«Siamo come una squadra nuova» . Rodolfo Rombaldoni, il capitano della Müller, spiega così il «passo indietro di Avellino». Paolo Alberti, il giocatore più esperto del gruppo, condivide: «Effettivamente, avere due giocatori nuovi comporta qualche problema». E’ chiaro che nessuno pensa che fosse meglio prima, quando Burrough e Higgs dovevano ancora venire, ma nessuno sottovaluta le difficoltà di inserimento dei due quinti della formazione in un gioco ben organizzato, che si basa su precisi criteri difensivi e offensivi e che si ispira ad una mentalità che vuole la squadra pronta a lottare su ogni palla. «Secondo me - prosegue Rombaldoni- è come fossimo tornati all’inizio del campionato, anche se rispetto ad allora conosciamo meglio i giochi della squadra. Ma inserire due giocatori su cinque cambia tutto. Ci vorrebbero pazienza e tempo: la prima l’abbiamo e l’avremo, il secondo non c’è perchè domani saremo di nuovo in campo. Ma qualche progresso, sono convinto, si vedrà».
«Avere giocatori nuovi - osserva Alberti- comporta pro e contro. I pro li abbiamo visti contro Imola quando Nate e Junior ci hanno aiutato molto a vincere una partita molto importante, consentendoci di entrare in campo, anche dalla panchina, sempre in buone condizioni di freschezza. Ad Avellino, invece, siccome stanno cercando di entrare maggiormente all’interno del nostro gioco e di fare una collaborazione più profonda rispetto a quella data nella partita con Imola, era inevitabile cadere in qualche errore di troppo in attacco ed a qualche mancanza in difesa. Così la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alle prove precedenti». «Con Imola - interviene Rombaldoni- avevamo fatto una buona gara, ma i problemi finiscono sempre col venire a galla: per una partita si può fare uno sforzo e nasconderli, ma le lacune non possono non emergere. Cercheremo di fare meglio già da domani a Trieste».
Alla base della brutta prestazione potrebbe esserci, però, anche un fatto più mentale che tecnico. Dopo aver superato un ostacolo considerato decisivo per la salvezza come Imola, sarebbe comprensibile un calo di tensione da parte di un gruppo che ha lavorato molto in condizioni difficili. Rombaldoni ammette: «Può essere» . Ma subito aggiunge: «Però non lo penso. Quest’anno abbiamo avuto e superato tante di quelle difficoltà che non penso ci adageremo proprio adesso che stiamo per arrivare in fondo. E’ vero che Avellino non ha fatto poi tanto per vincere la partita, ma si è dimostrata più compatta di noi: è stata una delle poche gare della stagione nella quale non abbiamo dimostrato le nostre caratteristiche».
Paolo Alberti, sull’argomento, fa un "distinguo": «Da parte del gruppo storico posso rispondere: no, non c’è stato alcun rilassamento dopo la vittoria su Imola. Conosco bene i ragazzi e ne parliamo ogni volta in allenamento: tutti si vorrebbe puntare a qualcosa di più della salvezza. Per quanto riguarda gli americani, potrei capire la loro situazione difficile di ragazzi che risentono di più dei problemi economici e societari, che non riescono a mandare soldi a casa. Ma spero che anche loro puntino a fare qualcosa di più in questo finale di campionato».
La prima verifica si avrà già domani sera, a Trieste, contro la Coop Nordest, squadra pressoché certa di giocare i play off, in cerca di una buona posizione nella "griglia di partenza". «All’andata - ricorda Rombaldoni- avevamo giocato una buona partita contro Trieste, ma domani sarà ben più difficile ripetersi. Importante è provarci tutti assieme, mettendo in campo quelle che sono le caratteristiche sulle quali abbiamo costruito le tante cose buone fatte». «E’ una squadra - rileva Alberti- in ottima condizione, che sta tirando al massimo per un buon piazzamento ai play off, su di morale per le ultime buone prove. Sappiamo che troveremo un camnpo ostico, ma noi faremo di tutto per conquistare i due punti della sicurezza: alla salvezza ci penso ogni giorno e ci servono due punti per avere la matematica certezza di conquistarla».
Una delle "chiavi" della partita di domani sarà l’esito del confronto diretto tra Rombaldoni ed il play della Coop Nordest, Maric, che è il vero "faro" della squadra allenata da Pancotto. «Se si riesce a limitare Maric - conferma Rudy- s i limita mezza squadra avversaria. E’ lui, infatti, che inizia il gioco e che va anche spesso a concluderlo, perchè è uno che sa come e quando assumersi precise responsabilità. Il problema, comunque, non è tanto Maric quanto noi: se giochiamo "insieme" siamo a posto». I precedenti. Trieste e Verona si affronteranno, domani, per la ventiduesima volta. Il bilancio è di 11 vittorie per i giuliani, di 10 per i gialloblù. La partita col massimo punteggio resta il 119-95 di Müller-Telit Trieste della stagione 2000-2001. Il massimo scarto con il quale ha vinto Trieste è il "più 24" di Telit-Müller del campionato 1999-2000, mentre i gialloblù vantano un "più 38" nella stagione 1993-94 in Birex-Illycaffè 93-55. Valutazione. De Vizia Avellino-Müller 104-59
De Vizia: Grant 24, Johnson 15, Carlisle 17, Hafnar 5, Stevenson 18, Nobile Matteo meno 2, Prickett 22, Mc Ghee 6
Müller: Rombaldoni 2, Higgs 2, Carraretto meno 5, Burrough 18, Alberti 9, Camata 6, Ivory 18, Carroll 1
La panchina. Cresce il tempo a disposizione della panchina. Ad Avellino, ha "giocato" il 33 per cento dei minuti, contribuendo con 16 punti, pari al 24 per cento del totale.
Il club. I giocatori e lo staff tecnico della Müller sono stati ospiti del basket club Moulin Rouge. I tifosi hanno rinnovato il loro affetto e la loro ammirazione nei confronti di una squadra che ha saputo superare tantissime difficoltà, riuscendo ad offrire sempre un valido spettacolo, a lottare sempre per la vittoria sino alla fine e ad arrivare ad un passo dalla salvezza.
Renzo Puliero
«Avere giocatori nuovi - osserva Alberti- comporta pro e contro. I pro li abbiamo visti contro Imola quando Nate e Junior ci hanno aiutato molto a vincere una partita molto importante, consentendoci di entrare in campo, anche dalla panchina, sempre in buone condizioni di freschezza. Ad Avellino, invece, siccome stanno cercando di entrare maggiormente all’interno del nostro gioco e di fare una collaborazione più profonda rispetto a quella data nella partita con Imola, era inevitabile cadere in qualche errore di troppo in attacco ed a qualche mancanza in difesa. Così la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alle prove precedenti». «Con Imola - interviene Rombaldoni- avevamo fatto una buona gara, ma i problemi finiscono sempre col venire a galla: per una partita si può fare uno sforzo e nasconderli, ma le lacune non possono non emergere. Cercheremo di fare meglio già da domani a Trieste».
Alla base della brutta prestazione potrebbe esserci, però, anche un fatto più mentale che tecnico. Dopo aver superato un ostacolo considerato decisivo per la salvezza come Imola, sarebbe comprensibile un calo di tensione da parte di un gruppo che ha lavorato molto in condizioni difficili. Rombaldoni ammette: «Può essere» . Ma subito aggiunge: «Però non lo penso. Quest’anno abbiamo avuto e superato tante di quelle difficoltà che non penso ci adageremo proprio adesso che stiamo per arrivare in fondo. E’ vero che Avellino non ha fatto poi tanto per vincere la partita, ma si è dimostrata più compatta di noi: è stata una delle poche gare della stagione nella quale non abbiamo dimostrato le nostre caratteristiche».
Paolo Alberti, sull’argomento, fa un "distinguo": «Da parte del gruppo storico posso rispondere: no, non c’è stato alcun rilassamento dopo la vittoria su Imola. Conosco bene i ragazzi e ne parliamo ogni volta in allenamento: tutti si vorrebbe puntare a qualcosa di più della salvezza. Per quanto riguarda gli americani, potrei capire la loro situazione difficile di ragazzi che risentono di più dei problemi economici e societari, che non riescono a mandare soldi a casa. Ma spero che anche loro puntino a fare qualcosa di più in questo finale di campionato».
La prima verifica si avrà già domani sera, a Trieste, contro la Coop Nordest, squadra pressoché certa di giocare i play off, in cerca di una buona posizione nella "griglia di partenza". «All’andata - ricorda Rombaldoni- avevamo giocato una buona partita contro Trieste, ma domani sarà ben più difficile ripetersi. Importante è provarci tutti assieme, mettendo in campo quelle che sono le caratteristiche sulle quali abbiamo costruito le tante cose buone fatte». «E’ una squadra - rileva Alberti- in ottima condizione, che sta tirando al massimo per un buon piazzamento ai play off, su di morale per le ultime buone prove. Sappiamo che troveremo un camnpo ostico, ma noi faremo di tutto per conquistare i due punti della sicurezza: alla salvezza ci penso ogni giorno e ci servono due punti per avere la matematica certezza di conquistarla».
Una delle "chiavi" della partita di domani sarà l’esito del confronto diretto tra Rombaldoni ed il play della Coop Nordest, Maric, che è il vero "faro" della squadra allenata da Pancotto. «Se si riesce a limitare Maric - conferma Rudy- s i limita mezza squadra avversaria. E’ lui, infatti, che inizia il gioco e che va anche spesso a concluderlo, perchè è uno che sa come e quando assumersi precise responsabilità. Il problema, comunque, non è tanto Maric quanto noi: se giochiamo "insieme" siamo a posto». I precedenti. Trieste e Verona si affronteranno, domani, per la ventiduesima volta. Il bilancio è di 11 vittorie per i giuliani, di 10 per i gialloblù. La partita col massimo punteggio resta il 119-95 di Müller-Telit Trieste della stagione 2000-2001. Il massimo scarto con il quale ha vinto Trieste è il "più 24" di Telit-Müller del campionato 1999-2000, mentre i gialloblù vantano un "più 38" nella stagione 1993-94 in Birex-Illycaffè 93-55. Valutazione. De Vizia Avellino-Müller 104-59
De Vizia: Grant 24, Johnson 15, Carlisle 17, Hafnar 5, Stevenson 18, Nobile Matteo meno 2, Prickett 22, Mc Ghee 6
Müller: Rombaldoni 2, Higgs 2, Carraretto meno 5, Burrough 18, Alberti 9, Camata 6, Ivory 18, Carroll 1
La panchina. Cresce il tempo a disposizione della panchina. Ad Avellino, ha "giocato" il 33 per cento dei minuti, contribuendo con 16 punti, pari al 24 per cento del totale.
Il club. I giocatori e lo staff tecnico della Müller sono stati ospiti del basket club Moulin Rouge. I tifosi hanno rinnovato il loro affetto e la loro ammirazione nei confronti di una squadra che ha saputo superare tantissime difficoltà, riuscendo ad offrire sempre un valido spettacolo, a lottare sempre per la vittoria sino alla fine e ad arrivare ad un passo dalla salvezza.
Renzo Puliero