L’ultima esternazione Carlton Myers l’aveva affidata alla stampa con la rabbia per la sconfitta subita da Roseto che ancora gli bruciava dentro. Parole di fuoco verso la squadra, il gruppo che non si sacrificava, dettate dalla delusione di chi non ci sta a perdere. Parole che potevano spaccare la Virtus di Piero Bucchi, creare i primi grattacapi alla nuova gestione e che invece hanno avuto un effetto detonante. Dopo il successo sulla sua Fortitudo, Myers torna sull’argomento e lo fa nello stretto corridoio degli spogliatoi del Palazzetto, disorientando Fabrizio Galassi, il nuovo responsabile della comunicazione della squadra romana, costretto ad organizzare nella bolgia una conferenza improvvisata: «Io parlo qui - sorride Myers - perché ci porta bene». L’addetto stampa è avvisato, finché andrà così dovrà sopportare il corridoio. E Myers parla, soffermandosi sul suo sfogo passato: «Non dovevo dire quello che ho detto, ma io sono così, prendere o lasciare. La cosa che più mi ha fatto piacere è che dopo quelle accuse nessuno in squadra si è risentito, anzi in palestra tutti si sono stretti intorno a me. Il loro atteggiamento mi ha commosso ed ho capito che quest’anno abbiamo davvero un gruppo che vuole andare oltre le parole, un gruppo che pensa ai fatti. Anche altre volte mi ero lasciato prendere la mano (il riferimento è all’ultimo anno a Bologna, ndr) ma la reazione della squadra era stata ben altra. Non mi avevano capito. Oggi questi ragazzi hanno intuito chi è Carlton Myers, nel bene e nel male». Sempre di più leader di una Virtus che torna a pensare in grande, sempre più riferimento in campo, disposto al sacrificio in difesa ed a dispensare parole di elogio per i compagni.
Quando Piero Bucchi a giochi fatti ha richiamato in panchina Daniel Santiago per fargli fare il pieno di applausi, Myers si è alzato, è andato verso il gigante, lo ha coperto con un asciugamano e lo ha accompagnato verso il trionfo personale: «Io sapevo che sarebbe arrivato un buon giocatore, ma Daniel è di più di quello che potevamo sperare. Un trascinatore, uno che non si tira mai indietro, la sua grinta è lo specchio della nostra mentalità. In una squadra due sono i ruoli chiave: il play ed il pivot. Bene, con Jenkins e Santiago quest’anno Roma ha coperto i due ruoli alla perfezione. Giocare con loro è bello».
I tifosi della Fortitudo hanno dimostrato di non dimenticare, un veloce saluto per non farsi rapire dai ricordi, poi il pensiero va subito alla gente di Roma e ad un Palazzetto che inizia a scaldarsi per i suoi beniamini: «Sì, c’era gente, ma io me ne aspettavo di più. Io ne voglio di più, perché questa squadra merita di essere seguita, ha giocatori che si esaltano se sentono l’affetto del pubblico. Avete visto Jenkins cosa ha combinato? Pure Myers ama il calore della gente, Roma è avvertita: insieme potremo divertirci».
Adesso due trasferte conscutive al Sud, Reggio Calabria e Napoli per non interrompere il momento positivo: «Per saldare il conto con la sconfitta con Roseto dobbiamo ancora vincere due volte. Con questi ragazzi eccezionali, se continueremo ad avere voglia di sacrificarci, potremo cancellarla in fretta».
Valerio Vecchiarelli
Quando Piero Bucchi a giochi fatti ha richiamato in panchina Daniel Santiago per fargli fare il pieno di applausi, Myers si è alzato, è andato verso il gigante, lo ha coperto con un asciugamano e lo ha accompagnato verso il trionfo personale: «Io sapevo che sarebbe arrivato un buon giocatore, ma Daniel è di più di quello che potevamo sperare. Un trascinatore, uno che non si tira mai indietro, la sua grinta è lo specchio della nostra mentalità. In una squadra due sono i ruoli chiave: il play ed il pivot. Bene, con Jenkins e Santiago quest’anno Roma ha coperto i due ruoli alla perfezione. Giocare con loro è bello».
I tifosi della Fortitudo hanno dimostrato di non dimenticare, un veloce saluto per non farsi rapire dai ricordi, poi il pensiero va subito alla gente di Roma e ad un Palazzetto che inizia a scaldarsi per i suoi beniamini: «Sì, c’era gente, ma io me ne aspettavo di più. Io ne voglio di più, perché questa squadra merita di essere seguita, ha giocatori che si esaltano se sentono l’affetto del pubblico. Avete visto Jenkins cosa ha combinato? Pure Myers ama il calore della gente, Roma è avvertita: insieme potremo divertirci».
Adesso due trasferte conscutive al Sud, Reggio Calabria e Napoli per non interrompere il momento positivo: «Per saldare il conto con la sconfitta con Roseto dobbiamo ancora vincere due volte. Con questi ragazzi eccezionali, se continueremo ad avere voglia di sacrificarci, potremo cancellarla in fretta».
Valerio Vecchiarelli