FABRIANO: Gattoni 4, Nunez 16, Balliro 7, Paleco ne, Hulett 12, De Angelis ne, Romagnoli 1, Porter 11, Clark 18, Turner 9. All. Carmenati.
SCAVOLINI PESARO: Beric 8, Gilbert ne, Richardson 19, Gigena 14, Malaventura 6, Lacey 9, Pecile 8, McGhee 27, Albano, Christoffersen. All. Crespi.
Arbitri: Tola di Viterbo, Pasetto di Firenze, Quacci di Pavia.
Note: parziali 16-25, 42-46, 62-70. Spettatori 2.604 per un incasso di 35.947 euro. Tiri liberi: Fabriano 11/17, Pesaro 10/13. Uscito per 5 falli: Porter.
FABRIANO — Se era uno spareggio lo ha vinto la Scavolini, dominando il match al di là dei suoi errori. Se era l'occasione per capire il ruolo di Fabriano e Pesaro in questo campionato è difficile dire se le strade si divaricheranno subito. Di sicuro Pesaro ha scacciato un po' di fantasmi, Fabriano i suoi li ha ancora tutti in casa. Voleva delle risposte sul piano del ritmo e dell'intensità Crespi e le ha avute. Sul piano del gioco si è visto che qualcosa è cambiato: Gilbert non entrato, Malaventura play principale, Gigena molto in campo in alternativa più a Beric che a Richardson, McGhee, vero punto fermo.
C'è il pubblico delle grandi occasioni. Fabriano ci tiene a far bella figura. Ma da fuori non ci prende proprio il doppio. La giovane Scavolini è troppo generosa per approfittarne fino in fondo. Appena riesce ad allungare (9-20 al 7', 16-30 all'11', 31-44 al 17'), vergogna di tanto bengodi e fa come Cirio: regala. Con Corey Albano che sbaglia due-tre clamorosi rigori su rimbalzi offensivi. Con Misha Beric, soprattutto: fa un cosa bene e ne disfa due, riavviando il motore di Fabriano ogni volta che si sta grippando. Crespi se ne accorge, ma insiste e alla fine del primo tempo il vantaggio è pressoché evaporato. Bastano due bombe dell'iberico Nunez (il migliore dei suoi) su altrettanti clamorosi errori pesaresi per rianimare Fabriano che, nonostante i rimbalzi offensivi e le schiacciate di Porter e Clark, era già in debito d'ossigeno sui continui rovesciamenti imposti dalla velocità pesarese. La Scavolini funziona meglio con Malaventura in regia, mentre Pecile appena rientra viene punito dall'esperienza di Gattoni.
Si schiarisce le idee al riposo Pesaro: Richardson è ispirato al tiro e capace anche di innescare il redivivo Lacey.
Beric subisce Porter e va in panca. Pesaro allunga con Richardson e McGhee, gran partita la sua. Il vecchio Turner lo vede sfrecciar via troppo spesso. E' tutto Fabriano che rallenta vistosamente, la Scavolini potrebbe chiudere il match nel terzo-quarto (58-70 al 29'), ma manca il fosforo. Fabriano si aggrappa a tutto per rimanere a galla: alla zona, alla grinta. Crespi alterna Beric e Richardson, si affida a Malaventura, al guerriero Gigena e vince. Bene.
Luigi Luminati
SCAVOLINI PESARO: Beric 8, Gilbert ne, Richardson 19, Gigena 14, Malaventura 6, Lacey 9, Pecile 8, McGhee 27, Albano, Christoffersen. All. Crespi.
Arbitri: Tola di Viterbo, Pasetto di Firenze, Quacci di Pavia.
Note: parziali 16-25, 42-46, 62-70. Spettatori 2.604 per un incasso di 35.947 euro. Tiri liberi: Fabriano 11/17, Pesaro 10/13. Uscito per 5 falli: Porter.
FABRIANO — Se era uno spareggio lo ha vinto la Scavolini, dominando il match al di là dei suoi errori. Se era l'occasione per capire il ruolo di Fabriano e Pesaro in questo campionato è difficile dire se le strade si divaricheranno subito. Di sicuro Pesaro ha scacciato un po' di fantasmi, Fabriano i suoi li ha ancora tutti in casa. Voleva delle risposte sul piano del ritmo e dell'intensità Crespi e le ha avute. Sul piano del gioco si è visto che qualcosa è cambiato: Gilbert non entrato, Malaventura play principale, Gigena molto in campo in alternativa più a Beric che a Richardson, McGhee, vero punto fermo.
C'è il pubblico delle grandi occasioni. Fabriano ci tiene a far bella figura. Ma da fuori non ci prende proprio il doppio. La giovane Scavolini è troppo generosa per approfittarne fino in fondo. Appena riesce ad allungare (9-20 al 7', 16-30 all'11', 31-44 al 17'), vergogna di tanto bengodi e fa come Cirio: regala. Con Corey Albano che sbaglia due-tre clamorosi rigori su rimbalzi offensivi. Con Misha Beric, soprattutto: fa un cosa bene e ne disfa due, riavviando il motore di Fabriano ogni volta che si sta grippando. Crespi se ne accorge, ma insiste e alla fine del primo tempo il vantaggio è pressoché evaporato. Bastano due bombe dell'iberico Nunez (il migliore dei suoi) su altrettanti clamorosi errori pesaresi per rianimare Fabriano che, nonostante i rimbalzi offensivi e le schiacciate di Porter e Clark, era già in debito d'ossigeno sui continui rovesciamenti imposti dalla velocità pesarese. La Scavolini funziona meglio con Malaventura in regia, mentre Pecile appena rientra viene punito dall'esperienza di Gattoni.
Si schiarisce le idee al riposo Pesaro: Richardson è ispirato al tiro e capace anche di innescare il redivivo Lacey.
Beric subisce Porter e va in panca. Pesaro allunga con Richardson e McGhee, gran partita la sua. Il vecchio Turner lo vede sfrecciar via troppo spesso. E' tutto Fabriano che rallenta vistosamente, la Scavolini potrebbe chiudere il match nel terzo-quarto (58-70 al 29'), ma manca il fosforo. Fabriano si aggrappa a tutto per rimanere a galla: alla zona, alla grinta. Crespi alterna Beric e Richardson, si affida a Malaventura, al guerriero Gigena e vince. Bene.
Luigi Luminati
Fonte: Il Resto del Carlino