QUATTRO punti di scarto all´Avellino riescono a spazzar via solo il disastro che Napoli aveva alle porte, ma la svolta vera e propria manca, malgrado la vittoria nel derby. «In difesa giochiamo come una squadra di A2: se attaccheremo in questo modo a Treviso, domenica faremo al massimo 2 punti», l´analisi spietata di Andrea Mazzon, che dal derby di lunedì sera (78-74) esce ancora con una panchina di proprietà. Una vittoria che puntella la classifica, ma che non sa rasserenare un allenatore messo in discussione. A 90 secondi dalla fine, Avellino aveva appena ripreso il derby in mano, dopo essere stata sotto anche di 11 punti. Napoli ha vinto tirando peggio (44% contro il 58%), senza sfruttare la sua arma migliore (le palle recuperate) e con le solite deficienze a rimbalzo, 27 presi contro i 40 d´Avellino. Ha vinto grazie all´orgoglio d´un americano discontinuo, Lamarr Greer (27 punti), e di un altro alle soglie del taglio, Kris Clack. Perciò Mazzon li difende: «Non è colpa di Greer se si sbagliano tiri in avvicinamento. Quanto a Clack, sta mangiando una sola volta al giorno, per rientrare nel peso forma». E´ decisamente meno tenero con Dontae´ Jones, la stella preferita dai Maione, l´uomo del canestro decisivo contro Biella. «Deve capire che siamo passati da Cristelli a Grgurevic, da avversari di Legadue a gente che faceva l´Eurolega. Lavoro, ecco cosa serve, anche sui dettagli. Sono sicuro d´avere in mano un buon gruppo, bisogna conoscersi e capirsi». A Mazzon serve un mese, ora deve capire se i Maione sono disposti a darglielo. «Esistono lacune evidenti. Se non sapremo sanarle, ci salveremo, ma facendo un campionato di alti e bassi, senza avvicinare squadre come Pesaro, Roma e Udine». Avvicinare i campioni d´Italia della Benetton, domenica a Treviso, non è in preventivo.
Angelo Carotenuto
Angelo Carotenuto
Fonte: La Repubblica