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Crespi non si illude

Il coach della Scavolini: «Contento, ma c’è da lavorare»

PESARO - Due punti strappati con denti e unghie, in casa di una preda azzannata con veemenza.
Una sconfitta a Fabriano avrebbe riaperto e accentuato ferite recenti e scavato un solco di sfiducia generale, colpendo forse a dismisura l’ambiente. Invece - alla prima occasione “alla portata" sono arrivati i due punti, la prima benedizione esterna e una dose di buone parole che non fa mai male.
E adesso si può guardare all’immediato futuro con maggior serenità.
«Era una partita difficile - racconta il coach da Biella, (dove ieri mattina ha presenziato al funerale del papà del presidente di Biella, scomparso in questi giorni) - con un’atmosfera da derby. Abbiamo iniziato nel modo corretto, con una carica agonistica positiva e siamo stati umili. C’è stato un momento di crisi alla fine del secondo quarto, quando dal +14 il vantaggio si è prosciugato a +4, ma nel terzo periodo siamo rientrati con la testa giusta. Ancora la carica e la combattività sono da migliorare, perchè dobbiamo imparare a non far rientrare gli avversari, quando li cacciamo indietro. Però le risultanza del match di Fabriano sono positive e io posso ritenermi soddisfatto».
Le risposte che chiedeva sono arrivate?
«Non parlerei di risposte, ma di prospettive da migliorare durante il lavoro settimanale».
Che riprende oggi, con la consueta doppia seduta. Idem domani, giovedì si lavora all’ora di pranzo e venerdì sia di mattina che di pomeriggio. Sabato l’ultimo allenamento e domenica arriva Trieste, una delle seconde in classifica.
Una Trieste che è un po’ una sorpresa.
«Non mi interessa guardare la graduatoria - sostiene Marco Crespi - non avrebbe senso e poi mi interessa solo quello che fa la Scavolini. Affrontiamo avversario dopo avversario e da oggi iniziamo a pensare a Trieste».
Ci si preparerà ancora al completo, perchè Lacey e Pecile hanno recuperato dai rispettivi acciacchi. L’unico che convive con qualche dolorino è Corey Albano, che accusa un dolore alla spalla destra.
«Una situazione che si trascina dalla partita con Roma - spiega l’allenatore biancorosso - ma sta stringendo i denti e si allena con continuità e professionalità».
Torniamo alla gara con la Carifac, della quale il coach fornisce un’altra lettura...
«Quello che hanno fatto per primo Gigena, poi Malaventura e Lacey, fotografa esattamente l’apporto che ognuno deve dare alla squadra: occhi giusti, capacità di attaccare conoscendo i propri limiti, aiutare l’inserimento di chi è nuovo di questo campionato».
Come McGhee e Gilbert...
«Aaron ha disputato un’ottima partita, anche in difesa. Clarence non si è alzato dalla panchina perchè in questa partita avevo deciso di utilizzarlo - se necessario - solo da guardia».
A Fabriano la Scavolini ha surclassato i padroni di casa nella lotta a rimbalzo e si è distinta anche al tiro, in special modo in quello pesante. Ha segnato ancora tanto (91 punti), in trasferta, sfiorando quota 100 anche nella valutazione.
Una squadra in continua crescita, ma coach Marco Crespi preferisce guardare il tutto da un’ottica diversa.
«Non voglio mettere delle etichette. Viviamo alla giornata».
Molti dicevano che vi servivano due punti per prendere fiducia...
«Non so... Penso che se avessimo perso non sarebbe stato un dramma, mentre vincendo non avremmo acquisito fiducia».
Non si scompone, il tecnico, e continua a predicare equilibrio. Anche nei giudizi.
Camilla Cataldo
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