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Carmenati vuol rompere le «scatole»

Domai il derby con la Scavolini

FABRIANO — Coi cerotti, ma con tutti gli effettivi. E' una Carifac con lo spirito da derby, quella che domani (PalaGuerrieri, ore 18,15) darà l'assalto alla regina delle Marche dei canestri, malgrado gli «inconvenienti» dell'ultima settimana.
Problemi per tre. Eccezion fatta per Kingombe (che, comunque, continua a lavorare a parte e a novembre potrebbe essere in campo), gli altri non si piegheranno ai rispettivi acciacchi. Preoccuperebbe pure la distorsione alla caviglia rimediata di Gattoni, ma la sua «pesaresità» garantisce per la presenza del capitano che in una partita contro l'amata Scavolini giocherebbe in qualsiasi condizione. Sotto controllo sembrano anche la «febbriciattola» di Hulett e il consueto risentimento alla schiena di Nunez, tant'è che entrambi hanno già assicurato la loro risposta affermativa per domani. Certo, l'ultima seduta di ieri (prima della tradizionale rifinitura tattica di questa mattina) non è stata il massimo del tono atletico, ma in casa Carifac si guarda avanti e non indietro…
«Zona, non fai paura». Visto che domenica scorsa Pancotto ha portato a casa il bottino sfoggiando una letale «match up» negli ultimi cinque minuti di partita, coach Carmenati già si attende che anche la Pesaro di Crespi punti molto sul cambio di difesa. «Non a caso — rivela il tecnico — in questi giorni abbiamo insistito molto nell'attacco contro le 'scatole' difensive e mi sembra anche con risultati incoraggianti. Ovviamente un conto è l'allenamento, un altro l'appuntamento domenicale, ma gli esiti dei test preparatori inducono a credere che presto potremo compiere un ulteriore salto di qualità».
Gambe e testa. Ma se la Fabriano da corsa (vedi contro la Virtus) ha già convinto, resta da sciogliere il nodo legato alla gestione tecnica e mentale dei possessi decisivi a difesa schierata. «Sono convinto che i ragazzi impareranno presto la lezione con Trieste» continua a sfoggiare ottimismo Carmenati. «Lavorando con questa intensità in palestra, stiamo già crescendo come memorizzazione degli schemi, e non solo. In fondo, rivedendo la gara con i giuliani, molti dei nostri errori sono dipesi da letture tattiche sbagliate, vedi le scelte di tiro affrettate o la non ricerca dei 'contatti' con gli avversari in bonus». Insomma, se è vero che ci sbaglia impara…
Alessandro Di Marco
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