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Voci dallo spogliatoio senese (2)

Ataman: “Dieci minuti eccellenti”

SIENA - Il coach Ergin Ataman è un fiume in piena nel commentare una partita avvincente e che sembra proprio averlo soddisfatto.
Il suo esame della gara.
“In alcuni momenti della partita non abbiamo giocato un buon basket. All’inizio del primo quarto abbiamo sbagliato tanto, nel secondo quarto invece abbiamo aumentato l’intensità difensiva e con i contropiedi abbiamo raggiunto una consistente vantaggio. Nel terzo quarto abbiamo avuto un inizio terribile e non siamo riusciti ad andare a canestro. Abbiamo perso palle importanti e anche la difesa è diminuita. Gli avversari hanno approfittato per sorpassarci. A quel punto ho cambiato squadra, rinunciando ad un play, visto che Mc Cants non era in grande giornata. Con in campo Ford, Vukcevic, Turkcan, Chiacig e Zukauskas è cambiato tutto. Difendendo in modo molto aggressivo abbiamo dato un grande spettacolo sia nel gioco a metà campo che in contropiede. E’ in questa fase che abbiamo vinto la partita. Poi gli ultimi cinque minuti abbiamo mollato un po’ in difesa, ma non potevamo continuare con lo stesso quintetto che ha operato il grande recupero. Quindi riassumendo, cinque minuti male, un primo tempo normale, dieci minuti, dal 25’ al 35’ del gioco che tutti si aspettano e gli ultimi cinque minuti a ritmo ridotto”.
Ha mai avuto paura di perdere?
“Mai pensato che potessimo essere sconfitti, anche se mi sono arrabbiato un po’. Ma per una grande squadra è importante che, se ci sono dei minuti giocati male, poi si reagisca in modo importante. Non è proprio possibile giocare quaranta minuti come i dieci in cui abbiamo recuperato”.
Chiacig zero punti nel primo tempo.
“Bisogna guardare tutta la partita. All’inizio lo raddoppiavano sistematicamente e lui è stato bravo a ribaltare la palla fuori permettendo ad un compagno di andare a conclusione. Non sempre è possibile usare il pivot, oggi non riuscivamo a dargli palla dentro. Chiacig i suoi punti li trova sempre, ogni giocatore deve aspettare il suo momento più opportuno”.
La prestazione di Ford?
“Oltre ad un’ottima difesa ha fatto cinque recuperi importanti. Ancora non è al cento per cento e alterna periodi di grande difesa ad altri in cui mostra stanchezza”.
Vukcevic?
“Sta giocando molto bene, è in grande forma e siamo molto contenti perchè è un giocatore che può ricoprire il ruolo di play, difende tanto e dà sempre il massimo”.
Qualche difficoltà in regia?
“Scarone ha ancora qualche problema e si è allenato poco, quindi ho preferito non rischiarlo troppo. Mc Cants non era in grande giornata. Lo so che state aspettando tutti Stefanov, ma il primo ad essere impaziente sono io”.
Maggioli è ancora un po’ indietro nella preparazione?
“L’anno scorso il giocatore ha sempre avuto minutaggi bassi, io cerco di dargli fiducia e avrà i minuti che si merita se dimostra che lui per primo ha fiducia”.
Susanna Guarino

Frates: “Abbiamo giocato bene, Siena è una compagine che fa paura“
SIENA - A Fabrizio Frates i tifosi regalano cori tutt’altro che amichevoli, ma il coach della Snaidero non si scompone e anche dopo la sconfitta mantiene il suo consueto aplomb.
Il suo commento della partita?
“Su quaranta minuti ne abbiamo fatti almeno 32 molto buoni, ma ancora non abbiamo trovato un assetto continuo. Subiamo break pesanti a causa di possessi non buoni in attacco. Ribadisco comunque che per 32 minuti abbiamo giocato alla pari e questo è superiore alle nostre attuali possibilità. Contro una squadra così forte, giocando in trasferta, è impossibile riprendersi dopo passivi pesanti. Credo che sia stata una partita divertente nella quale abbiamo seriamente impegnato Siena”.
Cosa manca ancora alla Snaidero?
“Abbiamo assemblato la squadra in ritardo, non abbiamo neppure quattro settimane di allenamento tutti insieme. Inoltre il calendario non è stato favorevole e abbiamo avuto partite difficili. La prima cosa che dobbiamo avere è la pazienza. Ancora non siamo compatti per quaranta minuti, abbiamo dei momenti di amnesia”.
Quali errori contro la Montepaschi?
“Abbiamo
fatto pochi canestri da fuori, anche per questo abbiamo sofferto molto, mentre sotto canestro abbiamo tenuto botta”.
Un giudizio sulla Mens sana?
“Siena ha dei momenti in cui fa paura. Ha una grande forza dentro l’area, tanti tiri dal perimetro ed un giocatore eccellente come Ford che darà grandissimi vantaggi a tutta la squadra”.
S.Gu.

Vukcevic: “Un buon momento”
SIENA - Entra Dusan Vukcevic, tutti in piedi. Lo slavo dal passaporto greco, per la seconda volta nel giro di tre giorni, ha stupito tutti: partito dalla panchina, ha totalizzato un eloquente 6/6 al tiro complessivo (4/4 dalla lunga distanza) regalando anche spettacolo con 2 schiacciate, 3 rimbalzi, 3 recuperi e un assist. I numeri nudi e crudi della valutazione dicono che meglio di lui (arrivato a quota 22) ha fatto solo Mirsad Turkcan, salito fino a 24. Con tutto il rispetto per il gigante turco, però, è il numero 8 dal ciuffo ribelle a meritare la palma di migliore in campo, sia per l’impatto devastante che ha avuto sul match e sul morale della Snaidero, sia per l’umiltà con cui accetta di non partire dal quintetto, se questa e la decisione del coach.
A partita finita, l’ex Real Madrid ha la consapevolezza di aver dato una grande mano alla Mens Sana, così come in Euroleague contro lo Zalgiris Kaunas. Prendersi tutti i meriti, però, non rientra nel suo carattere. “Dal 25’ al 35’ abbiamo giocato tutti molto bene - spiega. - Abbiamo davanti molti impegni in questa stagione, quindi è inutile soffermarsi solo su quanto successo con la Snaidero”.
Giovedì siete attesi a Tel Aviv: in questa ottica, cosa vi ha insegnato il match con i friulani?
“Che non dobbiamo ripetere quello che abbiamo fatto negli ultimi 3 minuti, altrimenti ci saranno grossi problemi”.
Eppure tu hai vissuto un’altra grande serata, specialmente nel tiro da 3
“Ho provato ed è andata bene. Sto attraversando un periodo di buona forma e faccio vedere cosa so fare, mi sembra giusto dare il massimo aiuto alla Mens Sana. Ci sono tanti grandi giocatori nel gruppo, come Turkcan, Ford e Chiacig, e ognuno di loro può dare un contributo importante. Basta che tutti sappiano qual è il loro ruolo”.
Sei partito dalla panchina e hai dato una svolta all’incontro. Come ti sei calato nei panni di arma tattica?
“Non è un problema rimanere fuori dallo starting five, rispetto le decisioni del coach, che cambiano a seconda delle situazioni. Io ho ben chiara una cosa: se gioco bene, mi conquisto un minutaggio più alto. E’ questo l’importante”.
Non tutti quelli che entrano a giochi in corso, però, riescono a incidere nella stessa maniera...
“C’è chi rende meglio se va in campo dall’inizio, altri migliorano nel finale. Basta che ognuno di noi conosca il proprio ruolo”.
E’ la seconda volta che ribadisci questo concetto. Pensi che qualcuno nella squadra non conosca il proprio ruolo?
“No, penso proprio che tutti lo abbiamo ben chiaro”
Davanti all’emergenza in regia, hai ribadito con i fatti che Ataman può contare su di te anche per portare palla
“Non è una cosa nuova per me. Sono un due/tre, ma mi hanno già utilizzato come play maker e so come ricoprire questo ruolo. Certo, quando tornerà Stefanov le cose andranno meglio. Dirigere il gioco è il suo lavoro”.
Marco De Candia
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