TRIESTE — Sul parquet del Palatrieste è andato in scena il 14esimo scontro tra Trieste e Livorno a livello di serie A: come sempre, il fattore campo si è rivelato decisivo. E' iniziata come una scampagnata, si è trasformata in una guerra, per poi concludersi con uno scivolone. Una vera disdetta che la generosa Mabo vista a Trieste se ne torni a casa a mani vuote dopo la coriacea reazione all'inizio in salita e la lotta palla a palla fino alla delusione finale. Condizionata dalle assenze e tradita da qualche uomo importante, Livorno si tocca le ferite con orgoglio ed esce a testa alta dal palazzetto triestino.
«Chiudiamo con il dolore degli sconfitti. Una battuta d'arresto - commenta amareggiato Luca Banchi - che però ha offerto segnali positivi e ben diversi da quelli delle altre trasferte.
Una squadra consapevole delle proprie difficoltà e che mi lascia soddisfatto perché mi ha dato otto giocatori sempre molto presenti». Fischiatissimo ex dal pubblico di casa, il coach livornese ha dovuto fare i conti anche con altri due elementi ben noti in terra toscana: Ivo Maric e Samuele Podestà. «Abbiamo iniziato la gara a zona pur sapendo di rischiare molto soprattutto per quanto concerne il tiro da tre di Trieste. Tuttavia siamo riusciti a costringere Maric a rallentare il gioco e dopo aver recuperato anche a proporci in un allungo estremamente positivo. La mancanza di Mc Leod si è fatta sentire in maniera pesantissima». Da parte sua un'unica recriminazione. «Il fallo fischiato ad Elliott e qualche decisione contrastata nel finale».
Mentre Maric e Podestà ricordavano «con grande piacere l'esperienza livornese e la militanza in una squadra che questa sera ci ha fatto sudare tantissimo», sul versante opposto Cesare Pancotto rendeva onore al "nemico". «Una vittoria molto sofferta - ammette il coach giuliano - arrivata dopo un inizio scoppiettante. Ho apprezzato la capacità di riscatto dei miei uomini dopo qualche frangente difficile e la capacità di imporsi a rimbalzo. Una gara comunque salvata da quei cinque, decisivi minuti in zona ...Cesarini».
Per gli ospiti, da citare le prestazioni di Elliott e Mutavdzic, quest'ultimo non in perfette condizioni fisiche, oltre alle guardie Parente e Sambugaro. Soddisfatto della prestazione al termine della gara, nonostante la sconfitta, il coach di Livorno ed ex di turno, Luca Banchi. Per Pancotto, niente esaltazioni, ma per continuare su questa strada sarà necessaria maggiore umiltà.
«Chiudiamo con il dolore degli sconfitti. Una battuta d'arresto - commenta amareggiato Luca Banchi - che però ha offerto segnali positivi e ben diversi da quelli delle altre trasferte.
Una squadra consapevole delle proprie difficoltà e che mi lascia soddisfatto perché mi ha dato otto giocatori sempre molto presenti». Fischiatissimo ex dal pubblico di casa, il coach livornese ha dovuto fare i conti anche con altri due elementi ben noti in terra toscana: Ivo Maric e Samuele Podestà. «Abbiamo iniziato la gara a zona pur sapendo di rischiare molto soprattutto per quanto concerne il tiro da tre di Trieste. Tuttavia siamo riusciti a costringere Maric a rallentare il gioco e dopo aver recuperato anche a proporci in un allungo estremamente positivo. La mancanza di Mc Leod si è fatta sentire in maniera pesantissima». Da parte sua un'unica recriminazione. «Il fallo fischiato ad Elliott e qualche decisione contrastata nel finale».
Mentre Maric e Podestà ricordavano «con grande piacere l'esperienza livornese e la militanza in una squadra che questa sera ci ha fatto sudare tantissimo», sul versante opposto Cesare Pancotto rendeva onore al "nemico". «Una vittoria molto sofferta - ammette il coach giuliano - arrivata dopo un inizio scoppiettante. Ho apprezzato la capacità di riscatto dei miei uomini dopo qualche frangente difficile e la capacità di imporsi a rimbalzo. Una gara comunque salvata da quei cinque, decisivi minuti in zona ...Cesarini».
Per gli ospiti, da citare le prestazioni di Elliott e Mutavdzic, quest'ultimo non in perfette condizioni fisiche, oltre alle guardie Parente e Sambugaro. Soddisfatto della prestazione al termine della gara, nonostante la sconfitta, il coach di Livorno ed ex di turno, Luca Banchi. Per Pancotto, niente esaltazioni, ma per continuare su questa strada sarà necessaria maggiore umiltà.