Al Milano non sembra nemmeno vero di veleggiare ad alta quota dopo anni di vacche veramente magre, a tal punto da aver rischiato seriamente sparire dalla faccia del campionato. Certo, sul nome dello sponsor nascono facili ironie, ma la squadra è una cosa seria, guidata da un coach che sa tenere i piedi per terra come Attilio Caja. «Siamo ancora all'inizio, bisogna arrivare almeno ad un terzo del campionato per valutazioni più attendibili, e noi dobbiamo crescere e migliorare ancora». Però hai già un gruppo affidabile. «Sì, dal lato mentale siamo già a buon punto, l'approccio alla gara è ottimo. A livello difensivo vorrei vedere qualcosa di meglio, domenica a Bologna avremmo potuto anche vincere». La Benetton è sempre un brutto cliente. «Sicuramente, per il basket che fa, per le qualità individuali dei giocatori e per l'atteggiamento che tengono in campo. Bisogna affrontarla senza paura, se solo sei un po' rinunciatario hai già perso». Sei maestro in difesa: hai studiato qualcosa di particolare? «No, io punterei soprattutto sul discorso psicologico, dovremo entrare in campo con estrema decisione e convinzione, cosa che fanno molto bene».
si.fo.
si.fo.