Non che Ettore Messina non sia abituato a vincere in Europa, ma esordire in tal modo con la sua nuova squadra lo ha reso molto felice. «Sì, anche perché abbiamo battuto una buona squadra - attacca il coach - la migliore che abbiamo trovato in questo inizio di stagione. Ottimi atleti, buona organizzazione, faranno bene in Europa, vedrete. Abbiamo pagato all'inizio un po' di tensione per il debutto, quando si gioca in casa è vietato perdere e la palla pesa un po' di più: i ragazzi avrebbero potuto anche non sciogliersi e trascinarsi punto a punto sino alla fine, invece ho visto un eccellente impatto in difesa e in attacco, Langdon s'è preso grandi responsabilità ma è anche la squadra che l'ha cercato. Il nostro secondo tempo è stato veramente da Eurolega: abbiamo avuto cuore, oltre che tecnica, e questo è molto confortante».
Ti aspettavi tutti quei problemi da Sellers? «Sì, lui è esperto, i francesi lo cercano spesso, a un certo punto era lui a tenere in piedi il Pau. Noi abbiamo sofferto i falli prematuri di Marconato, che non è riuscito a gestirsi come finora aveva fatto: e proprio per questo in Coppa ho bisogno di quattro lunghi, quindi anche di Loncar, che finora è stato penalizzato dalla rotazione per la questione del passaporto di Stojic». A proposito, Mario non s'è visto... «E' stato timoroso, comunque l'esordio è andato bene, ora pensiamo a Milano e poi alla trasferta di Istanbul». Avete preso 15 rimbalzi in meno ma avete vinto di 21... «Perché abbiamo recuperato 28 palloni, il doppio dei loro, sfruttando quindi il maggior numero di possessi. Io credo che questa gara l'abbiamo vinta anche per aver avuto la forza di andare vicino a canestro e non affidandoci solo al tiro da fuori: nel momento in cui abbiamo bilanciato le due cose siamo diventati molto concreti».
Dall'altra parte Frederick Sarre, che sembra il fratello di Putin, è abbastanza fatalista. «Sapevamo che sarebbe stato un match difficile, la Benetton è una squadra molto forte. In ogni caso per noi è stata una buona esperienza. Nei primi due quarti siamo riusciti a tenere bene, alla distanza no. E vedo Treviso tra le favorite dell'Eurolega».
Rebels. I tifosi stanno organizzando la trasferta al Palalido di Milano. La partenza dei pullman è alle 13.30 di domenica dallo stadio di Monigo. Prezzi (viaggio e biglietto): tesserati 25 euro, non tesserati 30, under 21 21 euro.
Silvano Focarelli
Ti aspettavi tutti quei problemi da Sellers? «Sì, lui è esperto, i francesi lo cercano spesso, a un certo punto era lui a tenere in piedi il Pau. Noi abbiamo sofferto i falli prematuri di Marconato, che non è riuscito a gestirsi come finora aveva fatto: e proprio per questo in Coppa ho bisogno di quattro lunghi, quindi anche di Loncar, che finora è stato penalizzato dalla rotazione per la questione del passaporto di Stojic». A proposito, Mario non s'è visto... «E' stato timoroso, comunque l'esordio è andato bene, ora pensiamo a Milano e poi alla trasferta di Istanbul». Avete preso 15 rimbalzi in meno ma avete vinto di 21... «Perché abbiamo recuperato 28 palloni, il doppio dei loro, sfruttando quindi il maggior numero di possessi. Io credo che questa gara l'abbiamo vinta anche per aver avuto la forza di andare vicino a canestro e non affidandoci solo al tiro da fuori: nel momento in cui abbiamo bilanciato le due cose siamo diventati molto concreti».
Dall'altra parte Frederick Sarre, che sembra il fratello di Putin, è abbastanza fatalista. «Sapevamo che sarebbe stato un match difficile, la Benetton è una squadra molto forte. In ogni caso per noi è stata una buona esperienza. Nei primi due quarti siamo riusciti a tenere bene, alla distanza no. E vedo Treviso tra le favorite dell'Eurolega».
Rebels. I tifosi stanno organizzando la trasferta al Palalido di Milano. La partenza dei pullman è alle 13.30 di domenica dallo stadio di Monigo. Prezzi (viaggio e biglietto): tesserati 25 euro, non tesserati 30, under 21 21 euro.
Silvano Focarelli