FABRIANO — Che abbia fatto bene alla Scavolini il «tiramisu» che la fidanzata di Matteo Malaventura ha preparato in settimana per tutti i giocatori della rosa? Di sicuro ha fatto bene all'enfant du pays, che Crespi ha scelto come play alternativo a Pecile. Di sicuro ha fatto bene ad Aaron McGhee, che per la prima volta in Italia ha onorato la scritta «asso» che porta sulla spalla. Di sicuro, nella settimana entrante, sarebbe gradito un bis. Non si sa mai… Di sicuro si sono divertiti i cento pesaresi arrivati a Merloni-city per chiedere ai loro di «non mollare mai». Consci dell'importanza del «passaggio a sud ovest» per il futuro della formazione biancorossa.
Se ne sono tornati a casa sicuramente soddisfatti per il 77-91 finale e per la risposta dei loro eroi. Dall'altra parte il pubblico di Fabriano non ha niente da rimproverarsi. Un tifo splendido, una coreografia divertente e mai un fischio nei confronti degli avversari o di una squadra che vive tra le difficoltà di una società… sotto controllo Lega.
Arrivano un'ora prima quelli dell'Inferno e cantano a squarciagola nell'attesa. Tra le due tifoserie c'è rispetto ed amicizia. Con la polizia ad aspettare il pullman dei tifosi pesaresi un gruppetto di ultras biancazzurri. Il palas è pieno, Fabriano ci crede e la squadra viene accolta con metà tribuna tutta in piedi, applausi e lancio di carta igienica. Per una domenica i problemi di bilancio. La Scavolini è avversaria da affrontare con dignità e grande voglia di vincere. Il gruppo di «Alta tensione» tiene in piedi metà palas. E' il vestito della festa di un tifo vero, consolidato, numeroso, che non vuole essere tradito e che va rispettato. D'altra parte ci saranno altre occasioni per far dimenticare l'umiliante –55 dei play off dello scorso campionato, prodromo di un'altra sconfitta, quella elettorale, per la carica di sindaco, del presidente Biondi. Molti problemi di Fabriano nascono da lì. I problemi della Scavolini nascono, invece, non solo dal ridimensionamento del budget, ma anche dall'aver puntato tutte le fiches su un unico «colore», quello dei giovani. Un play d'esperienza ci stava bene, mentre Gilbert dovrà darsi da fare per tornare subito nello spazio visuale di Crespi, che è uomo pratico, capace di cambiare idea ed anche in fretta. Crediamo che su Gigena lo abbia già fatto.
Certo la preziosissima vittoria a Fabriano necessita di controprove. Ma quelli dell'Inferno sono contenti anche così.
Se ne sono tornati a casa sicuramente soddisfatti per il 77-91 finale e per la risposta dei loro eroi. Dall'altra parte il pubblico di Fabriano non ha niente da rimproverarsi. Un tifo splendido, una coreografia divertente e mai un fischio nei confronti degli avversari o di una squadra che vive tra le difficoltà di una società… sotto controllo Lega.
Arrivano un'ora prima quelli dell'Inferno e cantano a squarciagola nell'attesa. Tra le due tifoserie c'è rispetto ed amicizia. Con la polizia ad aspettare il pullman dei tifosi pesaresi un gruppetto di ultras biancazzurri. Il palas è pieno, Fabriano ci crede e la squadra viene accolta con metà tribuna tutta in piedi, applausi e lancio di carta igienica. Per una domenica i problemi di bilancio. La Scavolini è avversaria da affrontare con dignità e grande voglia di vincere. Il gruppo di «Alta tensione» tiene in piedi metà palas. E' il vestito della festa di un tifo vero, consolidato, numeroso, che non vuole essere tradito e che va rispettato. D'altra parte ci saranno altre occasioni per far dimenticare l'umiliante –55 dei play off dello scorso campionato, prodromo di un'altra sconfitta, quella elettorale, per la carica di sindaco, del presidente Biondi. Molti problemi di Fabriano nascono da lì. I problemi della Scavolini nascono, invece, non solo dal ridimensionamento del budget, ma anche dall'aver puntato tutte le fiches su un unico «colore», quello dei giovani. Un play d'esperienza ci stava bene, mentre Gilbert dovrà darsi da fare per tornare subito nello spazio visuale di Crespi, che è uomo pratico, capace di cambiare idea ed anche in fretta. Crediamo che su Gigena lo abbia già fatto.
Certo la preziosissima vittoria a Fabriano necessita di controprove. Ma quelli dell'Inferno sono contenti anche così.
Fonte: Il Resto del Carlino