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Metis-Oregon, Damiao è l'ago della bilancia

VARESE — Per la classifica e per le proprie certezze. Vincere il derby di oggi (alle 18,15) senza rinunciare allo spettacolo, nella cornice di un «PalaIgnis» esaurito, è la missione di Cantù, ma anche di Varese, che si sfidano oggi in una classica del basket. In un clima surriscaldato, Metis e Oregon Scientific, nella quinta giornata del campionato di A, vanno ambedue a caccia di conferme importanti per la graduatoria, per la testa e per il bel gioco, dopo gli scintillanti successi conquistati sette giorni fa rispettivamente contro Virtus Bologna (90-75) e Montepaschi Siena (72-67). Ieri mattina, in rifinitura, coach Stefano Sacripanti ha tirato a lucido le baionette in vista della battaglia di Masnago: «Varese si affiderà al talento di LaRue, al gigantesco Scott e agli assaltatori Gorenc e Meneghin». Il tecnico di Cantù ha oliato gli ingranaggi, con un Hines reduce dall'influenza, ma con il resto della squadra che è su di giri: «Jonzen e Jones - ha aggiunto - sono ormai assemblati nel gruppo. Di sicuro, però, sotto canestro ci dovrà dare un grosso contributo Damiao».
L'Oregon ha passato la settimana sudando e sgobbando in palestra. Ma non solo: capitan Gay e compagni, davanti alla tv, hanno studiato punti di forza e crepe degli avversari. Perché se è vero che Sacripanti conosce tecnicamente Varese, è altrettanto vero che l'incontro si deciderà sotto il profilo tattico. Mosse e contromosse sulla scacchiera di Masnago piloteranno il destino di una partita che domani sera, al di là di chi avrà vinto, fornirà molte indicazioni sul futuro di Cantù.
«Siamo in forma - ha spiegato Sacripanti -. Eravamo in ritardo di condizioni, abbiamo recuperato il terreno perduto. Fisicamente siamo a posto. In settimana abbiamo aggiustato molti meccanismi. Adesso possiamo rispolverare il basket della scorsa stagione».
Paura di Varese? «No, ma grande rispetto. E'una signora squadra. Comunque vada a finire, questa sfida misurerà il nostro grado di preparazione. Dopo Siena, incrociamo un altro test stimolante, che ci confermerà se siamo cresciuti ancora un po'. La vittoria avrebbe doppia valenza: ci farebbe fare un passo in avanti in classifica e ci assicurerebbe che la qualità del nostro gioco è a buon livello».
Paolo Marelli
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