonico con il giemme Savic e i dirigenti azulgrana, appronta una strategia (di viaggio) d'emergenza.
Volo su turbo elica da 17 posti (a terra rimangono Guglielmo Roggiani, Michele Forino e Radoman Scekic, che cercheranno di partire in giornata) destinazione Perpignan, cittadina medievale fortificata (così recitano le guide turistiche) che si trova nella Francia meridionale, a ridosso del confine con la Spagna. E da lì, poi, la Fortitudo prosegue in pullman per arrivare a Barcellona (dove giocherà questa sera, palla a due alle 20,30), dopo la mezzanotte. Più che un viaggio un'odissea che, di fatto, pareggia l'handicap iniziale del Barca, privo di Dejan Bodiroga.
«Per me cambia poco — commenta il coach, Matteo Boniciolli —. Potrebbero risentirne i giocatori». Se in positivo o in negativo lo comprenderemo solo stasera, dopo che la sfida con la favorita per il successo in Eurolega – la final four sarà ospitata proprio in Catalogna – avrà avuto termine.
Un terno al lotto, insomma, com'è un terno al lotto prevedere come finirà l'intrigante sfida tra Gregor Fucka e Giacomo Galanda (nella foto). «In questi casi – dice scherzando Gek – o uno ha il netto predominio sull'avversario o la sfida si chiude in sostanziale parità».
Galanda propende per questa seconda ipotesi: pareggiare il conto con il grande ex sarebbe già un bel biglietto da visita. Fermo restando che gli azulgrana avranno il dente avvelenato per la sconfitta patita con il Manresa. «Ma cominciamo a dire – prosegue Galanda – che Gregor è uno dei più forti giocatori d'Europa che, ricevendo in alcune posizioni, diventa assolutamente immarcabile. Non credo, quindi, che sarà la marcatura singola a indirizzare il match quanto, piuttosto, il nostro approccio».
Se Basile, il giorno prima, tenta la strada della “gufata” (nei confronti di Fucka), Galanda preferisce abbandonarsi ai ricordi. «Nello spogliatoio – dice – era sempre alla mia destra. Lui e il suo armadietto. E quelle vigilie nelle quali, per la tensione, si estraniava un po'. Mi manca, certo, perché abbiamo giocato per anni insieme».
Stasera Gek vuole giocarsela fino alla fine. Non perché non riconosca il valore degli avversari, tutt'altro, ma perché il Barça… «Sulla carta – insiste – il Barcellona se non è il più forte in assoluto è comunque uno dei club più accreditati per il successo finale. Però sono ancora in rodaggio. Lo dimostra il fatto che hanno già perso – come è accaduto a noi, del resto – una gara. Per cui proviamoci. Ma non diciamo che l'assenza di Bodiroga è un vantaggio per noi. Il mio non è un bluff, ma un dubbio. Siamo proprio sicuri che Bodiroga non sarà in campo?».
Alessandro Gallo
Volo su turbo elica da 17 posti (a terra rimangono Guglielmo Roggiani, Michele Forino e Radoman Scekic, che cercheranno di partire in giornata) destinazione Perpignan, cittadina medievale fortificata (così recitano le guide turistiche) che si trova nella Francia meridionale, a ridosso del confine con la Spagna. E da lì, poi, la Fortitudo prosegue in pullman per arrivare a Barcellona (dove giocherà questa sera, palla a due alle 20,30), dopo la mezzanotte. Più che un viaggio un'odissea che, di fatto, pareggia l'handicap iniziale del Barca, privo di Dejan Bodiroga.
«Per me cambia poco — commenta il coach, Matteo Boniciolli —. Potrebbero risentirne i giocatori». Se in positivo o in negativo lo comprenderemo solo stasera, dopo che la sfida con la favorita per il successo in Eurolega – la final four sarà ospitata proprio in Catalogna – avrà avuto termine.
Un terno al lotto, insomma, com'è un terno al lotto prevedere come finirà l'intrigante sfida tra Gregor Fucka e Giacomo Galanda (nella foto). «In questi casi – dice scherzando Gek – o uno ha il netto predominio sull'avversario o la sfida si chiude in sostanziale parità».
Galanda propende per questa seconda ipotesi: pareggiare il conto con il grande ex sarebbe già un bel biglietto da visita. Fermo restando che gli azulgrana avranno il dente avvelenato per la sconfitta patita con il Manresa. «Ma cominciamo a dire – prosegue Galanda – che Gregor è uno dei più forti giocatori d'Europa che, ricevendo in alcune posizioni, diventa assolutamente immarcabile. Non credo, quindi, che sarà la marcatura singola a indirizzare il match quanto, piuttosto, il nostro approccio».
Se Basile, il giorno prima, tenta la strada della “gufata” (nei confronti di Fucka), Galanda preferisce abbandonarsi ai ricordi. «Nello spogliatoio – dice – era sempre alla mia destra. Lui e il suo armadietto. E quelle vigilie nelle quali, per la tensione, si estraniava un po'. Mi manca, certo, perché abbiamo giocato per anni insieme».
Stasera Gek vuole giocarsela fino alla fine. Non perché non riconosca il valore degli avversari, tutt'altro, ma perché il Barça… «Sulla carta – insiste – il Barcellona se non è il più forte in assoluto è comunque uno dei club più accreditati per il successo finale. Però sono ancora in rodaggio. Lo dimostra il fatto che hanno già perso – come è accaduto a noi, del resto – una gara. Per cui proviamoci. Ma non diciamo che l'assenza di Bodiroga è un vantaggio per noi. Il mio non è un bluff, ma un dubbio. Siamo proprio sicuri che Bodiroga non sarà in campo?».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino