Non è stato tesserato Derrick Dial, non per Roseto almeno, e sarebbe stato romanticamente bello prendere invece Sasha Danilovic, passato ieri, dopo l´ultima tempesta, a rinfrescare, in palestra, memorie e orgoglio. Venti minuti con Boscia e Sekularac, nonché con i vecchi della militanza bianconera. Ha parlato e confessato, Sashone. E magari anche guardato se qualche affare, in entrata o uscita, fosse possibile per il suo Partizan. Intanto ieri è stato pure il secondo giorno di silenzio stampa: allenamento consueto, ingresso sparso dei ragazzi, con la consegna, ancora universale, di non dir nulla. A nessuno. Potrebbe durare poco, almeno per Tanjevic, che comunque è faccia e voce seducente che andrebbe spesa nell´emergenza, anche per proteggere le debolezze sempre più diffuse che la squadra sta manifestando. Forse Boscia è alla prova più dura, dopo tante altre salite: mai però deve essergli toccata una grande così malmessa, tra rinnovamento e fratture. Fisiche e spirituali.
Potrebbe riparlare, dunque, almeno lui. Condizionale d´obbligo perché la linea resta ancora questa, imposta dalla società (a prezzo di multe, è ovvio), ma potrebbe essere mutata se ci fosse da presentar qualcuno o se il vento dei risultati, dopo «essersi guardati dentro», come recita la solita formula prestampata, soffiasse più mite. Non ieri, comunque. Così, per l´allenamento al PalaMalaguti, passa Rigaudeau e saluta garbato, passa Beard, ancora ingessato al piede, e che dovrebbe liberarsi tra quattro giorni, in attesa poi della rieducazione, facendo un cenno con il capo. E sfilano tutti, tacendo. Si attendono, intanto, notizie da Bowdler, che tra venti giorni potrebbe essere pronto. Tutte ipotesi, sepolte nel silenzio, per ora. D´altra parte c´è veramente poco da dire in attesa di trovare qualcosa che assomigli ad una squadra dopo tanti naufragi. Resta il mercato. Su cui ieri agiva Lombardi: c´è Dial, appunto. Ma non solo lui: c´è anche Damon Jones, nel ruolo.
E poi c´è il lungo. La ricerca s´intreccia con l´esito degli esami sulle condizioni di Smodis: si continua a registrare un forte pessimismo, anche se dovrebbe essere scongiurata la rioperazione. In Virtus attendono una risposta per lunedì, ma anche se i mesi lungo i quali attendere Matjaz dovessero essere tre anziché sei (a fine novembre ci sarà la verifica decisiva), l´emergenza rimane forte. E allora, se Wolkowyski era un obiettivo, l´altra notte ha giocato 5 minuti coi Celtics, nella partita di prestagione contro i Bulls: non sono tanti, ma per adesso l´argentino rimane nella squadra di Boston e un posto caldo ce l´ha. Dai tagli Nba non si vede ancora molto, ma potrebbe profilarsi Pat Burke, irlandese già visto al Tau e al Panathinaikos. In Europa sono liberi Koturovic, un campione del mondo con la Jugoslavia, e Mikhailov, russo di passaporto spagnolo. Sull´immediato, la situazione è terribile: se anche il ginocchio malandato di Andersen richiederà venti giorni di stop, domani sera contro Roseto Tanjevic dovrà arrangiarsi con Frosini più Miralles (che s´è pure rotto il naso) più Avleev, in ruolo 4. E allora il silenzio davvero ostile, con un reparto così ridotto, potrebbe diventare quello del canestro.
Valentina De Salvo
Potrebbe riparlare, dunque, almeno lui. Condizionale d´obbligo perché la linea resta ancora questa, imposta dalla società (a prezzo di multe, è ovvio), ma potrebbe essere mutata se ci fosse da presentar qualcuno o se il vento dei risultati, dopo «essersi guardati dentro», come recita la solita formula prestampata, soffiasse più mite. Non ieri, comunque. Così, per l´allenamento al PalaMalaguti, passa Rigaudeau e saluta garbato, passa Beard, ancora ingessato al piede, e che dovrebbe liberarsi tra quattro giorni, in attesa poi della rieducazione, facendo un cenno con il capo. E sfilano tutti, tacendo. Si attendono, intanto, notizie da Bowdler, che tra venti giorni potrebbe essere pronto. Tutte ipotesi, sepolte nel silenzio, per ora. D´altra parte c´è veramente poco da dire in attesa di trovare qualcosa che assomigli ad una squadra dopo tanti naufragi. Resta il mercato. Su cui ieri agiva Lombardi: c´è Dial, appunto. Ma non solo lui: c´è anche Damon Jones, nel ruolo.
E poi c´è il lungo. La ricerca s´intreccia con l´esito degli esami sulle condizioni di Smodis: si continua a registrare un forte pessimismo, anche se dovrebbe essere scongiurata la rioperazione. In Virtus attendono una risposta per lunedì, ma anche se i mesi lungo i quali attendere Matjaz dovessero essere tre anziché sei (a fine novembre ci sarà la verifica decisiva), l´emergenza rimane forte. E allora, se Wolkowyski era un obiettivo, l´altra notte ha giocato 5 minuti coi Celtics, nella partita di prestagione contro i Bulls: non sono tanti, ma per adesso l´argentino rimane nella squadra di Boston e un posto caldo ce l´ha. Dai tagli Nba non si vede ancora molto, ma potrebbe profilarsi Pat Burke, irlandese già visto al Tau e al Panathinaikos. In Europa sono liberi Koturovic, un campione del mondo con la Jugoslavia, e Mikhailov, russo di passaporto spagnolo. Sull´immediato, la situazione è terribile: se anche il ginocchio malandato di Andersen richiederà venti giorni di stop, domani sera contro Roseto Tanjevic dovrà arrangiarsi con Frosini più Miralles (che s´è pure rotto il naso) più Avleev, in ruolo 4. E allora il silenzio davvero ostile, con un reparto così ridotto, potrebbe diventare quello del canestro.
Valentina De Salvo
Fonte: La Repubblica