Il saluto del gm Sarti, ieri mattina tra un turno e l’altro di tiro di piccoli e lunghi arancione al Carnera. La presentazione, da parte del vicepresidente Zakelj, del ds Blasone e del dg Barburini alla prima squadra in apertura della seduta pomeridiana d’allenamento. Poi la Snaidero, ieri per la prima volta nella stagione, ha preso a lavorare al completo in vista della trasferta di domenica a Siena contro la Monte Paschi.
Si volta davvero pagina in casa snaiderina dove, assieme al viceallenatore Lorenzo Bettarini in panchina, il nuovo capitano Davide Cantarello è l’unico superstite in campo della rifondazione arancione nell’estate 1999. «Tra noi due è una sfida alla Highlander – il Canta si rifugia nella leggenda –. Sono situazioni che fanno parte dello sport. Vanno e arrivano giocatori, allenatori e dirigenti: questo è l’andamento negli ultimi tempi. Io non ho mai avuto problemi con Sarti. I rapporti con la società, però, non erano più perfetti come prima. Non so se il cambiamento sia stato determinato dalla nostra posizione in campionato. Non ci sono state date spiegazioni, ma si legge che ormai c’era diversità di vedute con il gm».
L’avvicendamento con Blasone direttore sportivo?
«Era già in società con altri compiti. Ha detto che darà una mano a finire la stagione, mettendo a frutto la sua esperienza. La società ha fatto la sua parte. Noi abbiamo altri problemi, risolti i quali daremo pure una mano alla società perché, se va bene la prima squadra, tutti se ne giovano. Situazioni come queste ne ho già vissute, mi adeguo. Sarti, del resto, era nuovo per molti in squadra. Magari, se avessimo qualche punto in classifica, nulla sarebbe successo. Io, comunque, quando smetterò di giocare non farò nè l’allenatore nè il dirigente: troppo difficile; al massimo mi occuperò di settore giovanile».
Intanto, c’è da occuparsi di domenica a Siena.
«La situazione è come prima. Comincia anche la coppa e abbiamo lavorato discretamente bene. È arrivato Burke, che ci sta dando una grande mano in allenamento e può essere utile in campo come uomo d’ordine (ieri è stato tesserato per tempo, ndr). La Monte Paschi è una squadra tosta, ma non abbiamo avuto un calendario facile all’inizio del campionato. D’altra parte, prima o poi bisogna affrontare tutte le avversarie, anche se perdere quattro gare di fila non fa morale».
Rasserenare l’ambiente della prima squadra, oltre a fare da interfaccia tecnico con la società, è il nuovo compito assegnato a Blasone per rafforzare la posizione dello staff. Il ds l’ha cominciato presenziando alle sedute di ieri, chiuse da un colloquio a tre con coach Frates e Thompson nello spogliatoio dell’allenatore. Il tecnico, dal canto suo, nel pomeriggio si è gustato la primizia di allenare la squadra al completo, perché ieri ha ripreso a lavorare pure Mian non più influenzato.
Valerio Morelli
Si volta davvero pagina in casa snaiderina dove, assieme al viceallenatore Lorenzo Bettarini in panchina, il nuovo capitano Davide Cantarello è l’unico superstite in campo della rifondazione arancione nell’estate 1999. «Tra noi due è una sfida alla Highlander – il Canta si rifugia nella leggenda –. Sono situazioni che fanno parte dello sport. Vanno e arrivano giocatori, allenatori e dirigenti: questo è l’andamento negli ultimi tempi. Io non ho mai avuto problemi con Sarti. I rapporti con la società, però, non erano più perfetti come prima. Non so se il cambiamento sia stato determinato dalla nostra posizione in campionato. Non ci sono state date spiegazioni, ma si legge che ormai c’era diversità di vedute con il gm».
L’avvicendamento con Blasone direttore sportivo?
«Era già in società con altri compiti. Ha detto che darà una mano a finire la stagione, mettendo a frutto la sua esperienza. La società ha fatto la sua parte. Noi abbiamo altri problemi, risolti i quali daremo pure una mano alla società perché, se va bene la prima squadra, tutti se ne giovano. Situazioni come queste ne ho già vissute, mi adeguo. Sarti, del resto, era nuovo per molti in squadra. Magari, se avessimo qualche punto in classifica, nulla sarebbe successo. Io, comunque, quando smetterò di giocare non farò nè l’allenatore nè il dirigente: troppo difficile; al massimo mi occuperò di settore giovanile».
Intanto, c’è da occuparsi di domenica a Siena.
«La situazione è come prima. Comincia anche la coppa e abbiamo lavorato discretamente bene. È arrivato Burke, che ci sta dando una grande mano in allenamento e può essere utile in campo come uomo d’ordine (ieri è stato tesserato per tempo, ndr). La Monte Paschi è una squadra tosta, ma non abbiamo avuto un calendario facile all’inizio del campionato. D’altra parte, prima o poi bisogna affrontare tutte le avversarie, anche se perdere quattro gare di fila non fa morale».
Rasserenare l’ambiente della prima squadra, oltre a fare da interfaccia tecnico con la società, è il nuovo compito assegnato a Blasone per rafforzare la posizione dello staff. Il ds l’ha cominciato presenziando alle sedute di ieri, chiuse da un colloquio a tre con coach Frates e Thompson nello spogliatoio dell’allenatore. Il tecnico, dal canto suo, nel pomeriggio si è gustato la primizia di allenare la squadra al completo, perché ieri ha ripreso a lavorare pure Mian non più influenzato.
Valerio Morelli
