Un divorzio consensuale, dopo la conferma a vita annunciata a fine annata scorsa a mezzo stampa. Capita, pure nelle migliori famiglie. È successo ieri alla Snaidero. Dopo tre anni di collaborazione, si dividono le vie dell’ingegnere e del general manager Giancarlo Sarti, mezzo secolo di basket alle spalle e memoria storica della società arancione.
Il perché, pur cercando di rimanere ancorato al comunicato ufficiale, e il dopo sono stati spiegati in conferenza stampa al Carnera da Edi Snaidero stesso. «La decisione – ribadisce – è stata consensuale, amichevole. Annunciarla, comunque, mi dà un certo dolore per gli aspetti personali e umani che mi legano a Sarti. Il rapporto c’è, rimane e rimarrà dopo 30 e passa anni di relazioni anche con la mia famiglia. Nel modo di vedere il futuro della società, però, non c’erano più le condizioni per condividere strategie e operatività».
Pronta la soluzione interna per la sostituzione: «Proseguiamo sulla strada della riorganizzazione avviata in estate. Due persone sostituiranno il gm, ruolo che non poteva essere riassunto da un’unica figura. Fausto Barburini sarà il direttore generale come si usa nelle aziende per l’organizzazione, i costi, il marketing e la pianificazione. Faceva già parte del Progetto ed è un uomo di fiducia che esce dal gruppo Snaidero. Mario Blasone, da quest’anno responsabile del settore giovanile, sarà il direttore sportivo con l’obiettivo di farne il primo interfaccia tecnico con la società occupandosi della parte gestionale. Ricercherà e valuterà i giocatori d’intesa con lo staff tecnico. Abbiamo grande fiducia nelle sue qualità e nella sua esperienza nel campo dove, a differenza del passato, opereremo programmando, pianificando e prevenendo. Non si può improvvisare su questi obiettivi. Sarà, inoltre, l’uomo della società a supporto dello staff tecnico, che non ha responsabilità e di cui va a rafforzare la credibilità e la posizione senza sovrapporsi. Blasone curerà la gestione degli uomini e il miglioramento delle relazioni, indirizzandole nello spirito giusto».
Risultati che non arrivano, scelte sbagliate, un fatto improvviso: che cos’è che ha fatto precipitare la situazione verso una svolta fulminea a stagione in corso? Il vicepresidente, Alessandro Zakelj, s’incarica di togliere le castagne dal fuoco: «Non c’è un fatto tramautico eccezionale che ha determinato la decisione. È come nei matrimoni quando, nonostante momenti d’incomprensione, si tira avanti. Le cose, però, non erano più quelle di prima, come ai tempi della promozione. Nell’ultimo anno e mezzo si erano deteriorate, non si vivevano bene. A fine stagione scorsa si è cercato di superare e di ripartire con nuove logiche e rinnovato entusiasmo. Non si andava tanto in questa direzione, però, e per questo si è agito a stagione in corso».
«Sarebbe riduttivo, però – tira le somme il presidente Snaidero –, parlare solo di errori fatti. Attraverso scelte sempre condivise da tutti, si è fatto anche bene specie nei primi due anni. Ora era arrivato il momento giusto per cambiare perché in estate, non dimentichiamolo, era qua da poco l’allenatore e sarebbe stato un errore fare un altro mutamento. Ha totale credibilità avendo contribuito alla salvezza, ma siamo intervenuti per evitare un altro rischio retrocessione. Il tempo per fare lavorare in serenità la prima squadra non manca».
Valerio Morelli
Il perché, pur cercando di rimanere ancorato al comunicato ufficiale, e il dopo sono stati spiegati in conferenza stampa al Carnera da Edi Snaidero stesso. «La decisione – ribadisce – è stata consensuale, amichevole. Annunciarla, comunque, mi dà un certo dolore per gli aspetti personali e umani che mi legano a Sarti. Il rapporto c’è, rimane e rimarrà dopo 30 e passa anni di relazioni anche con la mia famiglia. Nel modo di vedere il futuro della società, però, non c’erano più le condizioni per condividere strategie e operatività».
Pronta la soluzione interna per la sostituzione: «Proseguiamo sulla strada della riorganizzazione avviata in estate. Due persone sostituiranno il gm, ruolo che non poteva essere riassunto da un’unica figura. Fausto Barburini sarà il direttore generale come si usa nelle aziende per l’organizzazione, i costi, il marketing e la pianificazione. Faceva già parte del Progetto ed è un uomo di fiducia che esce dal gruppo Snaidero. Mario Blasone, da quest’anno responsabile del settore giovanile, sarà il direttore sportivo con l’obiettivo di farne il primo interfaccia tecnico con la società occupandosi della parte gestionale. Ricercherà e valuterà i giocatori d’intesa con lo staff tecnico. Abbiamo grande fiducia nelle sue qualità e nella sua esperienza nel campo dove, a differenza del passato, opereremo programmando, pianificando e prevenendo. Non si può improvvisare su questi obiettivi. Sarà, inoltre, l’uomo della società a supporto dello staff tecnico, che non ha responsabilità e di cui va a rafforzare la credibilità e la posizione senza sovrapporsi. Blasone curerà la gestione degli uomini e il miglioramento delle relazioni, indirizzandole nello spirito giusto».
Risultati che non arrivano, scelte sbagliate, un fatto improvviso: che cos’è che ha fatto precipitare la situazione verso una svolta fulminea a stagione in corso? Il vicepresidente, Alessandro Zakelj, s’incarica di togliere le castagne dal fuoco: «Non c’è un fatto tramautico eccezionale che ha determinato la decisione. È come nei matrimoni quando, nonostante momenti d’incomprensione, si tira avanti. Le cose, però, non erano più quelle di prima, come ai tempi della promozione. Nell’ultimo anno e mezzo si erano deteriorate, non si vivevano bene. A fine stagione scorsa si è cercato di superare e di ripartire con nuove logiche e rinnovato entusiasmo. Non si andava tanto in questa direzione, però, e per questo si è agito a stagione in corso».
«Sarebbe riduttivo, però – tira le somme il presidente Snaidero –, parlare solo di errori fatti. Attraverso scelte sempre condivise da tutti, si è fatto anche bene specie nei primi due anni. Ora era arrivato il momento giusto per cambiare perché in estate, non dimentichiamolo, era qua da poco l’allenatore e sarebbe stato un errore fare un altro mutamento. Ha totale credibilità avendo contribuito alla salvezza, ma siamo intervenuti per evitare un altro rischio retrocessione. Il tempo per fare lavorare in serenità la prima squadra non manca».
Valerio Morelli