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Gilbert vuole dare di più

La guardia della Scavolini: «E' stata dura, ora sono pronto»

PESARO — Da uno soprannominato «la roccia» ti aspetti che sia fatto di granito. Invece quando prendi un giovane di 22 anni e lo porti in una realtà completamente diversa non è detta che il trapianto vada subito bene. Con l'aggravante che Clarence Gilbert si sta sforzando di dare una mano in un ruolo non propriamente suo, quello di playmaker. Le sue statistiche nelle prime quattro giornate sono desolanti, però il ragazzo non s'abbatte.
«Il mio adattamento alla vostra pallacanestro è stato durissimo — ammette Gilbert — ma ora credo di essere pronto a far vedere cosa so fare, le mie abilità. Spero già da domenica a Fabriano».
Forse è anche un problema di ruolo?
«In effetti al college ho sempre giocato guardia, tranne nell'ultimo anno quando per un periodo di emergenza sono andato in cabina di regia. Qui sto giocando play, è questione di imparare in fretta quello di cui c'è bisogno».
Clarence non doveva essere lo specialista del tiro che usciva dalla panchina?
«Per adesso abbiamo soprattutto bisogno di vincere qualche partita per toglierci un po' di pressione di dosso» risponde, driblando abilmente la domanda.
Se l'aspettava così il livello del campionato italiano?
«Sì, non è una sorpresa. Il mio agente mi aveva avvisato che sarebbe stata dura e poi in precampionato avevo parlato molto con Beric che mi aveva spiegato che il vostro campionato non è facile come si può pensare. Però molti americani ce la fanno qui da voi e voglio farcela anche io».
Gilbert non è finito nei draft e capisce che l'Nba può essere un'utopia: pensa di potersi costruire una carriera in Europa?
«Può darsi. Non voglio certo suicidarmi se non riuscirò a giocare nella Nba. Molti americani ragionano proprio in questo modo: se non riescono a sfondare tra i professionisti si sentono frustrati. Ma non è il mio caso –—sorride la roccia —: io voglio solo divertirmi giocando lo sport che amo e sono pronto a farlo dovunque».
E' abbacchiato per lo scarso minutaggio?
«No, sono abbacchiato perché perdiamo spesso. Il minutaggio verrà... più vinceremo e più la situazione sarà tranquilla per dare spazio a tutti».
Domenica l'impegno dovrebbe essere meno proibitivo delle gare affrontate finora…
«Lo spero ma è meglio non ragionare così. Dobbiamo giocare duro ogni volta».
Elisabetta Ferri
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