FABRIANO - La grande virtù di coach Roberto Carmenati è di non lamentarsi mai. Anche a volte se potrebbe averne ben donde, come questa settimana, con tre uomini acciaccati su sette appena (Nunez schiena, Hulett raffreddore e Gattoni caviglia, ma oggi pomeriggio saranno regolarmente sul parquet) e alle spalle una società in pieni lavori in corso. Il tecnico biancazzurro, invece, guarda avanti con decisione, non cerca mai alibi e si appresta ad affrontare la Scavolini con la giusta carica. «Ho letto che Pesaro considera la partita con Fabriano come l'inizio del suo campionato - esordisce il coach fabrianese - beh, noi, invece, la stagione l'abbiamo già cominciata la prima giornata, perché non possiamo permetterci il lusso di regalare niente a nessuno, dobbiamo affrontare ognuna delle 34 partite con la dovuta grinta, sfruttando ogni opportunità, senza perdere nessun treno». Da queste parti, sai, ancora brucia quel -55 incassato l'ultima gara dell'anno scorso. Il problema è che, però, del vecchio team è rimasto solo Gattoni a ricordarsi quella debacle, gli altri giocatori sono tutti nuovi. «Sono nuovi, ma sono stati informati. E hanno il dovere nei confronti del nostro pubblico di riscattare la delusione patita ai play-off dell'anno scorso». Sul piano agonistico, insomma, abbiamo capito che ci siamo. Resta da vedere la parte tecnica. «Dobbiamo dimostrare di aver fatto dei passi in avanti rispetto alla partita di domenica scorsa contro Trieste, nel controllo e nella gestione della partita, a rimbalzo e nella selezione dei tiri. Ci aspettiamo rapidi cambi di difesa da parte degli avversari, dalla uomo alla zona e viceversa. Dobbiamo imparare a leggere a leggere bene queste difese. In settimana ci abbiamo lavorato». Di fronte ci sarà una Scavolini che non è partita benissimo quest'anno. Anche perché, come la Carifac, finora ha affrontato tutte squadre di fascia medio-alta. «Non lasciatevi ingannare dai numeri - ammonisce Carmenati - Pesaro è una buona squadra, specie sul perimetro. Le modeste percentuali della Scavolini nel tiro da tre sono bugiarde (28,4%, ndr), perché è ricca di frombolieri che possono esplodere da un momento all'altro, da Richardson e Gilbert, che all'università hanno accumulato signore cifre, fino a Beric, uomo di classe, per non parlare di Gigena, giocare totale, con gran tempismo. Sì, temo Pesaro soprattutto sul perimetro». La battuta finale spetta al neo-presidente Giuseppe Alberti: «Mi auguro di vedere un'altra grande partita, sostenuti da una solida cornice di pubblico, magari come contro la Virtus, anche se sappiamo che Pesaro è un osso duro. La situazione societaria? Il nostro iter prevede tre passi. Primo, sistemare i debiti pregressi entro martedì, e per questo sono ottimista. Secondo, fare un programma economico immediato per questa stagione. Infine, gettare le basi per un progetto più a lungo termine».
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco