RIMASTO senza compagni, titolare unico della bottega Pivot al supermercato Virtus, Ale Frosini ha giocato la sua miglior partita da quand´è qui, sesta stagione sulla riva bianconera, anche se, avendo vinto tutto, ha ammazzato nemici certo più forti di Roseto. Gli annuari riportano che una volta fece 25 punti, ossia più di questi 21, ma la questione è un´altra: la Virtus, debole di quell´unico pivot, pareva condannata a subire; e invece l´ha vinta lì, la sua corrida generosa, a tratti perfino trascinante. Sport che ama atteggiarsi a scienza esatta, specie quando lo spiegano i professorini, il basket doveva ieri raccogliere col cucchiaino un Frosini schiattato e una Virtus sconfitta. L´omone invece s´è orgogliosamente rifiutato alla dottrina, irridendola con 21 punti, più 14 rimbalzi, più tutto l´indotto che, ammirandolo da un po´ nel suo lavoraccio, in giro si conosce. E Avleev, accanto a lui come secondo lungo, ha sommato i 19 della sua più forte recita bianconera. Quella che s´invocava da un po´, perché, quando sei un nazionale di lungo corso, ci sono partite che devi svellere di prepotenza. Come ieri, appunto, ha fatto il russo.
Una mezza squadra ne ha battuta una intera, nel modo in cui ci si aspetta, quando la mezza, per il nome che porta e per gli uomini che arruola, non si dà mai per spacciata. Capitava un anno fa, l´esempio s´è propagato ieri. Il gioco non sarà stato eccelso, ma la Virtus ha smontato, mattone per mattone, le belle certezze di un Euro capace di issarsi anche a +9. Ha rimontato, quando il rischio più immediato, camminando sui cornicioni che sapete, era sfasciarsi e compiangersi. Ha reagito compattandosi dietro, alzando la temperatura agonistica che ha strinato il piumaggio, anche brillante, dei rosetani, tirandosi dietro la gente che quando vede giganti battagliare non sta più a pensare a chi li sceglie e li stipendia. E ha vinto, alla fine, un match degno, contro una squadra poco abituata a perdere. Roseto è stata quadrata finchè l´impeto altrui non l´ha dissolta. Ha smesso di ragionare, le ha prese, è sparita. Radosevic (7/9) e Moltedo (3/7) erano stati i pieveloci della fuga, Milic (5/10) e Fajardo (5/10, 9 rimbalzi) gli ultimi a mollare.
Bevuto il brodo, si dice ora che in Virtus ne stanno arrivando due o tre. Un play (favorito Scarone), un bomber (Dial) e un pivot (Usa, più che Koturovic). Ci vogliono e chissà se basteranno. Ieri è stato sufficiente l´impeto, i 10 rimbalzi in più, i 25 recuperi rabbiosi, i 7 rimbalzi offensivi che hanno girato l´ultimo quarto. Numeri, ma non freddi. Anzi, pieni di calore.
Roseto si presenta con Radosevic in più, rispetto al blitz del PalaDozza, e l´idea fissa di cercare in area il ventre molle del nemico. Assorbito il solito furente avvio bianconero (12-5, 5 uomini a segno e cori possenti per l´ingresso regale, e un po´ iettatorio, di Zar Sasha), Roseto sorpassa alimentando Davis e Fajardo. La Virtus regge fino al 15´, pagando le mollezze di Bell, quando stracciano l´equilibrio tre triple filate di Moltedo (43-35). Il -7 dell´intervallo è tosto, concedendo un disastroso 65% (e infilando un debole 42).
Ripresa. Adesso anche la Virtus cerca il cuore dell´area. Ci stanno a fare a spallate Frosini e Avleev, ritrovato il pari a 54, a 14´ dal gong, in un clima torrido. La Virtus se ne nutre, Roseto se ne intossica. Una fiammatina da 6 punti di Bell procura il 60-61 al 30´, Frosini sorpassa in avvio di quarto quarto e prenota il suo sipario. Nella bagarre emerge Rigaudeau, mentre l´Euro va arrosto: fa due cesti in 7´, la Virtus va a +10 (75-65), con letterali assalti al pugnale. Bell sbaglia 6 appoggi, ma spiazza la difesa e propizia i rimbalzi su cui Fro e il russo banchettano. Roseto torna a -5. Ancora Fro, con 4 liberi, chiude casa.
Walter Fuochi
VIRTUS-ROSETO 84-75
Virtus: Rigaudeau 12, Bell 13, Brkic 4, Avleev 19, Frosini 21, Attruia 5, Gagneur, Sekularac 9, Miralles 1. N.e. Belinelli.
Roseto: Rannikko 7, Pieri 1, Milic 13, Fajardo 13, Davis 11, Radosevic 16, Moltedo 9, Callahan, Sartori 5. N.e. Ruggiero.
Arbitri: Cicoria, Ursi, Di Modica.
Note: liberi: Bo 25/30, Rs 11/14. Da due: Bo 22/49, Rs 20/34. Da tre: Bo 5/19, Rs 8/22. Rimbalzi: Bo 41, Rs 31.
Parziali: 5´ 12-11, 10´ 22-23, 15´ 31-31, 20´ 40-47, 25´ 52-54, 30´ 60-61, 35´ 70-65, 40´ 84-75. Massimo vantaggio Virtus: +11 (84-73) al 39´. Massimo svantaggio: -9 (38-47) al 19´.
Una mezza squadra ne ha battuta una intera, nel modo in cui ci si aspetta, quando la mezza, per il nome che porta e per gli uomini che arruola, non si dà mai per spacciata. Capitava un anno fa, l´esempio s´è propagato ieri. Il gioco non sarà stato eccelso, ma la Virtus ha smontato, mattone per mattone, le belle certezze di un Euro capace di issarsi anche a +9. Ha rimontato, quando il rischio più immediato, camminando sui cornicioni che sapete, era sfasciarsi e compiangersi. Ha reagito compattandosi dietro, alzando la temperatura agonistica che ha strinato il piumaggio, anche brillante, dei rosetani, tirandosi dietro la gente che quando vede giganti battagliare non sta più a pensare a chi li sceglie e li stipendia. E ha vinto, alla fine, un match degno, contro una squadra poco abituata a perdere. Roseto è stata quadrata finchè l´impeto altrui non l´ha dissolta. Ha smesso di ragionare, le ha prese, è sparita. Radosevic (7/9) e Moltedo (3/7) erano stati i pieveloci della fuga, Milic (5/10) e Fajardo (5/10, 9 rimbalzi) gli ultimi a mollare.
Bevuto il brodo, si dice ora che in Virtus ne stanno arrivando due o tre. Un play (favorito Scarone), un bomber (Dial) e un pivot (Usa, più che Koturovic). Ci vogliono e chissà se basteranno. Ieri è stato sufficiente l´impeto, i 10 rimbalzi in più, i 25 recuperi rabbiosi, i 7 rimbalzi offensivi che hanno girato l´ultimo quarto. Numeri, ma non freddi. Anzi, pieni di calore.
Roseto si presenta con Radosevic in più, rispetto al blitz del PalaDozza, e l´idea fissa di cercare in area il ventre molle del nemico. Assorbito il solito furente avvio bianconero (12-5, 5 uomini a segno e cori possenti per l´ingresso regale, e un po´ iettatorio, di Zar Sasha), Roseto sorpassa alimentando Davis e Fajardo. La Virtus regge fino al 15´, pagando le mollezze di Bell, quando stracciano l´equilibrio tre triple filate di Moltedo (43-35). Il -7 dell´intervallo è tosto, concedendo un disastroso 65% (e infilando un debole 42).
Ripresa. Adesso anche la Virtus cerca il cuore dell´area. Ci stanno a fare a spallate Frosini e Avleev, ritrovato il pari a 54, a 14´ dal gong, in un clima torrido. La Virtus se ne nutre, Roseto se ne intossica. Una fiammatina da 6 punti di Bell procura il 60-61 al 30´, Frosini sorpassa in avvio di quarto quarto e prenota il suo sipario. Nella bagarre emerge Rigaudeau, mentre l´Euro va arrosto: fa due cesti in 7´, la Virtus va a +10 (75-65), con letterali assalti al pugnale. Bell sbaglia 6 appoggi, ma spiazza la difesa e propizia i rimbalzi su cui Fro e il russo banchettano. Roseto torna a -5. Ancora Fro, con 4 liberi, chiude casa.
Walter Fuochi
VIRTUS-ROSETO 84-75
Virtus: Rigaudeau 12, Bell 13, Brkic 4, Avleev 19, Frosini 21, Attruia 5, Gagneur, Sekularac 9, Miralles 1. N.e. Belinelli.
Roseto: Rannikko 7, Pieri 1, Milic 13, Fajardo 13, Davis 11, Radosevic 16, Moltedo 9, Callahan, Sartori 5. N.e. Ruggiero.
Arbitri: Cicoria, Ursi, Di Modica.
Note: liberi: Bo 25/30, Rs 11/14. Da due: Bo 22/49, Rs 20/34. Da tre: Bo 5/19, Rs 8/22. Rimbalzi: Bo 41, Rs 31.
Parziali: 5´ 12-11, 10´ 22-23, 15´ 31-31, 20´ 40-47, 25´ 52-54, 30´ 60-61, 35´ 70-65, 40´ 84-75. Massimo vantaggio Virtus: +11 (84-73) al 39´. Massimo svantaggio: -9 (38-47) al 19´.
Fonte: La Repubblica