ARRIVANO i tedeschi. Dopo la doppietta al contrario di Barcellona e Roma, la Skipper avrà il suo da fare stasera al PalaDozza con l´Alba Berlino. Caccia aperta alla prima vittoria stagionale in Eurolega, per trovare sicurezza, ma pure per non perdere il passo e mettersi dietro un´avversaria che, con lo 0-2 iniziale, si troverebbe in difficoltà. Naturalmente il discorso è speculare anche per la Fortitudo, che al PalaDozza gioca con una diretta concorrente (probabilmente anche come tasso tecnico): lasciare altri punti sarebbe un peccato forse non mortale, però poco ci mancherebbe.
Il Barcellona si è confermato fuori portata, ma quella di stasera è una meta obbligata, anche se è chiaro che la squadra sia ancora lontana da un assestamento, che non arriverà a brevissimo termine. Fuori Scepanovic, quello che doveva essere il braccio armato, l´Aquila avrà in campo gli stessi di sabato: Dante Calabria, tiratore puro, è nel mirino come alter ego. L´attacco però ha alternative valide, dentro e fuori dall´area. Non pare destinato a subire tracolli, anche se il livello più alto e la relativa inesperienza del gruppo potrebbero provocare qualche colpo a vuoto. E lì bisognerà avere le basi per tenere duro dietro.
La consistenza dei tedeschi mette in allarme Boniciolli. «La sconfitta all´esordio di Berlino non deve illuderci: la scrematura da 32 a 24 squadre ha alzato il livello delle competitività. A Barcellona ci hanno messi sotto, quello è un dato di fatto: ma siamo riusciti anche a rientrare, dimostrando carattere, e pure un certo spessore. Rimane comunque l´obbligo di vincere in casa per evitare difficili rincorse». Come quelle della scorsa stagione. L´Alba è la sintesi del basket di Germania: ha vinto gli ultimi sei scudetti, ma in Europa ha sempre viaggiato a livello medio. Ha perso il coach Pesic, a Barcellona, ma è rimasto il figlio, ottimo esterno, mentre pure il monumento Alexis ha abbandonato. Ha rinnovato molto, come l´Aquila.
«Sono quadrati, come da copione, e guidati da un ex giocatore, Mutaptic. Robusti, specie sotto canestro con Stanojevic e Rankin». Per ora Quadrie Lollis, ala nera di 2.02, è il terminale: 20 punti contro l´Efes, che conosceva bene, essendo lui stato un bomber (migliore al tiro col 66% da due) per anni in Turchia. Boniciolli vede una Skipper con meno punti nelle mani e quindi votata alle barricate. «La nostra chiave, in questo momento, sarà la difesa: senza i 20 punti di Scepanovic, bisognerà tenere il punteggio basso». Detto che l´addizione del serbo era stata fin qui soprattutto teorica, sarà più facile comandare il gioco al PalaDozza che fuori e cercare di scappar via con i rimbalzi e i contropiede. Una strategia tutta a carta a carbone in queste occasioni, ma è il pane comune per tutti. «Il gruppo è disponibile, siamo votati al miglioramento». Che è quello che si aspetta l´ambiente: la Skipper non era tra le elette, ma non può nemmeno andare a basso profilo.
Se lo attendono anche i giocatori. Ieri Galanda, prima dell´ultima sgambata, evidenziava che qualcosa si deve ancora muovere. «Abbiamo dei momenti in cui smettiamo di giocare, e fino ad ora ci sono costati delle partite. Bisogna cominciare ad evitare i colpi a vuoto, perché in Europa si comincia a pagar caro da subito. E sarà meglio che non ci facciamo ingannare subito dalle apparenze, perché una partita è troppo poco per giudicare. Berlino ha sempre fatto un cammino almeno dignitoso in Eurolega, sanno come si gioca e non credo che si siano fatti impressionare da una batosta interna. Vedremo che passi in avanti siamo stati in grado di fare».
Francesco Forni
Il Barcellona si è confermato fuori portata, ma quella di stasera è una meta obbligata, anche se è chiaro che la squadra sia ancora lontana da un assestamento, che non arriverà a brevissimo termine. Fuori Scepanovic, quello che doveva essere il braccio armato, l´Aquila avrà in campo gli stessi di sabato: Dante Calabria, tiratore puro, è nel mirino come alter ego. L´attacco però ha alternative valide, dentro e fuori dall´area. Non pare destinato a subire tracolli, anche se il livello più alto e la relativa inesperienza del gruppo potrebbero provocare qualche colpo a vuoto. E lì bisognerà avere le basi per tenere duro dietro.
La consistenza dei tedeschi mette in allarme Boniciolli. «La sconfitta all´esordio di Berlino non deve illuderci: la scrematura da 32 a 24 squadre ha alzato il livello delle competitività. A Barcellona ci hanno messi sotto, quello è un dato di fatto: ma siamo riusciti anche a rientrare, dimostrando carattere, e pure un certo spessore. Rimane comunque l´obbligo di vincere in casa per evitare difficili rincorse». Come quelle della scorsa stagione. L´Alba è la sintesi del basket di Germania: ha vinto gli ultimi sei scudetti, ma in Europa ha sempre viaggiato a livello medio. Ha perso il coach Pesic, a Barcellona, ma è rimasto il figlio, ottimo esterno, mentre pure il monumento Alexis ha abbandonato. Ha rinnovato molto, come l´Aquila.
«Sono quadrati, come da copione, e guidati da un ex giocatore, Mutaptic. Robusti, specie sotto canestro con Stanojevic e Rankin». Per ora Quadrie Lollis, ala nera di 2.02, è il terminale: 20 punti contro l´Efes, che conosceva bene, essendo lui stato un bomber (migliore al tiro col 66% da due) per anni in Turchia. Boniciolli vede una Skipper con meno punti nelle mani e quindi votata alle barricate. «La nostra chiave, in questo momento, sarà la difesa: senza i 20 punti di Scepanovic, bisognerà tenere il punteggio basso». Detto che l´addizione del serbo era stata fin qui soprattutto teorica, sarà più facile comandare il gioco al PalaDozza che fuori e cercare di scappar via con i rimbalzi e i contropiede. Una strategia tutta a carta a carbone in queste occasioni, ma è il pane comune per tutti. «Il gruppo è disponibile, siamo votati al miglioramento». Che è quello che si aspetta l´ambiente: la Skipper non era tra le elette, ma non può nemmeno andare a basso profilo.
Se lo attendono anche i giocatori. Ieri Galanda, prima dell´ultima sgambata, evidenziava che qualcosa si deve ancora muovere. «Abbiamo dei momenti in cui smettiamo di giocare, e fino ad ora ci sono costati delle partite. Bisogna cominciare ad evitare i colpi a vuoto, perché in Europa si comincia a pagar caro da subito. E sarà meglio che non ci facciamo ingannare subito dalle apparenze, perché una partita è troppo poco per giudicare. Berlino ha sempre fatto un cammino almeno dignitoso in Eurolega, sanno come si gioca e non credo che si siano fatti impressionare da una batosta interna. Vedremo che passi in avanti siamo stati in grado di fare».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica