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Voci dallo spogliatoio triestino

Pancotto fa il sofista: «Non è che siamo forti, però giochiamo bene»

TRIESTE - Felice per il risultato, contento solo a metà per il gioco espresso dalla squadra. Cesare Pancotto, ristabilitosi dall’influenza che lo ha tenuto per due giorni lontano dal PalaTrieste, commenta con un filo di voce il successo sulla Mabo che lancia Trieste al secondo posto in classifica a stretto contatto della capolista Benetton.
«La gara di oggi – racconta il coach – ha mostrato una squadra dai due volti. Le cose che non mi sono piaciute sono state le troppe palle perse, alcuni errori evitabili dalla lunetta e, soprattutto, il calo di concentrazione successivo al break piazzato nei minuti iniziali della partita. Abbiamo pensato di avere ammazzato la gara quando, sul 19-9, eravamo riusciti a scavare un break importante. E invece, ancora una volta, ci siamo ritrovati in difficoltà contro un’avversaria brava a non mollare.
«Di positivo riscontro la capacità di reazione nel momento più difficile della gara. Anche contro la Mabo abbiamo vinto negli ultimi 5’. Nel calcio c’è una zona Cesarini, stiamo inventando nel basket la zona Trieste. Quello che mi preme sottolineare è che fino a ora questa squadra ha vinto non perché è forte ma perché sta giocando bene. I ragazzi devono capirlo e devono proseguire a lavorare nel corso di ogni allenamento per continuare a migliorare».
Ha colpito, nel finale, la scelta di tenere Sy sul parquet alternando Roberson ed Erdmann... «Una scelta importante che ci ha consentito di ruotare i due americani e di averli freschi in campo nel momento più importante della partita».
Se Pancotto si gusta il successo, il quarto nelle prime cinque giornate di campionato, Luca Banchi, tecnico della Mabo, non drammatizza la sconfitta. «Credo che rispetto agli stop subiti ad Avellino o a Siena questa sconfitta a Trieste lanci segnali ben diversi. La mia squadra, pur priva di un giocatore importante come McLeod, ha saputo restare a lungo in partita grazie al sacrificio e alla disponibilità di tutti e otto i giocatori schierati sul parquet. Dovevamo impedire a Trieste di correre e devo dire che, eccezion fatta per i primi dieci minuti della gara, ci siamo riusciti. Il dato dei rimbalzi alla fine fa la differenza anche se abbiamo subìto la prestanza fisica di Trieste soprattutto nel primo tempo.
«Un giudizio sui miei ex? Direi che Podestà ha giocato una buona partita, si è confermato un bel punto di riferimento dentro l’area, Maric ha fatto giocare la squadra pur se limitato dai falli mentre Cavaliero, pur meno brillante di altre volte, ha fatto di sicuro il suo dovere».
Lorenzo Gatto
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